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FORMULA 1
LA CURIOSITÀ
Foto e testi di Paolo D’Alessio
Un vecchio detto popolare ammonisce che “tre indizi, fanno un a prova”. E
se così fosse per la Formula 1 del 2014 sarebbe suonato un pericoloso cam-
panello d’allarme. Quando poi l’allarme arriva nientemeno che da due cam-
pioni del mondo e dalla Federazione, allora vuole proprio dire che ci tro-
viamo di fronte a qualcosa di serio. Di cosa stiamo parlando? Ma del nuovo
“format” della Formula 1 2014, di regole che pochi, per non dire nessuno,
riesce a capire, per un salto tecnico nel buio, non giustificato dal momento
economico e soprattutto per l’aspetto estetico delle monoposto di ultima
generazione che, anche se il mondiale deve ancora iniziare, hanno già vinto
il poco onorevole titolo di macchine da Gran Premio più brutte di tutti i
tempi. Ma andiamo con ordine. Dopo il varo delle nuove regole il primo a
contestare le Formula 1 del ritorno al turbo è stato Fernando Alonso, che
non si tira di certo indietro, quando c’è da polemizzare. Per l’asturiano della
Ferrari “le nuove vetture sono decisamente più brutte di prima. Bisogna poi
tenere presente che quando la gente guarda alla F.1 vuole vedere l’eccellen-
za, il massimo nella prestazione e nella tecnologia. E se guardiamo l’ante-
riore di queste monoposto, non corrisponde alle cose che ho detto”. Più
chiaro di così.
Se poi si passa dalle critiche del numero uno della Ferrari a quelle dell’ex
campione del mondo del 1997, Jacques Villeneuve, il quadro diventa ancor
più sconfortante. Secondo il figlio del mitico Gilles “i cambiamenti sono
stati fatti in modo artificiale e i piloti non hanno più quel ruolo centrale di
una volta. La Formula 1 che ci vogliono imporre non è più epica e i piloti
non sono più gli eroi di un tempo, imbrigliati come sono in cavilli tecnico-
regolamentari o espedienti, tipo il DRS, che non fanno altro che mortificare
la guida”.
Per completare il quadro, la decisione della FIA che, per motivi di sicurezza,
a partire dal 2015 farà sparire i “gradini” che caratterizzano le macchine
dell’ultima generazione, favorendo la nascita di musi che scendono progres-
sivamente fino all’altezza regolamentare di 185mm. Questo ennesimo cam-
bio regolamentare si renderebbe necessario per incrementare la sicurezza
in Formula 1, temendo che i musi a punta, a proboscide, a formichiere, a
ornitorinco o vedete voi, possano diventare pericolosi elementi offensivi in
caso di urto tra due o più macchine. Ma, domanda, non si poteva prevenire
in sede legislativa una simile degenerazione aerodinamica e imporre norme
che scongiurassero la nascita delle Formula 1 più brutte della storia? La
risposta è ovviamente si, peccato che quello che è logico per i comunimortali
non lo sia altrettanto nei palazzi del potere, dove spesso si chiude la porta,
quando i buoi sono ormai scappati. E dire che alcuni mesi fa da più parti si
era sollevato il dubbio e il seguitissimo blogger inglese Craig Scarborough,
solitamente ben introdotto negli ambienti tecnici che contano, aveva pre-
conizzato quelle forme che oggigiorno fanno gridare allo scandalo. Ma tan-
t’è: non si è fatto niente e, almeno fino a dicembre 2014 dovremo abituarci
a vedere Formula 1 con rostri, protuberanze, appendici e proboscidi di varia
dimensione e foggia.
DIVAGAZIONI SUL TEMA
Macchine orrende, dunque, e tutti gridare allo scandalo, ma la parte ante-
riore delle monoposto è una di quelle zone “sensibili” dove le variazioni sul
tema sono pressochè infinite e i casi di idee, per così dire, originali si spre-
cano. Tanti i brutti anatroccoli che hanno calcato le piste in oltre 60 anni
di storia. In questa carrellata vogliamo ricordare gli esempi più eclatanti e
di come aerodinamici e progettisti abbiamo scolpitomusetti, appendici ala-
ri e carenature per fendere l’aria o creare deportanza, spesso incuranti della
componente estetica.
1971 - TYRRELL 001/003
Passano gli anni e il muso a tutta
larghezza diventa un must sulle
monoposto del 1971. A rispolverare
questa conformazione è la Tyrrell 001
che, dopo avere esordito con un’ala
anteriore “fissa”, ancorata alla parte
superiore del musetto, a partire dal Gran
Premio di Francia del 1971 adotta una
carenatura “integrale” a tutta larghezza.
Lo scopo di questa conformazione,
montato sulla 003, è chiaro: coprire
parzialmente le ruote direttrici e
guadagnare in penetrazione e velocità
sul dritto
1...,10,11,12,13,14,15,16,17,18,19 21,22,23,24,25,26,27,28,29,30,...72
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