Il più veloce nello shakedown di Sleeping Warrior è stato Rovanperä. Il finlandese della Toyota nei 5,16 km cronometrati ha siglato il riferimento fermando il cronometro in 4’34”5 già nel suo primo tentativo. Gli avversari hanno cercato di strappargli il riferimento ma invano. Neuville, nel terzo passaggio dello shakedown, è riuscito a portarsi alle spalle di Rovanperä seppur a oltre un secondo e mezzo. A completare il podio virtuale Tänak a quasi due secondi dal battistrada.
Terzetto Hyundai completato da Fourmaux, giunto quarto davanti alla Toyota Yaris Rally1 di Katsuta. Più veloce tra i piloti Ford M-Sport, Munster ha chiuso in sesta posizione precedendo il leader di campionato Evans. Il gallese, dopo il terzo passaggio, si è dovuto fermare per precauzione ma fortunatamente non sono emersi problemi tecnici sulla sua Yaris. A chiudere la classifica tra le Rally1 McErlean, ottavo, seguito da Pajari, decimo al termine dello Shakedown, e addirittura quindicesimo Serderidis.
A intrufolarsi tra le vetture d’assoluto ci ha pensato Oliver Solberg. Nono assoluto, il pilota della Toyota Yaris Rally2 si è imposto nella classifica riservata al WRC2 stampando in il riferimento in 4’47”1 nel suo ultimo tentativo. A oltre sei secondi troviamo Gus Greensmith, al volante della Skoda Fabia Rally2 del Toksport WRT, seguito a un secondo e mezzo dalla Toyota di Jan Solans. A completare la top-5 Fabrizio Zaldivar, su Skoda, e l’alfiere Toyota Diego Dominguez.
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Il Safari Rally del Kenya quest’anno si presenta con un percorso più lungo e parzialmente rinnovato. Teatro della gara sarà la pittoresca Great Rift Valley con gli equipaggi che dovranno affrontare 383,10 km cronometrati suddivisi in 21 PS. La Prova Spettacolo di Kasarani, nel cuore di Nairobi, e la successiva Mzabibu faranno da antipasto il giovedì. La vera sfida inizierà quindi con la tappa del venerdì che, con i suoi 157,58 km cronometrati, sarà la più lunga dell’intero rally. I piloti affronteranno, nell’ordine, le speciali di Camp Moran, Loldia, Kengen Geothermal e Kedong. che verranno ripetute due volte dopo il service park di metà giornata.
Le ostilità proseguiranno il sabato con altri 146,50 km cronometrati suddivisi in 6 speciali. La giornata vedrà il doppio passaggio delle PS dell’iconica Sleeping Warrior, all’ombra della collina che ricorda il profilo di un guerriero Masai sdraiato, seguita da Elmenteita e, per ultima, la Soysambu. Infine domenica ci saranno da affrontare gli ultimi 65,99 km con le speciali di Mzabibu, Oserengoni ed Hell’s Gate, quest’ultima nel secondo passaggio farà da Power Stage conclusiva. Il Safari Rally del Kenya segnerà anche il debutto su sterrato degli pneumatici Hankook. Dopo una serie di test non proprio positivi, il costruttore coreano ha rinforzato la carcassa per renderle più resistenti in caso di urti e sterrato sconnesso e abrasivo. I duri e massacranti sterrati africani saranno, così, la prova del nove per la qualità delle gomme Hankook.
Mercoledì 19 marzo 2025, shakedown (top 15)
1 - Rovanpera-Halttunen (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 4'43"5
2 - Neuville-Wydaeghe (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 4'36"1
3 - Tanak-Jarveoja (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 4'36"4
4 - Fourmaux-Coria (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 4'36"7
5 - Katsuta-Johnston (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 4'38"0
6 - Munster-Louka (Ford Puma Rally1) - M Sport - 4'39"7
7 - Evans-Martin (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 4'40"8
8 - McErlean-Treacy (Ford Puma Rally1) - M Sport - 4'44"2
9 - Solberg-Edmondson (Toyota GR Yaris WRC2) - Printsport - 4'47"1
10 - Pajari-Salminen (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 4'48"5
11 - Greensmith-Andersson (Skoda Fabia WRC2) - Toksport - 4'53"0
12 - Solans-Sanjuan (Toyota GR Yaris WRC2) - PH Sport - 4'54"5
13 - Zaldivar-Der Ohannesian (Skoda Fabia WRC2) - Toksport - 4'56"7
14 - Dominguez-Penate (Toyota GR Yaris WRC2) - Dominguez - 4'58"6
15 - Serderidis-Miclotte (Ford Puma Rally1) - M Sport - 5'01"0