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1973/74 - FERRARI 312 B3
A partire dal 1973, con la seconda versione della 312 B3, la Ferrari inaugura la tipolologia dell’ala anteriore a “sbalzo”. L’idea dell’ingegner Forghieri, per
aumentare la deportanza sull’asse anteriore, è semplice: estendere la lunghezza del profilo alare ai 160 centimetri concessi dal regolamento, riducendo
drasticamente la funzione del musetto, che diventa quasi un’appendice, un elemento appositamente concepito per supportare l’enorme profilo alare
anteriore a sbalzo. Questa conformazione, per con diverse interpretazioni e dimensioni, verà utilizzata sulle monoposto del Cavallino dal 1973, al 1981e si
rivelerà vincente sulla 312 T del 1975, sulla T2, del biennio 1976/77 e sulla 312 T4 del 1979
1976 - TYRRELL P34
Al termine della stagione 1975
Maurice Philippe della Tyrrell si
rende conto che, per le monoposto
motorizzate Ford Cosworth, è
diventato sempre più difficile
battersi alla pari col 12 cilindri
boxer della Ferrari. In mancanza di
una valida alternativa sul fronte
motoristico, occorre una nuova
idea per sparigliare le carte e
ritornare competitivi. Ma quale?
Dopo mesi di riflessione nasce il
Progetto 34, ovvero della prima
Formula 1 con 6 ruote: quattro
sull’asse anteriore, due motrici.
O per meglio dire due coppie di
piccole ruote direttrici, di diametro
ridotto, che vengono quasi del
tutto carenate da un musetto
avvolgente. Un ibrido, una via di
mezzo tra le macchine da Gran
Premio e le sport-prototipo, che
dovrebbe volare sul dritto. Peccato
che, problemi di telaio (poco
rigido) e l’indisponibilità di gomme
adatte, lo costringano alla
prematura scomparsa, dopo due
sole stagioni di gara, nel 1977
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