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11 Mag [21:32]

Spa – Gara
Jota nella storia con Illot e Stevens

Da Spa - Michele Montesano

La 6 Ore di Spa-Francorchamps ha saputo regalare, ancora una volta, una gara combattuta e ricca di colpi di scena. Anche se la pioggia è stata la grande assente, sulle Ardenne lo spettacolo non è di certo mancato in pista. Tra Full Course Yellow, safety car e persino una bandiera rossa, Porsche è riuscita a siglare una perentoria doppietta in Belgio. Ma questa volta, a differenza della 1812 km del Qatar, a tagliare per prima il traguardo è stata la 963 LMDh del team Jota seguita dalla vettura gemella della squadra ufficiale Porsche Penske. L’impresa del team inglese, primo privato a conquistare un successo assoluto nell’era delle Hypercar, porta la firma della coppia Will Stevens e Callum Illot (vista l’assenza di Norman Nato impegnato in Formula E a Berlino).

Ma la protagonista dell’avvio della 6 Ore di Spa-Francorchamps è stata la Porsche del Proton Competition. Julien Andlauer, partito terzo, ha sorpassato di potenza la Cadillac di Alex Lynn già al sesto giro. Dopo aver subito il sorpasso, quest’ultimo ha poi alzato il piede per preservare le gomme. Indemoniato, Andlauer ha messo nel mirino il poleman Frederic Makowiecki. Complice il doppiaggio della Lexus di Takeshi Kimura, l’ufficiale Porsche ha perso secondi preziosi venendo infilato senza pietà da Andlauer alla Bus Stop.



Scattate da centro gruppo, le Ferrari si sono fatte largo a suon di sorpassi. Antonio Giovinazzi si è portato al terzo posto seguito dalla 499P griffata AF Corse di Robert Kubica. La gara, già neutralizzata con un paio di Full Course Yellow per la presenza di detriti in pista, ha subito il primo vero colpo di scena a metà della seconda ora. Phil Hanson è arrivato al contatto con la BMW di René Rast nella staccata della curva Bruxelles, il pilota del team Jota ha poi perso il controllo della Porsche centrando l’incolpevole Ahmad Al Harthy. La safety car si è resa indispensabile per spostare le vetture e mettere in sicurezza la pista.

Sul finire della terza ora Michael Christensen è stato protagonista di un errore clamoroso. Il pilota Porsche ha perso il controllo della sua 963 LMDh sbattendo contro il muro all’uscita della curva Blanchimont. Immediato il ritiro così come l’ennesima Full Course Yellow. Al restart James Calado, secondo, ha quindi approfittato di una fase di doppiaggio per scalzare Neel Jani e conquistare il comando delle gara prima di cedere il volante della Ferrari 499P ad Alessandro Pier Guidi. Ugualmente Antonio Fuoco, dopo aver preso il posto dell’ottimo Miguel Molina, ha iniziato una furiosa rimonta culminata con il sorpasso su Jani mettendosi alle spalle del compagno di squadra Pier Guidi.



A poco mendo di due ore al termine della gara, un incidente ha interrotto bruscamente le ostilità. Earl Bamber, all’inseguimento di Jani, ha provato una manovra di sorpasso infilandosi tra la Porsche e la BMW M4 GT3 di Sean Gelael sul rettifilo del Kemmel. Ma non è andata a buon fine e lo scontro tra la Cadillac V-Series.R e la GT bavarese è stato inevitabile. Nell’impatto la LMDh ha sbattuto violentemente prima contro la barriera destra, rischiando quasi di capottare, per poi attraversare la pista e impattare contro il guardrail di sinistra. Immediata l’esposizione della bandiera rossa con i piloti che sono usciti indenni dall’abitacolo.

Tuttavia i danni alle barriere si sono rivelati subito ingenti. Il cronometro è continuato a scorrere e, nonostante il lavoro febbrile in pista, le 6 ore stavano volgendo al termine. La direzione ha quindi deciso di estendere la gara di un’ulteriore ora e quarantaquattro minuti. La 6 Ore di Spa è inizialmente ripresa dietro la safety car. Diverse squadre sono state subito costrette ad effettuare la sosta ai box ad eccezione delle Porsche di Jota e Penske. Infatti, Illot aveva rifornito poco prima della bandiera rossa. L’inglese, tallonato da Kevin Estre, si è quindi ritrovato al comando della gara. È toccato poi ai meccanici del team Jota completare il lavoro consentendo al suo pilota di tagliare per primo il traguardo. Secondo posto per il terzetto composto da Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor che hanno chiuso con un distacco di oltre dodici secondi dai vincitori.



A completare il podio, la Ferrari 499P di un volitivo Fuoco che, in coppia con Molina e Nicklas Nielsen, ha provato a ricucire il distacco sulle Porsche fino alla fine. Sia la rossa numero 50 che quella di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, si sono rese protagoniste di un intenso duello con le due Toyota. Alla fine, i vincitori della 24 Ore di Le Mans 2023 sono riusciti a chiudere quarti davanti la GR010 Hybird di Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sebastien Buemi, quest’ultimo costretto a un drive through per un overboost nelle prime fasi di gara. La gemella di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck de Vries ha invece preceduto la Ferrari 499P di AF Corse.

A chiudere la zona punti l’Alpine di Charles Milesi, Jules Gounon e Paul-Loup Chatin. La A424 LMDh si è rivelata finalmente competitiva sui saliscendi delle Ardenne precedendo la Peugeot 9X8 di Mikkel Jensen e Nico Müller. Quindicesima assoluta la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH in netta crescita, mentre la Lamborghini è stata costretta al prematuro ritiro per un problema alla sospensione posteriore destra.



Doppietta Porsche anche in LMGT3 che ha vissuto un finale thrilling. A vincere è stata la 911 del Manthey di Yasser Shain, Morris Schuring e Richard Lietz davanti i compagni di squadra Alex Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler. Peccato per il team Lamborghini Iron Lynx che fino all’ultimo ha accarezzato il sogno di conquistare il primo successo nel WEC con Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera. Proprio quest’ultimo è stato protagonista di una rimonta finale culminata con la conquista del primo posto. Tuttavia uno splash and go all’ultimo giro gli è costata la vittoria terminando la 6 Ore di Spa sul gradino più basso del podio.

Quarto posto che va’ decisamente stretto per le Iron Dames. Dopo aver siglato la pole, Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting hanno dominato gran parte della gara. Nelle battute finali, dapprima un pit stop lento, e poi una tamponata da parte di Kobayashi alla staccata de La Source hanno rallentato la corsa delle ragazze che hanno chiuso al quarto posto. Top 5 per James Cottingham, Nicolas Costa e Gregoire Saucy, l’equipaggio McLaren United Autosports ha avuto la meglio sulla Ferrari 296 GT3 del trio Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr.

Sabato 11 maggio 2024, gara

1 - Stevens-Ilott (Porsche 963) - Jota - 141 giri
2 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 12"363
3 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'14"020
4 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'17"710
5 - Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'26"326
6 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 1'34"955
7 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 1'38"331
8 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'49"162
9 - Chatin-Gounon-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 2'07"089
10 - Jensen-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1 giro
11 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1 giro
12 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1 giro
13 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1 giro
14 - Di Resta-Duval (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
15 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 3 giri
16 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 11 giri
17 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 11 giri
18 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 11 giri
19 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 11 giri
20 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 11 giri
21 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 11 giri
22 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 11 giri
23 - Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 11 giri
24 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 11 giri
25 - Robin-Schmid-Miyata (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 12 giri
26 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 12 giri
27 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 12 giri
28 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 12 giri
29 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 13 giri

Giro più veloce: Julien Andlauer 2'20"459

Ritirati
Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac
Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT
Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske
Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS
Bortolotti-Caldarelli-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini
Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport
Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota
Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT

10 Mag [22:39]

Clamoroso a Spa
Ferrari squalificata, Porsche in pole

Da Spa - Michele Montesano

Col calare della sera a Spa-Francorchamps è arrivata la doccia fredda nel box Ferrari. La 499P LMH che Antonio Fuoco era riuscito a portare in pole è stata squalificata perché, a seguito delle verifiche tecniche dei commissari, è stata trovata sottopeso. Ciò ha comportato la violazione dell’articolo 4.1 del regolamento tecnico che prevede l’esclusione della vettura.

Di conseguenza sono stati cancellati tutti i tempi fatto registrare da Fuoco sia nel corso della prima sessione di qualifica che nella successiva Hyperpole. Domani in gara la Ferrari numero 50 partirà dal fondo dello schieramento riservato alle Hypercar. A ereditare la pole position è così la Porsche del Penske Motorsport guidata quest’oggi da Matt Campbell, in equipaggio con Frederic Makowiecki e Michael Christensen.

Stessa sorte della Ferrari è toccata anche alla McLaren 720S numero 95 in classe LMGT3. Josh Caygill era riuscito a piazzare la vettura al secondo posto alle spalle della Lamborghini delle Iron Dames. Tuttavia la McLaren è stata trovata sottopeso e partirà dal fondo della classifica nella 6 Ore di Spa.

Venerdì 10 maggio 2024, qualifica

1 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 2'03"107
2 - Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2'03"115
3 - Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 2'03"314
4 - Stevens-Ilott (Porsche 963) - Jota - 2'03"384
5 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 2'03"448
6 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 2'03"572
7 - Chatin-Gounon-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 2'03"685
8 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 2'04"048
9 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 2'04"062
10 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 2'03"002
11 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 2'03"186
12 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 2'03"408
13 - Jensen-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'03"616
14 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 2'03"738
15 - Di Resta-Duval (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'03"898
16 - Bortolotti-Caldarelli-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 2'04"426
17 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 2'04"553
18 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 2'05"956
19 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'20"755
20 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 2'21"138
21 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'21"285
22 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 2'21"293
23 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 2'21"350
24 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 2'21"583
25 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 2'22"215
26 - Robin-Schmid-Miyata (Lexus RC F) - Akkodis ASP - Senza crono
27 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - Senza crono
28 - Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 2'22"485
29 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 2'22"558
30 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 2'23"042
31 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 2'23"091
32 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 2'23"094
33 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 2'23"527
34 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'25"021
35 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'25"396

Squalificati
Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari
Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS

10 Mag [16:59]

Spa – Qualifica: Italia sugli scudi
Ferrari in Hypercar, Lamborghini in GT

Da Spa - Michele Montesano - Foto Speedy

Si parla italiano in quel di Spa-Francorchamps. La terza tappa stagionale del FIA WEC ha visto salire in cattedra Ferrari e Lamborghini che hanno siglato, rispettivamente, la pole in Hypercar e LMGT3. Così come già visto a Imola, Antonio Fuoco si è ripetuto ottenendo la seconda prima fila consecutiva nel Mondiale Endurance nel 2024. Prima assoluta nel WEC per Lamborghini che si è imposta tra le GT grazie ad una prestazione maiuscola di Sarah Bovy.

Fuoco aveva apposto la sua firma già nel corso della prima sessione di qualifica siglando un crono di 2’02”462. Il calabrese, in equipaggio con Miguel Molina e Nicklas Nielsen, si è quindi ripetuto in Hyperpole portando la Ferrari 499P in vetta con un tempo di 2’02”600. Velocissime nelle ultime due prove libere, le Porsche del Penske Motorsport hanno rischiato il contatto, per via di un’incomprensione, in fondo al rettifilo del Kemmel. Al termine della qualifica Matt Campbell è riuscito a siglare il secondo crono precedendo la Cadillac V-Series.R di Alex Lynn.

In grande spolvero Julien Andlauer che, dopo essersi issato al primo posto nei primi minuti delle qualifiche, ha portato la Porsche 963 LMDh del Proton Competition in quarta posizione seguito da Callum Illot, team Jota, e dall’ufficiale Porsche Kevin Estre. Più veloce tra i piloti Toyota, Brendon Hartley ha ottenuto il settimo crono davanti Charles Milesi, il quale è stato costretto a parcheggiare prima della bandiera a scacchi la sua Alpine A424 LMDh. A chiudere i primi dieci, Robert Kubica, sulla Ferrari griffata AF Corse, e la BMW di Robin Frijns.

Tra gli eliminati eccellenti della prima sessione troviamo James Calado, in difficoltà di assetto con la sua Ferrari 499P LMH. L’inglese partirà davanti a Mick Schumacher, su Alpine, e l’alfiere BMW Dries Vanthoor. Un errore nel secondo settore ha compromesso il giro veloce di Kamui Kobayashi che prenderà il via della 6 Ore di Spa in quindicesima posizione, dietro la Peugeot 9X8 di Mikkel Jensen. Diciassettesima la Lamborghini SC63 LMDh portata in pista da Danill Kvyat, mentre l’Isotta Fraschini ha chiuso lo schieramento delle Hypercar.

La Iron Dames Bovy è entrata ufficialmente nella storia regalando la prima pole position a Lamborghini nel WEC. La pilota belga ha letteralmente brillato sul circuito di casa fermando il cronometro in 2’20”755. La sessione dell’Hyperpole è stata sospesa per via dell’incidente occorso a Alex Malykhin all’Eau Rouge. Il pilota della Porsche, leader del campionato assieme a Joel Sturm e Klaus Bachler, ha perso il controllo della sua Porsche 911 RSR impattando violentemente contro le barriere.

Alle spalle della Lamborghini Huracan GT3 di Bovy ha chiuso Josh Caygill sulla McLaren 720S della United Autosports. Seconda fila per Ahmad Al Harthy, al volante della BMW divisa con Valentino Rossi e Maxime Martin, e la Porsche di Yasser Shahin. A completare la top 5 è la McLaren di James Cottingham che ha chiuso davanti l’Aston Martin di Ian James. Scatterà dalla settima piazzola la Ferrari 296 GT3 di Thomas Flohr seguito dalla Corvette di Tom Van Rompuy. Nono Arnold Robin che, riprese le ostilità, è rimasto bloccato in pitlane per problemi tecnici sulla sua Lexus RCF.

Venerdì 10 maggio 2024, qualifica

1 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 2'02"600
2 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 2'03"107
3 - Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2'03"115
4 - Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 2'03"314
5 - Stevens-Ilott (Porsche 963) - Jota - 2'03"384
6 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 2'03"448
7 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 2'03"572
8 - Chatin-Gounon-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 2'03"685
9 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 2'04"048
10 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 2'04"062
11 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 2'03"002
12 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 2'03"186
13 - Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 2'03"408
14 - Jensen-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'03"616
15 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 2'03"738
16 - Di Resta-Duval (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'03"898
17 - Bortolotti-Caldarelli-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 2'04"426
18 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 2'04"553
19 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 2'05"956
20 - Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 2'20"755
21 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 2'21"092
22 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 2'21"138
23 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 2'21"285
24 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 2'21"293
25 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 2'21"350
26 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 2'21"583
27 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 2'22"215
28 - Robin-Schmid-Miyata (Lexus RC F) - Akkodis ASP - Senza crono
29 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - Senza crono
30 - Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 2'22"485
31 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 2'22"558
32 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 2'23"042
33 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 2'23"091
34 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 2'23"094
35 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 2'23"527
36 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'25"021
37 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 2'25"396

9 Mag [12:06]

Nuovo BoP per Spa: Ferrari penalizzata
Peugeot la più pesante tra le Hypercar

Da Spa - Michele Montesano

Puntuale, alla vigilia della 6 Ore di Spa-Francorchamps, è arrivato il nuovo BoP (Balance of Performance) del FIA WEC. Dopo lo spettacolo offerto nella gara di Imola, il Mondiale Endurance torna sull’iconico tracciarono delle Ardenne, una volta considerato il banco di prova in vista della 24 Ore di Le Mans. Questa volta FIA e ACO hanno cercato di livellare le prestazioni lavorando di fino, anche perché a scompaginare le carte ci potrà essere anche la variabile meteo che qui a Spa è di casa.

Partendo dalle Hypercar, quasi tutte le vetture sono state appesantite a fronte di una riduzione di potenza. Viste le performance ottenute in qualifica a Imola, le Ferrari 499P sono le LMH che hanno subito un incremento maggiore di peso. Le rosse sconteranno ben 12 kg in più, per un totale di 1.053 kg con una potenza massima ridotta a 506 kW e 905 MJ di energia per stint. Reduce dalla vittoria della 6 Ore di Imola, le Toyota GR010 Hybrid sconteranno alla bilancia un peso di 1.064 kg disponendo di una potenza pari a 515 kW e 917 MJ di energia.



Dopo aver esordito sul circuito in riva al Santerno, le nuove Peugeot 9X8 correranno con 1.065 kg di peso, 508 kW di potenza e 910 MJ di energia per stint. Così come le altre LMH, anche le vetture del Leone potranno azionare il motore elettrico sull’asse anteriore a partire da 190 km/h. Con i suoi 1.060 kg, l’Isotta Fraschini Tipo 6 Competizione si conferma tra le Hypercar più pesanti in griglia. Tuttavia il prototipo italiano manterrà una potenza di 520 kW e riceverà un aumento di energia per un totale di 923 MJ per stint.

Passando alle LMDh, Porsche affronterà il circuito di Spa con un peso di 1.037 kg e 507 kW di potenza, oltre a 904 MJ di energia. Sia Alpine che BMW sono state “zavorrate” di 3 kg, nello specifico la A424 peserà 1.045 kg, a fronte di una potenza pari a 513 kW e 913 MJ di energia, mentre la M Hybrid V8 girerà sui 1.038 kg, 510 kW e 907 MJ. Le Hypercar più leggere saranno la Cadillac V-Series.R, che manterrà un peso minimo di 1.030 kg a fronte di 516 kW e 909 MJ, e la Lamborghini SC63 che avrà una massa di 1.035 kg con 514 kW di potenza e 908 MJ per stint.



Per quanto riguarda le LMGT3 le vetture più pesanti si confermano le Lexus RC F con ben 1.345 kg. Poco più sotto troviamo le Ferrari 296 GT3 che gireranno a Spa con un peso di 1.343 kg, seguite dalle Corvette Z06R, a 1.336 kg, e le McLaren 720S a 1.333 kg. Pur perdendo 3 kg, le Lamborghini Huracan GT3 avranno una massa di 1.330 Kg.

Le BMW M4 e le nuove Aston Martin Vantage peseranno, rispettivamente, 1.328 e 1.327 kg. Pur ricevendo una zavorra di 9 kg, le Porsche 911 restano tra le GT più leggere segando alla bilancia un peso di 1.326 kg. Infine le Ford Mustang GT3, visti i risultati non proprio all’altezza dei rivali, sono state alleggerite di 11 kg per un totale di 1.318 kg.

26 Apr [12:12]

Peugeot a Spa con una formazione
ridotta: due piloti su ciascuna 9X8 LMH

Michele Montesano

Il FIA WEC entra nel vivo della stagione europea. Conclusa la 6 Ore di Imola, è il tempo di voltare pagina e pensare alla prossima gara di Spa-Francorchamps. Solitamente la prova delle Ardenne veniva utilizzata in preparazione della 24 Ore di Le Mans. Quest’anno non sarà per tutti cosi, infatti diverse squadre saranno costrette a rimaneggiare i propri equipaggi per via della concomitanza del doppio E-Prix di Berlino di Formula E.

È il caso di Peugeot che schiererà una formazione ridotta con due soli piloti per vettura. Il costruttore francese ha deciso di non sostituire Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne, entrambi impegnati in Formula E con il team DS Penske, per non rovinare gli equilibri della squadra. A Spa saranno al via Paul di Resta e Loïc Duval sulla nuova 9X8 LMH numero 94, mentre Mikkel Jensen dividerà la vettura numero 93 con Nico Müller, il quale ha preferito il programma Peugeot anziché quello Cupra ABT in Formula E. Nulla di fatto per il pilota di riserva Malthe Jakobsen che, anche per questa occasione, resterà in panchina.

Per quanto riguarda Cadillac il Chip Ganassi Racing, come da programma, anche a Spa schiererà la V-Series.R LMDh per la coppia Earl Bamber e Alex Lynn. Mentre non è ancora chiara la situazione in Alpine. Benché figuri tra l’elenco degli iscritti, Ferdinand Habsburg non è detto che sia presente in Belgio. In via di recupero dopo l’incidente nei test di Alcaniz, in cui ha riportato la frattura di due vertebre lombari, l’austriaco nella 6 Ore di Imola era stato sostituito da Jules Gounon.

Anche il team Jota si presenterà a Spa con un equipaggio composto da due soli piloti. Visto che Norman Nato sarà impegnato in Formula E a Berlino tra le file del team Andretti, la Porsche 963 LMDh numero 12 sarà affidata ai soli Callum Illot e Will Stevens. In casa Proton Competition non sono state ancora sciolte le riserve in merito ad Harry Tincknell. Il pilota inglese, oltre al WEC, disputa anche l’IMSA con la Ford Mustang GT3. Nel caso Tincknell dia priorità al campionato americano, Proton correrà a Spa con i soli Neel Jani e Julien Andlauer.

Per quanto riguarda la classe LMGT3 si segnalano solamente due cambi. Innanzitutto è stata confermata la presenza di Ritomo Miyata, al posto di
Kelvin van der Linde, in equipaggio con Arnold Robin e Timur Boguslavskiy sulla Lexus RCF GT3 del team Akkodis ASP. Inoltre sulla Lamborghini Huracán GT3 delle Iron Dames tornerà in azione Rahel Frey che riformerà il consolidato terzetto con Sarah Bovy e Michelle Gatting. Infatti, ad eccezione della 24 Ore di Le Mans, Dorian Pin salterà le restanti gare del WEC per affrontare la sua nuova avventura in Formula Regional European by Alpine.

22 Apr [16:07]

Imola, finalmente vince la passione
Autodromo preso d'assalto per il WEC

Massimo Costa

73.600 spettatori. Un numero sensazionale, per l'Italia, per una gara che non sia la Formula 1. Per Imola, sicuramente un record. Siamo abituati da decenni a vedere le tribune degli autodromi italiani vuote, o quasi, non solo per le gare nazionali che purtroppo interessano soltanto parenti e amici dei piloti, oltre a pochissimi veri appassionati, ma anche per gli eventi di qualità internazionale che negli anni sono sbarcati in Italia: DTM, GT World Challenge, European Le Mans Series, GT Open. Soltanto l'evento di Aci Sport a Vallelunga del Gran Turismo e F4, solitamente a fine stagione, è capace di portare un gran numero di spettatori.

Lo scorso fine settimana invece, per il secondo appuntamento del WEC, si è registrata a Imola una affluenza di giovani e meno giovani spettacolare, paragonabile ai weekend della F1. La città è stata letteralmente presa d'assalto da fans che provenivano non solo da ogni parte d'Italia, ma anche da Austria, Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Belgio e Olanda, dall'Est Europa.

Ovviamente, il nome Ferrari in Italia fa sempre la differenza e le rosse bellissime Hypercar attirano l'occhio degli appassionati e di conseguenza la voglia di affrontare un weekend in pista per ammirarle da vicino. Ma il fascino indiscusso arriva anche dagli altri prototipi che accendono la fantasia: Toyota, Lamborghini, BMW, Porsche, Cadillac, Alpine, Peugeot, Isotta Fraschini , sono nomi che colpiscono e vederli tutti insieme combattere lungo un circuito fa un certo effetto.



E così, le tribune di Imola si sono magicamente riempite nella zona di arrivo, alla variante Villeneuve, alla Tosa e alle Acque Minerali e Variante Alta, addirittura la mitica collina della Rivazza è stata calpestata da centinaia e centinaia di tifosi come mai era capitato per un evento a quattro ruote che non fosse la F1. Tanta emozione, insomma, Anche perché non si trattava di una gara come le altre, un paio di ore e tutti a casa. No, la corsa è durata ben 6 Ore, con tutte le sue ovvie complicazioni, anche meteo, ma la gente non si è mossa, inchiodata fino all'ultimo secondo ai propri seggiolini.

Bellissimo per chi scrive, che da giovanissimo ha vissuto da spettarore un evento similare, il Mondiale Endurance del 1984, seduto per 6 Ore nella enorme tribuna della variante bassa completamente da solo. Sì, unico spettatore, intento a segnare nel proprio album Pigna le posizioni giro dopo giro (inutile aggiungere che mia madre era seriamente preoccupata...). Per la cronaca, a vincere furono Hans Stuck e il compianto Stefan Bellof su una Porsche 956. E ancora prima, ben più piccolo e sempre a Imola, assistetti nel 1977 (o 1978) alla vittoria dell'Alfa Romeo T33 affidata a Vittorio Brambilla ed Arturo Merzario nel Mondiale Endurance. Spettatori? Una cinquantina...

21 Apr [19:50]

Imola – Gara: Toyota vince
Harakiri Ferrari, Rossi a podio in GT

Da Imola - Michele Montesano

Sole, pioggia, bandiere gialle, safety car e risultato incerto fino all’ultimo, non ci si è annoiati nella 6 Ore di Imola. Il secondo appuntamento stagionale del FIA WEC, nonché primo sul suolo europeo, ha dispensato emozioni dalla prima all’ultima curva. Dopo quanto visto nelle qualifiche, ci si attendeva una festa Ferrari ma, così come lo scorso anno a Monza, a tagliare per prima il traguardo è stata la Toyota. A tenere alta la bandiera italiana ci ha pensato Valentino Rossi che, al volante della BMW M4 GT3, ha conquistato il suo primo podio nel Mondiale Endurance.

Nonostante il sole, Imola ha accolto la partenza della 6 ore con temperature decisamente più basse rispetto alle qualifiche di sabato. Ci hanno pensato le Ferrari a scaldare i tifosi, giunti numerosi (73.000) ad assiepare gli spalti, dettando il passo fin dalle prime battute. Le emozioni non sono mancate fin dalla prima curva quando Matthieu Vaxiviere ha innescato una collisione multipla. Arrivato troppo veloce alla prima staccata del Tamburello, il pilota Alpine ha centrato la Peugeot di Paul di Resta coinvolgendo anche la BMW di Marco Wittmann e l’Isotta Fraschini.



Riprese le ostilità, Nicklas Nielsen e Antonio Fuoco, quest’ultimo bravo a sorpassare la 499P AF Corse di Robert Kubica, hanno iniziato ad allungare sui rivali. La prima ora di gara è stata inframezzata da due Full Course Yellow, la prima per rimuovere i detriti presenti in pista e la successiva per spostare la Ferrari 296 GT3 di Thomas Flohr, rimasta insabbiata al Tamburello. Proprio in queste fasi, Kubica ha rimediato un drive through per aver effettuato un sorpasso in regime di bandiere gialle.

In occasione della prima sosta ai box, c’è stato il cambio al vertice, Giovinazzi ha preso il comando delle operazioni mentre Nielsen, costretto ad effettuare un cambio alla posteriore sinistra, ha perso terreno. Attimi di panico nel box Ferrari in occasione del cambio piloti. James Calado, salito sulla 499P al posto di Giovinazzi, ha iniziato a duellare con Miguel Molina che ha rilevato il volante da Nielsen. In difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici, lo spagnolo ha ceduto il passo anche alla Toyota di Nyck De Vries. L’olandese ex F1 ha approfittato dell’ennesima Full Course Yellow, causata dall’uscita di pista di Carl Bennet, per cogliere di sorpresa Molina.

Con i nuvoloni sempre più minacciosi e carichi di pioggia, a rimescolare le carte ci ha pensato la safety car, scesa in pista allo scoccare della quarta ora a seguito del lungo di Callum Illot, rimasto incagliato nella ghiaia della Rivazza. Contemporaneamente, alla Peugeot di Loïc Duval è esplosa l’anteriore sinistra alla staccata del Tamburello spargendo numerosi detriti in pista. A completare il quadro ci si è messa la pioggia che è iniziata a scendere, sempre più copiosa, sul circuito di Imola.



In netta difficoltà sul bagnato, le Hypercar si sono viste sfilare dalle più lente GT3 prima di effettuare il passaggio alle gomme rain. In questi frangenti Toyota ha interpretato al meglio le condizioni atmosferiche rimandando in pista De Vries con gli pneumatici da bagnato. Stessa strategia da parte delle Porsche del Penske Motorsport, mentre in Ferrari hanno atteso troppo tempo prima di effettuare il passaggio alle gomme scanalate. Tale scelta si è rivelata sbagliata facendo scivolare tutte e tre le 499P fuori dalla zona podio.

Toyota ha proseguito a dettare l’andatura anche con Kamui Kobayashi, bravo a gestire l’asfalto che, man mano, è iniziato ad asciugarsi. Il giapponese ha quindi tenuto a bada la rimonta delle Porsche di Kevin Estre e Matt Campbell che hanno completato il podio. Antonio Fuoco, salito a bordo della 499P per effettuare l’ultimo stint, ha provato un disperato recupero, ma purtroppo si è dovuto accontentare di un misero quarto posto davanti la Toyota di Brendon Hartley.

In grande spolvero il trio BMW Sheldon van der Linde, Robin Frijns e René Rast sesti davanti alle Ferrari di Alessandro Pier Guidi e Yifei Ye protagonisti di un serrato duello nelle ultime fasi. A completare la zona punti, la nuova Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne, Nico Müller e Mikkel Jensen. Impegnata nella sua prima gara di casa, Lamborghini ha terminato in dodicesima posizione con una prestazione solida da parte di Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat.



Doppietta firmata BMW WRT in LMGT3. A trionfare è stata la M4 di Darren Leung, Sean Gelael e Augusto Farfus. Proprio il brasiliano, grazie alla sua esperienza sul bagnato, si è rivelato l’arma vincente nella seconda metà della gara rintuzzando gli attacchi di un combattivo Maxime Martin in equipaggio con Ahmad Al Harthy e Valentino Rossi. L'ex centauro di Tavullia ha mandato in visibilio il suo pubblico con un turno di guida aggressivo e ricco di sorpassi. Terzo posto per la Porsche del poleman Alex Malykhin affiancato da Joel Sturm e Klaus Bachler.

Fuori dal podio la Ferrari 296 GT3 di Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau. L’ufficiale del Cavallino Rampante nelle ultime battute ha avuto la meglio sull’Aston Martin Vantage del terzetto composto da Ian James, Daniel Mancinelli e Alex Riberas. Gara dai due volti per le Ford Mustang del Proton Competition. Ryan Hardwick, Zacharie Robichon e Benjamin Barker hanno ottenuto i primi punti nel WEC grazie al nono posto di classe, mentre la GT americana portata in pista da Giorgio Roda, Mikkel Pedersen e Dennis Olsen è stata costretta al ritiro dopo aver danneggiato l’estrattore. Gara amara anche per le Iron Dames messe fuorigioco da un incidente al via.

Domenica 21 aprile 2024, gara

1 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 205 giri
2 - Estre-Lotterer-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 7"051
3 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 25"626
4 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 31"469
5 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 33"777
6 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1 giro
7 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1 giro
8 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1 giro
9 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
10 - Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 2 giri
11 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 2 giri
12 - Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 2 giri
13 - Chatin-Gounon-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 4 giri
15 - Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 5 giri
16 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 6 giri
17 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 14 giri
18 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 19 giri
19 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 19 giri
20 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 20 giri
21 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 20 giri
22 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 20 giri
23 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 20 giri
24 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 20 giri
25 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 20 giri
26 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 21 giri
27 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 21 giri
28 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 21 giri
29 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 21 giri
30 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 22 giri
31 - Robin-Boguslavskiy-K. Van Der Linde (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 22 giri
32 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 23 giri
33 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 34 giri
34 - Marciello-Wittmann-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 42 giri

Giro più veloce: Antonio Fuoco 1'31"794 

Ritirati
Tincknell-Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton
Bovy-Pin-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames
Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton

20 Apr [16:24]

Imola – Qualifica
Pole di Fuoco nella tripletta Ferrari

Da Imola - Michele Montesano

La Ferrari ha infiammato Imola. Nelle qualifiche del FIA WEC il Cavallino Rampante ha monopolizzato la scena occupando i primi tre posti dello schieramento. Un dominio netto, quello visto sul tracciato in riva al Santerno, con le Ferrari 499P LMH che, finora, hanno occupato le posizioni di vertice in tutte le sessioni. Solamente Antonio Fuoco è stato in grado di rubare la scena alle rosse siglando un giro perfetto nell’Hyperpole. Dopo aver preso le misure nelle prove libere, il calabrese ha stampato il riferimento in 1’29”466.

Sui saliscendi di Imola le Ferrari sono state le uniche Hypercar in grado di girare con tempi inferiori al 1’30”. Robert Shwartzman, al volante della 499P gestita da AF Corse, ha siglato un crono di 1’29”885, mentre Alessandro Pier Guidi si è fermato in terza posizione a quasi mezzo secondo dal compagno di squadra Fuoco.

Porsche comanda il gruppo degli inseguitori. Kevin Estre, vincitore della 1812 km del Qatar, scatterà dalla seconda fila con un tempo di 1’30”101. Matt Campbell ha invece osato troppo nel suo giro veloce mancando la frenata del Tamburello. Con le gomme sporche, il pilota Porsche si è quindi dovuto accontentare del quinto posto. Qualifiche difficili in casa Toyota. Sesto, Kamui Kobayashi ha cercato di limitare i danni chiudendo a quasi un secondo dal vertice. È andata peggio a Brendon Hartley autore di un testacoda alla Tosa. A inframezzassi tra le due Toyota, René Rast che ha regalato a BMW il settimo crono.

A scompaginare le carte nella prima sessione di qualifiche riservata alle Hypercar ci ha pensato Dries Vanthoor, autore di un innocuo fuoripista alla Piratella. Tuttavia la ghiaia portata in traiettoria ha costretto la direzione gara a esporre la bandiera rossa a poco meno di due minuti dallo scadere del tempo. Ciò ha di fatto congelato le posizioni con Cadillac, Lamborghini e Alpine costrette a chiudere fuori dai primi dieci. In crescita la prestazione della Isotta Fraschini portata in pista dall’esperto Jean-Karl Vernay.



In LMGT3 è proseguito il dominio Porsche. Già vincitore nella 1812 Km del Qatar, Alex Malykhin ha regalato la prima Hyperpole nel WEC alla 911 GT3 R. L’alfiere Porsche ha chiuso un giro perfetto in 1’42”365. Nulla ha potuto Ian James, rimasto fermo a 693 millesimi con la sua Aston Martin Vantage GT3. Seconda fila tutta griffata BMW, Ahmad Al Harthy ha avuto la meglio sul compagno Darren Leung. Se nella prima sessione ha lottato per la vetta, nella Hyperpole è mancato il guizzo finale a Sarah Bovy che ha completato la top 5.

Buona prestazione per Giorgio Roda in grado di issare al sesto posto la Ford Mustang GT3 precedendo la Porsche di Yasser Shahin. A seguire le due Ferrari 296 GT3 di François Heriau e Thomas Flohr. Se James Cottingham, al volante della McLaren 720S, ha chiuso le prime dieci posizioni di classe, entrambe le Corvette Z06.R e le Lexus RCF non sono riuscite a passare la prima fase a eliminazione.

Sabato 20 aprile 2024, qualifica

1 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'29"466
2 - Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'29"885
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 1'29"953
4 - Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'30"101
5 - Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1'30"385
6 - Conway-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) - Toyota - 1'30"410
7 - Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'30"600
8 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 1'30"652
9 - Stevens-Ilott-Nato (Porsche 963) - Jota - 1'30"656
10 - Tincknell-Jani-Andlauer (Porsche 963) - Proton - 1'30"692
11 - Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) - Jota - 1'31"322
12 - Bamber-Lynn (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'31"397
13 - Marciello-Wittmann-D. Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'31"549
14 - Di Resta-Duval-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'31"651
15 - Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'31"748
16 - Bortolotti-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 1'31"862
17 - Chatin-Gounon-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'31"980
18 - Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) - Alpine - 1'32"054
19 - Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) - Isotta F. - 1'33"575
20 - Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 1'42"365
21 - James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) - Heart - 1'43"058
22 - Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 1'43"099
23 - Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) - WRT - 1'43"105
24 - Bovy-Pin-Gatting (Lamborghini Huracan) - Iron Dames - 1'43"151
25 - Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 1'43"229
26 - Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) - Manthey - 1'43"399
27 - Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) - AF Corse - 1'43"523
28 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 1'43"650
29 - Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) - United AS - 1'43"835
30 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 1'43"897
31 - Mateu-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - D'Station - 1'43"947
32 - Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 1'44"108
33 - Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) - Proton - 1'44"118
34 - Caygill-Pino-Sato (McLaren 720S) - United AS - 1'44"291
35 - Robin-Boguslavskiy-K. Van Der Linde (Lexus RC F) - ASP - 1'44"347
36 - Kimura-Masson-Lopez (Lexus RC F) - ASP - 1'45"680
37 - Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 1'46"254

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