15 Feb [11:44]
L'OPINIONE
La classe operaia va in paradiso
Un altro podio e per Toni Gardemeister è il terzo in carriera. Ma soprattutto il secondo della sua prima stagione con una top car. E dopo i primi due appuntamenti, il finlandese si scopre leader nella classifica iridata. Con in tasca già quattrodici punti che sono più della metà di quelli che aveva raccattato nelle sue sei precedenti campagne mondiali. Senza essere stato il più veloce di tutti in nessuna delle quindici prove speciali del Montecarlo e delle venti dello Swedish Rally, il finlandese è davanti a tutti, con una lunghezza di vantaggio su Markko Martin e quattro su Sebastien Loeb e Petter Solberg che pure si sono spartiti equamente i successi nei due appuntamenti già archiviati.
Dura minga, non puo durare. A fare il verso a uno slogan famoso trenta e passa anni fa sono in tanti. Lo scetticismo nei confronti dell'ex-bambino prodigio del rallismo non è neppure ingiustificato: le cronache sono li a ricordare che le due medaglie, quella d'argento monegasca e quella di bronzo svedese, gli sono capitare fra le mani quasi senza colpo ferire. Per grazia ricevuta, più per sfortune e demeriti altrui che per meriti propri. Di suo, sull'asfalto delle Alpi Marittime e sulla terra gelata del Varmland, non ci ha davvero messo molto. Per dirla tutta, ci ha messo assai poco: giusto la pazienza di aspettare che molti di quelli che gli stavano regolarmente davanti avessero la compiacenza di farsi da parte. E tanto gli è bastato per passare alla cassa. A intascare punti pesanti che come i soldi non puzzano. Non gli andrà sempre altrettanto bene, per continuare a frequentare i piani alti delle classifiche - quelle di tappa e quella assoluta - dovrà darsi una mossa. In fretta, magari già fra meno di un mese in Messico dove almeno il primo giorno sarà lui a spazzare le strade. Intanto si gode un primato inatteso. Oltre ai ringraziamenti di Malcolm Wilson che grazie a lui - ma anche a Roman Kesta e a Henning Solberg - può spedire a Detroit i tabulati che confermano il primo posto della Ford nel Mondiale Costruttori.
“Non potrei chiedere di più”, ripete il manager inglese. Dopo aver archiviato l'ennesimo risultato positivo. Non si sbilancia, ricorda che l'obiettivo principale di tutta la squadra è costruire e mettere a punto la Focus per l'anno venturo. Ma anche a Cockermouth l'appetito vien mangiando... Proprio come a Rugby, dove Mario Fornaris e i suoi subalterni stan su anche la notte per rendere le Lancer sempre più competitive. Con risultati più che positivi, come confermano i numeri. Quelli degli arrivi collezionati, quattro su quattro, e quelli dei punti, diciassette, portati alla Mitsubishi da Gilles Panizzi, Harri Rovanpera e Gigi Galli. Tre meno di quelli che ha messo insieme la Ford, gli stessi della Peugeot, sei più della Citroen e sette più della Subaru. “Stiamo con i piedi per terra”, ripete il progettista torinese ed ha ragione da vendere. Per un verso o per l'altro, i risultati dei due primi round della serie iridata sono da prendere con le molle e la “regular season” deve ancora cominciare...
di Guido Rancati