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FORMULA 1
LA TECNICA – V8 5. PUNTATA
FERRARI F10
UN TITOLO GETTATO AL VENTO
Basta dare una rapida occhiata alla Ferrari F10 per rendersi conto di due cose: cheMaranello non ha del tutto rinnegato
l’infelice F60 del 2009 e che la F10 è una macchina decisamente più evoluta, più complessa del modello precedente.
A partire dalla sua conformazione aerodinamica. Anche se alcune componenti, come musetto e fiancate, non hanno
rinnegato le forme del 2009, sulla F10 troviamo soluzioni decisamente più raffinate, con un anteriore più profilato e
con tanto di nervature laterali “guida flusso”, di scuola Red Bull. Dal conto loro le fiancate sono ancor più arrotondate
e rastremate per migliorare l’aerodinamica posteriore, settore nel quale nel 2010 si concentrano buona parte gli sforzi
prodotti dai tecnici di Maranello. Detto dell’allungamento del passo, che cresce di una dozzina di centimetri, rispetto
alla F60, altra caratteristica della F10 è l’adozione di una nuova trasmissione, inclinata verso il posteriore di 3-4°, per
aumentare la portata d’aria nel polmone che alimenta il doppio diffusore. I vantaggi aerodinamici che si ottengono
con questa soluzione compensano ampiamente il leggero innalzamento del baricentro e le complicazioni tecniche che
questa tipologia comporta. Peccato che a rompere le uova nel paniere degli uomini in rosso ci pensi il solito Newey
che, con la famosa soluzione degli scarichi bassi, costringe gli ingegneri Costa e Tombazis a rimettere mano al progetto
F10, dando vita a quella “versione B” con la quale Maranello affronta l’ultima parte della stagione, nel vano tentativo
di spezzare un’egemonia che, come vedremo, durerà diversi anni. Troppi, secondo qualcuno.
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