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FORMULA 1
LA TECNICA – V8 5. PUNTATA
2010
TUTTO SECONDO
COPIONE
Testi, foto e disegni
Paolo D’Alessio
Luoghi comuni, come “la palla è rotonda” o “il gioco del cal-
cio è il più imprevedibile degli sport”, vengono spazzati via
da quello che accade domenica 14 novembre 2010, sulla
pista di Abu Dhabi. Alla vigilia dell’ultima gara del calenda-
rio, la prima guida della Ferrari, FernandoAlonso, può con-
tare su un discreto tesoretto da gestire nei confronti del duo
Red Bull, con Mark Webber staccato di 8 punti e Sebastian
Vettel addirittura di 14 lunghezze. Unmargine rassicurante
da gestire, anche se la pista non è delle più favorevoli alla
F10 e tutti a discutere sugli eventuali giochi di squadra in
casaRedBull,perportare ilpiùavantipossibilequelWebber
che, dopo le disavventure di Vettel in Corea, era diventato,
obtorto collo, il pilota su cui puntare. Quando poi, in prova
Alonso stacca il terzo crono, conWebber relegatoallapiazza
numero cinque, il gioco sembrava praticamente fatto. Alla
Ferrari numero otto basterebbe controllare l’australiano
per agguantare il titolo, lasciando Vettel e il duo McLaren a
scannarsi per la vittoria. Invece, ilmuretto box della Ferrari
commetteunerrore imperdonabile,marcandostrettoWeb-
ber e ignorando la cavalcata travolgentedi Vettel che, avvan-
taggiato dall’ingresso della safety-car, prende il largo, men-
treAlonso rimane imbottigliatonel traffico. Risultato: l’out-
sider Vettel vince gara e titolo e Alonso vede svanire un iride
che sembrava ormai a portata di mano. La delusione in casa
Ferrari è grande ma, a ben guardare, la stagione 2010 sta-
gione va in archivio col risultato più logico, più prevedibile.
Conuna vittoria che, ancora una volta, premia più la vettura
che l’uomo, più le caratteristiche tecniche del mezzomecca-
nico, che ledotidi guidadelpilota, anchese leconsiderazioni
e i distinguo da fare sono più numerosi che mai.