Italiaracing.net Magazine - page 36

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SPECIALE
IL CUORE NELLE CORSE - 11. PUNTATA
di Andrea Toso,
con la collaborazione di Stefano Semeraro
CaroAndrea, oggi parliamo di pubblico, di pas-
sione, edi cosasignificaseguire lecorsedaspet-
tatore innamorato della velocità. Per iniziare
mi racconti l'esperienza da spettatore che ti ha
entusiasmato più da ragazzo?
«Era il 1983: avevo vent’anni, studente di Ingegneria e
digiuno di corse.Mia sorella, diciassette anni e una pas-
sione improvvisa, tipica degli adolescenti, mi chiede di
accompagnarla a Imola alla gara di Formula 1. Treno
fino a Bologna, poi pullman e navetta-torpedone stile
Fantozzi fino al circuito, cattedrale del tifo dei motori;
biglietti ai bagarini, piadina alla salsiccia e conquista di
una zolla fangosa alla curva della Tosa, ombrelloni e
sdraio che neppure a Rimini, tralicci abusivi di tubi
”Innocenti” su cui stanno appesimacachi con sembian-
ze umane: tutti pronti per una battaglia di bandiere e
striscioni. Parte la gara e dopo pochi giri ci spostiamo
attraverso le strade interne del circuito, per la curiosità
di cercarenuovi punti di osservazione:mi ricordo anco-
ra il freddo metallo delle reti del rettilineo principale a
cinque metri dalle macchine in piena velocità; poi
andiamo alla tribuna delle Acque Minerali. Lì, proprio
davanti ai nostri occhi, Patrese si ferma mentre è al
comando della gara: la folla fa festa, sventola bandiere
rosse in un tripudio da finale del Campionato del Mon-
do e copre Patrese di fischi di scherno. In quel momen-
to, novizio, non capisco cosa ci sia da festeggiare…Tor-
nato a casa alla sera (torpedone, pullman e treno, tutto
il percorso all’incontrario fino a riemergere nel mondo
quotidiano) promettoagli amici:mai più! E’ stata lamia
prima e unica esperienza da spettatore».
Una esperienza traumatica, perché purtroppo
in italia prima che appassionati, in tutti gli
sport, siamo tifosi. Credi sia possibile stilare
una “carta dei diritti dello spettatore”?
«Ne abbiamo accennato nelle puntate precedenti: se lo
spettatore paga, pretende dei diritti e questi diritti si
condensano in una parola: rispetto. Il rispetto descrive
un rapporto alla pari: da “re-spicio” è il riconoscere e
apprezzare il valore, il tempo, l’unicità e la dignità del-
l’altro. Il rispetto è guardarsi con attenzione a vicenda
tra pari, ciascuno nel proprio territorio, alla giusta
distanza, né troppo vicinoné troppo lontano.Dalla stes-
sa radice “spicio”, ma con diversi prefissi, nascono
diversi concetti come l’aspetto, il dispetto e il cospetto.
Lo spettatore rispetta gli addetti ai lavori perché questi
compiono azioni difficili ed eroiche, lo spettatore pre-
tende rispetto per quello che paga. Lo spettatore, che
paga per partecipare o almeno assistere ad un evento
sportivo pericoloso, compie un’azione volontaria e deli-
berata senza pretendere un “servizio” come il biglietto
aereo traduedestinazioni lontane tra loro, enonhanes-
suna aspettativa di far valere una “carta dei diritti del
passeggero” che contempla tra l’altro Assistenza, Rim-
borso per Ritardi e Cancellazioni, Clausola di Rinuncia,
Consigli Utili, Diritti all’Informazione Tempestiva,
Sistemazione nella Classe di Servizio Superiore, Acces-
so per Disabilità, Lista degli Articoli consentiti in Cabi-
na. Molto semplicemente, se lo spettatore non è soddi-
sfatto, non torna più»
Lo sport è sempre più una faccenda televisiva:
credi che in futuro avremo solo spettatori vir-
tuali, e che quelli presenti negli autodromi
scompariranno?
«Andare alle gare costa tempo e a noi moderni, che
godiamo il lusso di tanto tempo libero, il tempo sembra
sempre mancarci. Andare alle gare ci obbliga a mesco-
larci alla gente comune e ciò non ci fa sentire sicuri: per
questo pretendiamo il pass per la tribuna speciale, il
pass per l’auto, la scorta dell’amico. Andare alle gare
oggi ci mette un po’ paura. Molti allora stanno al sicuro
sulla poltrona di casa, per godersi in pace lo spettacolo
in TV o via Internet: il potente telecomando in mano è
il passepartout per ascoltare le comunicazioni via radio
tra piloti e ingegneri o la sinfonia dei giri del motore,
osservare intelemetriapiùdati di quantosianomai stati
a disposizione nella sala controllo di Cape Canaveral,
La felicità è p
Una componente che spesso si tende a trascurare quando si parla di
Motorsport e di sport in generale è quella del pubblico. Dalle manie e
dai difetti del “tifoso” all’alienazione dello spettatore virtuale,
esaminiamo diritti, doveri, psicologia e futuro di quelli che gli
americani chiamano fan. Con un consiglio: se davvero amate le corse,
chiudete tv e computer e andate a godervele dal vivo
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