Michele Montesano
Chi raccoglierà il testimone di Audi? Dopo aver trionfato nella Dakar 2024, la Casa dei Quattro Anelli ha, infatti, chiuso il programma della RS Q e-tron per concentrare tutti i suoi sforzi in vista dell’ingresso in Formula 1 nel 2026. Ma in Arabia Saudita non ci sarà da annoiarsi, visto che la 47ª edizione della Dakar vede il debutto di Dacia e il ritorno di Ford. Per due marchi che si affacciano, ce ne sono altrettanti che confermano la loro presenza. Stiamo parlando di Toyota e Mini XRaid che spingono per tornare sul gradino più alto della Dakar.
Vincitore indiscusso dell’ultima edizione, Carlos Sainz si presenta al via della Dakar con una nuova vettura. Dopo aver conquistato il successo nel 2024 con l’Audi, il campione spagnolo ha accettato la sfida Ford. All’età di 62 anni, il Matador non accenna a rallentare mettendo nel mirino il suo quinto trofeo. In Ford Sainz ritroverà il suo compagno Mattias Ekström, l’ex campione DTM e RallyCross ha infatti affrontato le ultime Dakar proprio con i colori Audi. Altro pezzo pregiato sarà Nani Roma, vincitore di due Dakar con la moto e una in auto. Dopo aver impressionato nella classe Challenger, Mitch Guthrie Jr quest’anno farà il suo esordio nella Ultimate T1.
Realizzato da M-Sport, braccio armato di Ford nei rally, il Raptor T1+ non ha quasi nulla a che fare con la versione stradale dell’omonimo pick-up dell’Ovale Blu. Alla base troviamo un telaio in acciaio costruito appositamente per reggere salti sulle dune, vibrazioni e impatti con le rocce. Non mancano sospensioni a doppio braccio oscillante e ammortizzatori regolabili Fox, oltre a un’impianto frenante dotato di pinze monoblocco a sei pistoncini. A spingere il Ford Raptor T1+ ci pensa il motore Coyote V8 da 5.0 litri in grado di sviluppare circa 400 Cv. Se lo scorso anno è stata affrontata la Dakar in veste esplorativa, nel 2025 Ford punta dritto al colpaccio.
Il costruttore americano dovrà però vedersela con l’esordiente Dacia Sandrider e il terzetto di piloti composto da Sebastian Loeb, Nasser Al-Attiyah e Cristina Gutierrez. Punta di diamante sarà l’esperto Al-Attiyah che, dopo aver conquistato cinque trionfi, punta ad apporre nuovamente il suo sigillo sulla Dakar. Dopo un’esperienza alquanto travagliata con il buggy Hunter T1+ della Prodrive, il qatariota quest’anno ci riprova con mezzi decisamente più performanti. Ancora a caccia del suo primo trionfo nella Dakar, Loeb potrà contare su una squadra affiatata e un mezzo tutto nuovo. Dopo aver conquistato la classe Challenger nel 2024, seconda donna a centrare il successo nella Dakar, la Gutierrez avrà l’opportunità di mostrare tutta la sua bravura da ufficiale Dacia.
La Sandrider si è dimostrata subito vincente conquistando una perentoria doppietta nel Rally del Marocco con Al-Attiyah seguito da Loeb. Realizzata dagli ingegneri del gruppo Renault, in collaborazione con i tecnici Prodrive, la Dacia ha subito convinto. Estremamente compatta e dotata di sbalzi ridotti, la Sandrider presenta un muso estremamente corto per aumentare la visibilità sulle dune. Sotto la carrozzeria, dotata di una speciale vernice anti UV per abbassare le temperature interne, troviamo il motore V6 bi-turbo da 3 litri in grado di erogare 360 Cv e alimentata dall’e-fuel realizzato da Aramco. Subito veloce e competitiva, la Dacia dovrà ora mostrarsi anche affidabile per vincere la Dakar.
Da non sottovalutare neppure la Toyota. La Casa nipponica affronterà le dune dell’Arabia Saudita con il chiaro obiettivo di riprendersi lo scettro della Dakar. Per farlo Toyota schiererà una vera e proprio armata di rinnovati Dkr Hilux Evo, ulteriormente aggiornati sia nel motore che a livello meccanico, oltre al fresco ingaggio dell’ex ingegnere Hyundai WRC Christian Loriaux. Il Team Toyota Gazoo Racing si affiderà a Lucas Moraes, vera e propria sorpresa dell’edizione 2024, e il velocissimo Seth Quintero già vincitore di classe T3 nel Mondiale RallyRaid nel 2023.
Saranno ben quattro gli Hilux schierati dal Toyota Gazoo Racing South Africa. Non poteva mancare Giniel de Villiers, già vincitore assoluto nel 2009 con Volkswagen, oltre ai confermati Saood Variawa, Guy Botteril ed Henk Lategan, quest’ultimo costretto a saltare la scorsa edizione per via di un infortunio. In Arabia Saudita ci saranno anche le Toyota gestite dal Team Overdrive tra questi spicca Tony Price, già vincitore in passato tra le moto, e l’idolo locale Yazeed Al Rajhi. Le altre Hilux saranno affidate a Juan Cruz Jacopini, Urvo Mannama, a Marcos Moraes, fratello di Lucas, e al debuttante Rokas Baciuska.
Sarà della partita anche il team X-Raid. Fuori dalla top 10 al termine dell’edizione 2024, la squadra diretta da Sven Quandt cerca il riscatto schierando la Mini JCW rivista e aggiornata soprattutto sul lato motore. Infatti proprio nel Rally del Marocco ha fatto il suo debutto il nuovo motore benzina sei cilindri in linea da 3 litri in grado di erogare ben 385 Cv.
La squadra tedesca potrà fare affidamento su Guillaume De Mevius, strappato al Team Overdrive, che proprio in Marocco ha ottenuto un promettente terzo posto. Ci sarà anche il gradito ritorno di Guerlain Chicherit, che aveva mosso i primi passi nella Dakar proprio con il team X-Raid. Sui deserti dell’Arabia Saudita non mancheranno anche le versioni diesel delle Mini JCW pilotate da Joao Ferreira e Lionel Baud.