20 Mar [7:48]
La FIA pronta ad aprire un dialogo a
seguito della protesta dei piloti in Kenya
Michele Montesano
Quello del Kenya sarà un rally altamente competitivo sia sulle Prove Speciali che fuori. A seguito della presa di posizione de parte della FIA, in merito all’uso di un "linguaggio inappropriato" da parte dei piloti del WRC, in segno di protesta gli equipaggi (tramite la loro associazione WoRDA) hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni, o al massimo rispondere nella loro lingua madre, al termine delle PS.
La WoRDA (World Rally Drivers Alliance) ha rilasciato un comunicato ufficiale indirizzato alla FIA criticando apertamente le misure adottate, oltre a chiedere un incontro urgente con il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem. Nel documento rilasciato, l'associazione ha inoltre sottolineato che: “La severità delle sanzioni imposte per piccole, isolate e involontarie infrazioni linguistiche ha raggiunto un livello inaccettabile”.
Inizialmente la FIA non ha commentato tale scelta. Poi, pur ribandendo la sua posizione riguardo l’argomento, si è detta disponibile a discutere la questione con i diretti interessati. Un portavoce della Federazione ha spiegato che la FIA, al pari di altri organismi sportivi internazionali, si attiene a un codice di condotta che stabilisce comportamenti e linguaggio appropriati per piloti e team.
La FIA ha, inoltre, chiarito che le regole e le sanzioni adottate sono allineate con quelle di altre organizzazioni che gestiscono campionati sportivi a livello mondiale. Pur riconoscendo l'importanza di valutare ogni caso singolarmente, ha ribadito che: “le parolacce inutili non devono essere tollerate e contribuiscono poco alla promozione e alla crescita dello sport presso i tifosi, gli sponsor e i partner”.
Dopo quanto accaduto in Kenya, la FIA ha annunciato che Ronan Morgan, Presidente del Comitato Piloti, insieme al Vice Presidente Petter Solberg e alla Direttrice dello Sport su Strada Junior, Emilia Abel, incontreranno i piloti per discutere della questione. L'incontro, che segue un'iniziativa simile tenutasi con i piloti di Formula 1 a Melbourne, rappresenta un primo passo per cercare un punto d'incontro tra le richieste degli atleti e le direttive della Federazione. Resta da vedere, però, se questo confronto porterà a una revisione delle regole o se la FIA continuerà a mantenere una linea di rigore assoluta e integerrima.