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FORMULA 1
MICHAEL SCHUMACHER
2000
FERRARI F1 2000
Nel 1996 Michael Schumacher approda a Maranello, con l’obiettivo di vincere il terzo titolo della carriera con la rossa, ma per quattro
anni di fila questo sogno sembra una chimera. Fino al 2000. Che sia l’anno buono per la Ferrari, lo si capisce fin dai primi giri in pista
della F1 2000. La vettura, che si discosta parecchio dal modello precedente, è estremamente reattiva, risponde alle modifiche dei tecnici
e non denota evidenti carenze di base. Nuova l’aerodinamica della rossa: le fiancate della Ferrari 2000 sono più corte e bombate rispetto
alla F399 e presentano un andamento quasi trapezoidale, mentre il musetto è più stretto, più curvo e rialzato, rispetto
a quello del 1999, per incanalare un maggior quantitativo di aria sotto la macchina. Ma non è tutto: l’inedito telaio,
un baricentro più basso e soprattutto l’utilizzo di un rinnovato 10 cilindri, con V allargata a 90°, fanno il miracolo.
La nuova coppia di piloti del Cavallino, composta da Michael Schumacher e Rubens Barrichello, che ha preso
il posto di Eddie Irvine, si aggiudica dieci vittorie (nove per il tedesco, una per il brasiliano) e batte
tutti i record in fatto di successi stagionali e pole position. Così, dopo 21 anni di digiuno iridato,
il Cavallino Rampante può nuovamente festeggiare il ritorno del
mondiale aMaranello. Il titolo piloti va aMichael Schumacher
(che con questo successo affianca campionissimi del calibro di
Jack Brabham o Nelson Piquet) e quello costruttori alla
imbattibile F1 2000 (10 primi posti, 10 pole e 5 giri
veloci). Era da metà degli anni ‘70, dall’epoca della
312 T e del pilota-computer Niki Lauda che non si
vedeva una Ferrari tanto forte. Che Maranello non
poteva contare su un pilota tanto competitiva.
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