Michele Montesano
Com’è risaputo il 2022 segnerà l’ingresso delle auto ibride nel Mondiale Rally, i preparativi per il debutto delle vetture Rally1 nel WRC sono ormai agli sgoccioli. Se da un lato i tre costruttori attualmente impegnati (Ford, Hyundai e Toyota) si sono rivelati propensi, dall’altro lato c’è chi spinge per un cambiamento ancora più drastico. È il caso di Renault che è rimasta alla finestra aspettando l’arrivo dell’elettrico nella specialità del traverso. Il costruttore francese, da sempre legato ai rally, vorrebbe introdurre anche una categoria riservata a vetture senza motore endotermico. Per il suo direttore corse clienti Benôit Noiger le vetture ibride non rappresentano altro che una semplice transizione verso l’elettrico, relegate quindi a non avere un futuro a lungo termine.
Noiger ha così affrontato il tema ai microfoni di DirtFish: “Per noi di Renault, la prossima generazione di auto stradali sarà totalmente elettrica. Penso che la FIA dovrebbe essere più visionaria spingendo maggiormente sulle nuove tecnologie. È chiaro che nei prossimi anni la maggior parte delle vetture sportive saranno elettriche, proprio per questo siamo disposti a lavorare con loro per stabilire le regole del prossimo futuro (leggasi 2025)”.
Già l’introduzione dell’ibrido non è stata vista di buon occhio da tutti gli addetti ai lavori, per l’innalzamento dei costi, figuriamoci un’ipotetica sterzata netta verso il Full Electric. Proprio per questo la FIA ha deciso di “congelare” le attuali Rally2, mantenendo esclusivamente il motore termico per il prossimo triennio. Inoltre, con ogni probabilità, il regolamento Rally1 verrà prorogato oltre i 3 anni per cercare di ammortizzare i costi di ricerca e sviluppo da parte dei costruttori.
La Renault proverà a dire la sua tanto che, entro la metà del prossimo anno, dovrebbe sviluppare un prototipo da rally completamente elettrico. Inizialmente alla base verranno utilizzate le tecnologie proveniente dai modelli stradali, ricordiamo che la casa della Losanga ha in programma di introdurre una gamma di 10 modelli a propulsione elettrica entro i prossimi 3 anni. Chissà se vedremo il ritorno della Renault 5 nella nuova veste zero emissioni sulle Prove Speciali (sopra la foto della versione stradale prevista per il 2024) a rinverdire i fasti della 5 Turbo Gruppo B.
Ma da qui a dire che il marchio francese, qualora ci saranno le condizioni sufficienti, deciderà di fare il balzo nel WRC non è affatto scontato. Per ora il programma principale di Renault e Alpine resta la Formula 1. Lo si può constatare nel WEC, dove il costruttore francese si appoggia alla struttura esterna Signatech per far correre la LMH che altro non è un prototipo ex Rebellion LMP1 (oltretutto spinto esclusivamente da un motore a benzina). Noiger ha continuato affermando che non è detto che Renault, o Alpine, affronterà i rally in veste ufficiale qualora si abbandoni l’endotermico e l’ibrido. Ma, d’altra parte, una tecnologia ancora molto costosa quale l’elettrico attualmente risulta proibitiva per essere gestita esclusivamente da un team cliente. Vedremo davvero i francesi nel WRC a medio-lungo termine? Difficile dirlo: con un mercato altamente fluido e altalenante il marchio guidato da Luca De Meo, ancora in piena ristrutturazione, deve centellinare le risorse fra prodotto e Motorsport.