Michele Montesano
Il prossimo Rally del Giappone, ultima prova stagionale del WRC che andrà in scena questo fine settimana, sarà l’ultima occasione per vedere in azione le Rally1 ibride. Le voci circolavano da diverse settimane, ma ora c’è l’ufficialità da parte della FIA che ha confermato l’abbandono del sistema ibrido, realizzato da Compact Dynamics, già a partire dal 2025. I costruttori impegnati nel WRC, Hyundai Toyota e Ford M-Sport, hanno fatto fronte comune per cercare di abbattere i costi e tenere ancora in vita le attuali vetture fino al 2027, data in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico.
Tale decisione ha subito una netta accelerazione da quando, stando alle notizie trapelate nelle ultime settimane, Compact Dynamics avrebbe aumentato il costo del ripristino dell’hardware (pacco batterie e motore-inverter) a cinquantamila euro per unità. Ciò avrebbe comportato una netta impennata di costi per ciascun team, stimata a oltre un milione di euro a stagione. Considerando la situazione in cui vessa il Mondiale Rally, la scelta di eliminare l’ibrido è stata più che logica.
Le vetture che vedremo in azione nel prossimo Rally di Montecarlo, primo appuntamento stagionale del WRC 2025, saranno esteticamente uguali a quelle impegnate nell’attuale campionato. Infatti a cambiare sarà ciò che si trova sotto la carrozzeria. Innanzitutto verranno eliminate le batterie, il motore elettrico e i relativi cablaggi. L’unica differenza visiva sarà la scomparsa delle prese d’aria posteriori per raffreddare la componente elettrica.
Con l’assenza dell’ibrido diminuirà anche il peso minimo che scenderà dagli attuali 1260 kg a 1180 kg nel 2025. Al fine di mantenere lo stesso rapporto peso-potenza, la flangia del motore 1.6 turbo sarà ridotta da 36 millimetri a 35 millimetri per garantire una potenza di circa 380 CV. Inoltre le vetture saranno alimentate da benzine eco-fuel.
All’atto pratico le nuove Rally1 saranno meno veloci, sia sui rettilinei che in uscita di curva, perché mancherà il surplus di potenza offerto dalla componente elettrica. Tuttavia la guida tornerà a essere più spettacolare con i piloti che potranno tornare a fare i traversi. Infatti, con le vetture ibride, si tendeva ad anticipare la frenata per consentire la rigenerazione di energia arrivando, di conseguenza, più lenti a ingresso curva a scapito dello spettacolo per i tifosi.
Già nell’arco di questa stagione si è potuto assistere al confronto tra le Rally1 ibride e quelle prive di tale sistema. Infatti M-Sport ha fornito a Mārtinš Sesks, sia nel Rally di Polonia che in Cile, una Puma senza componente ibrida. Il pilota lettone, soprattutto sulle strade polacche (nella foto sopra), ha ben figurato mantenendo il passo dei piloti dotati di Rally1 ibride. Inoltre, considerando la netta riduzione dei costi e la maggior facilità di gestione, tale decisione consentirà ai costruttori di poter vendere le Rally1 anche a team privati.