Michele Montesano
Archiviati gli asfalti della Croazia, la carovana del WRC si appresta ad affrontare gli sterrati del Rally del Portogallo. Prova iconica del Mondiale Rally, giunto ormai alla sua 56ª edizione, la tappa lusitani si snoderà, così come nelle ultime stagioni, nei pressi di Oporto. Con soli undici punti a separare i primi cinque piloti in classifica generale, il Rally del Portogallo ricoprirà un ruolo cruciale per il prosieguo della stagione.
Interrotto in Croazia un digiuno dal gradino più alto del podio che durava da diciotto mesi, Elfyn Evans ha conquistato il comando del campionato (seppur in coabitazione con Sebastien Ogier). Ma, vista l’assenza dell’otto volte iridato, spetterà al gallese l’ingrato compito di aprire le speciali del venerdì. L’alfiere Toyota dovrà districarsi tra sabbia e ghiaia, cercando di non perdere terreno nei confronti degli avversari capitanati dal compagno di squadra Kalle Rovanperä. Proprio il campione in carica del WRC, staccato di una sola lunghezza da Evans, è ancora a caccia del suo primo successo stagionale. A completare la squadra Toyota ci sarà Takamoto Katsuta.
Ott Tänak, quarto in classifica, guiderà la carica Ford M-Sport (nella foto sopra). Dopo il difficile debutto sugli sterrati del Messico l’estone, già vincitore nel Rally del Portogallo targato 2019, vuole scoprire il reale potenziale della sua Puma Rally1. La prova lusitana, la prima di sette eventi consecutivi su terra, fungerà quindi da cartina tornasole per il prosieguo della stagione di Tänak. Da non sottovalutare anche Pierre-Louis Loubet che lo scorso anno ha impressionato sui rally sterrati.
Punterà al riscatto Thierry Neuville. Il belga aveva la vittoria in pugno in Croazia, prima di commettere un banale errore che gli è costato il ritiro. Affrontando le PS del venerdì per quarto, il pilota Hyundai potrà sfruttare una traiettoria più pulita per cercare di conquistare il successo. Galvanizzato dal primo podio con i colori Hyundai, Esapekka Lappi rivestirà sicuramente il ruolo di outsider sugli sterrati lusitani. Infine, sulla terza i20N Rally1 ci sarà Dani Sordo che vanta un palmares di ben sei podi ottenuti in Portogallo.
Ad aprire le danze nel Rally del Portogallo è stato Evans. Ancora in splendida forma, dopo il successo conquistato in Croazia, il gallese ha dominato lo Shakedown di Baltar fermando il cronometro in 2’53”4. L’alfiere Toyota si è districato sui 4,61 km di strade polverose e ricche di ghiaia battendo per un solo decimo Lappi (nella foto sopra). La mattinata del finlandese non è stata priva di insidie, con i meccanici Hyundai che hanno dovuto risolvere un problema al propulsore della sua i20N. Più veloce nel suo primo tentativo, Tänak è poi scivolato in terza posizione a mezzo secondo dal battistrada Evans.
Quarto posto per Sordo che ha preceduto per tre decimi Katsuta. Finale in crescendo per Loubet che, nel suo quarto e ultimo run, ha siglato il sesto tempo battendo, per quattro decimi, il campione in carica Rovanperä. Neuville, fanalino di coda tra le Rally1, si è accontentato dell’ottavo crono.
Oliver Solberg, nono assoluto, è stato il più veloce tra le WRC2 (nella foto in basso). Il pilota del Toksport WRT ha battuto il suo compagno di squadra Gus Greensmith che, a sua volta, ha chiuso davanti alla Ford Fiesta di Adrien Fourmaux. A completare la top 5 Robert Virves seguito dal rientrante Andreas Mikkelsen al volante della Skoda Fabia griffata Toksport WRT.
Confermata la base operativa di Matosinhos, a 10 km a nord di Oporto, il 56° Rally del Portogallo si articolerà su 19 PS per un totale di 329,06 km cronometrati. Poche le modifiche rispetto alle scorse edizioni, come l’assenza della super-speciale del giovedì. Le ostilità si apriranno quindi il venerdì sulla sabbia dell’Algarve: 121,25 km cronometrati suddivisi in 8 speciali senza parco assistenza di metà giornata. Sabato gli equipaggi si trasferiranno a est di Oporto per la tappa più lunga (148,68 km) e massacrante del rally. Strade tecniche e ghiaia attenderanno i piloti con i due passaggi sulle iconiche Vieira do Minho e Amarante, quest’ultima con i suoi 37,42 km la speciale più lunga dell’intero rally.
Infine la tappa conclusiva della domenica di 55,42 km cronometrati composti da un passaggio nelle PS di Paredes e Cabeceiras de Basto, oltre alle due ripetizioni di Fafe che nella seconda tornata farà da Power Stage finale. Pirelli ha portato in Portogallo le Scorpion KX appositamente studiate e realizzate per i rally sterrati. Le Soft, ideali per fondi sabbiosi e con scarso grip, saranno la scelta principale. Mentre le Hard, perfette per i fondi più duri e abrasivi, potrebbero risultare fondamentali per i secondi passaggi nelle PS.
Giovedì 11 maggio 2023, shakedown (top 15)
1 - Evans-Martin (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 2'53"4
2 - Lappi-Ferm (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 2'53"5
3 - Tanak-Jarveoja (Ford Puma Rally1) - M Sport - 2'53"9
4 - Sordo-Carrera (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 2'54"0
5 - Katsuta-Johnston (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 2'54"3
6 - Loubet-Gilsoul (Ford Puma Rally1) - M Sport - 2'54"6
7 - Rovanpera-Halttunen (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 2'55"0
8 - Neuville-Wydaeghe (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 2'55"2
9 - Solberg-Edmondson (Skoda Fabia WRC2) - Toksport - 3'00"3
10 - Greensmith-Andersson (Skoda Fabia WRC2) - Toksport - 3'02"0
11 - Fourmaux-Coria (Ford Fiesta WRC2) - M Sport - 3'02"3
12 - Virves-Magalhaes (Ford Fiesta WRC2) - M Sport - 3'02"3
13 - Mikkelsen-Eriksen (Skoda Fabia WRC2) - Toksport - 3'02"5
14 - Marczyk-Gospodarczyk (Skoda Fabia WRC2) - Marczyk - 3'02"7
15 - Pajari-Malkonen (Skoda Fabia WRC2) - Toksport - 3'03"0