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IL SEGRETO DELL’HOT BLOWING
Ma tutto questo non basta per surclassare la concorrenza, occorre qualcosa in più, in grado di rim-
piazzare il “doppio diffusore posteriore”. Un qualcosa in più che va sotto il nome di “hot-blowing”,
ovvero “soffiaggio caldo”. Di cosa si tratta? Quando il pilota solleva il piede dall’acceleratore la far-
falla del gas rimane parzialmente aperta per fare fluire una certa quantità di aria-benzina che, a con-
tatto con i condotti di scarico incandescenti, si incendia. Il calore prodotto dalla combustione investe
il diffusore, velocizza lo scorrimento dell’aria che investe il retrotreno e, conseguentemente, aumenta
la deportanza. Ecco spiegata la schiacciante superiorità della Red Bull e di Sebastian Vettel che, più
passa il tempo, più dimostra di essere un campione predestinato a monopolizzare la scena per parec-
chio tempo, tanto che la stampa internazionale parla ormai di lui come dell’unico pilota in grado di
battere lo storico record dei sette titoli mondiali di Michael Schumacher. Nel 2011 “Seb” e la sua Red
Bull festeggiano il secondo iride consecutivo, poi si vedrà....
RETROTRENO SUPER SLIM
Per rasentare la pefezione, dopo avere messo a punto l’ala flessibile anteriore, l’assetto “picchiato”
e il “soffiaggio caldo” bisogna lavorare di cesello sui dettagli, nello sviluppo dei quali Adrian Newey
è un autentico maestro. Anche se le similitudini tra la Red Bull del 2010 e quella del 2011 sono note-
voli, ad una più attenta analisi dei due modelli non sfugge il fatto
che la monoposto del 2011 è una una versione in “scala ridotta”
della RB6. Se la parte anteriore rimane praticamente invariata,
non altrettanto si può dire del retrotreno, dove Newey man-
tiene la sospensione pull-rod e gli scarichi bassi e riusce nel-
l’ardua impresa di ridurre ulteriormente gli ingombri trasver-
sali a cavallo della trasmissione. In questomodo, assomman-
do gli effetti dell’assetto picchiato e dell’hot blowing, the
“genius” recupera buona parte di quella deportanza che
si perde dopo la messa al bando del diffusore a “doppio-
stadio”.
LA CURA DEI DETTAGLI
Tanto per non essere tacciato di mancanza di fantasia il progettista inglese è originale anche nella dislocazione delle batterie
del Kers, che un po’ tutti nel 2011 montano sotto il sedile del pilota o nell’incavo del serbatoio carburante, mentre sulla
Red Bull RB7 sono ubicate all’interno di due paratie ancorate alla parte bassa del telaio. Per non parlare della curamaniacale
con la quale “the genius” (altro soprannome affibiato dalla stampa britannica a Newey) rivede gli impianti frenanti della
RB7, trasforemando i quattro dischi, con relative pinze e carenature in vere e proprie appendici aerodinamiche, in grado
di aumentare l’efficienza aerodinamica del mezzo. A questo punto mettete insieme tutti gli ingredienti e vrdrete che la
superiorità tecnica della Red Bull nel mondiale di Formula 1 2011 è del tutto spiegabile....
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