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LE REGOLE DEL GIOCO
Il gioco delle parti è sempre lo stesso: da un lato la Federazione che cerca di cal-
mierare le prestazioni delle monoposto, sul fronte opposto i progettisti, che pro-
prio non ci stanno a perdere certi privilegi e fanno di tutto per recuperare il ter-
reno perso. Così, anche se l’intento delle nuove regole varate nel 2012 è quello
di eliminare del tutto, o quasi, l’effetto soffiaggio e la Federazione precisa che “
i nuovi scarichi non debbono avere alcun influsso sull’aerodinamica, se non acci-
dentale”, i tecnici dei vari teamhanno fatto di tutto per tornare ad una situazione
non troppo dissimile a quella dello scorso anno. Come dimostra il caso della
Red Bull che, dopo le prime prove affrontate con scarichi motore posizionati
alla base del triangolo superiore della sospensione posteriore, alla vigilia della
gara di Melbourne, la prima del 2012, fa debuttare la nuova carrozzeria poste-
riore con posizione degli scarichi simile a quelli della piccola Sauber, che sfrut-
tano l’effetto Coanda.
GLI SCARICHI
DELLA DISCORDIA
Dopo alcuni Gran Premi in sordina, la Red Bull torna prepotentemente alla
ribalta a Valencia, dove Newey introduce una vera e propria “versione B” della
RB8. Anche in questo caso il tecnico inglese si concentra sull’evoluzione del
retrotreno, con una forma della carrozzeria che differisce parecchio dai modelli
di inizio stagione. A differenza di altri team, che esaltano il restringimento della
carrozzeria, sulla rinnovata Red Bull la parte terminale delle fiancate non è più
rastremata, ma si abbassa drasticamente e si appiattisce. La presa d’aria ricavata
nella parte bassa è inoltre divisa in due canali: il primo indirizza il flusso verso
il buco dello starter, mentre il secondo alimenta la parte centrale del diffusore
posteriore. Per migliorare ulteriormente l’aerodinamica posteriore della RB8,
versione “B”, Newey rispolvera anche una soluzione adottata nel 1994 sull’infe-
liceWilliams FW16, posizionando il triangolo inferiore della sospensione poste-
riore all’altezza del semiasse e racchiuden-
do entrambi all’interno di un unico ele-
mento, che diventa così un vero e
proprio profilo alare.
