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TOYOTA SI AFFIDA
A JOE GIBBS
Dopo avermancato di poco il titolo lo scorso anno
nonostante le vittorie di Matt Kenseth, in casa
Toyota non si sono scoperte tutte le carte. Le dif-
ficoltà in qualifica a Daytona non devono fare
preoccupare perché sui Superspeedway, i giri di
pista in solitaria contano ancor meno che negli
altri posti. Molto probabile che si sia cercato di
preservare auto e motori. Punto di riferimento
pressoché indiscusso per le tre ellissi è il Joe
Gibbs Racing. Kenseth non famistero di aver solo
la vittoria in testa e ritroverà dopo un anno di fat-
to gettato al vento per infortunio Denny Hamlin,
andato a sua volta piuttosto vicino alla vittoria del
campionato in passato. E non va dimenticato
anche Kyle Busch, la cui attitudine a dare sempre
il massimo potrebbe rivelarsi utile nella lotta al
titolo. Una lotta che gli riserverà anche qualche
chance per minimizzare gli errori che a volte
commette. Sulla carta, il trio di Joe e JD Gibbs è
quello dal potenziale più alto e che, sempre sulla
carta, promette di lavorare in gruppo in maniera
più tranquilla. Chiamato al riscatto dopo il
Richmond-gate dello scorso anno, con perdita di
sponsor e penalità che sono derivate dal tentativo
di condizionare l’esito della regular season, il
teamWaltrip sembra aver bisogno di più tempo.
Con Clint Bowyer arriverà a tempo pieno Brian
Vickers, tornato in pista dopo una nuova ricaduta
del suo problema vascolare (trombosi). Quanto
peseranno le proprie disavventure sul suo valore
in pista?
PENSKE E ROUSH
PER LA FORD
In casa Ford, schieramento con due squadre di
vertice, il Penske Racing ed il Roush-Fenway
Racing. Per il capitano, riuscito a centrare il titolo
nel 2012 con Brad Keselowski, si tratta della
seconda partecipazione sotto le insegne dell’ova-
le blu. Keselowski, dopo la mancata difesa del
titolo nel 2013, si ritroverà ancora a fianco a Joey
Logano che, pur ancora giovanissimo, ha matu-
rato l’esperienza richiesta per mettere in difficol-
tà il celebrato compagno. Dopo un’annata quasi
da psicanalisi visto il rapporto sorprendente (in
negativo) tra budget e risultati, il team di Jack
Roush tenta per l’ennesima volta di centrare un
titolo che sfugge ormai da un decennio. Con in
casa tutto quello che serve per fare bene, la squa-
dra composta da Greg Biffle, Carl Edwards e Ric-
ky Stenhouse è parsa non avere la costanza, dal
lato sportivo come da quello dello sviluppo, per
tenere il passo dei migliori rivali. Con le regole
tecniche che, durante la stagione, potrebbero
cambiare molte carte in tavola per gli ingegneri,
si spera in un livellamento che aiuti a chiudere il
gap. A favorire le Ford è arrivata anche la conces-
sione di un muso modificato, che farà respirare
meglio il V8 di Deaborn.
ALTEZZA MINIMA DA TERRA?
CAMBIA LA REGOLA
E’ molto curioso che le due squadre di punta dei due campionati più grandi al
mondo (F.1 e Nascar) abbiano entrambe iniziato la stagione con problemi di
motore. Probabilmente, quelli di casa Hendrick e Chevy sono meno gravi di
quelli della Red Bull, ma è stato mostrato ancora una volta quanto poco basti
per passare da una posizione di leadership a delle difficoltà all’apparenza inspie-
gabili. In realtà, vittime principali sono finora stati i team satelliti, a partire
dallo Stewart-Haas Racingma, dopo aver visto diversi propulsori finire in fumo,
tutte le auto spinte dai V8 di Rick Hendrick hanno ridotto il ritmo in qualifica,
segno che ancora tutti i conti non tornano. Ma per il teamHendrick c’è un’altra
incognita. Quella del nuovo pacchetto di regole tecniche che verrà introdotto
nella sua interezza dopoDaytona (sui superspeedway si corre con regole in parte
diverse). A dare speranze ai rivali non sono gli aggiornamenti aerodinamici. Si
tratta del capitolo riguardante le altezzeminime, che non verranno piùmisurate
durante le verifiche tecniche preferendo un controllo sui singoli componenti
delle sospensioni. Il risultato che ci si attende è la fine di un’era in cui si giocava
con l’assetto per abbassare il più possibile l’auto una volta inmarcia, ma facendo
in modo che in verifica rispettasse le misure. In Hendrick, in particolare per
quanto riguarda l’ingegnere di Jimmie Johnson, Chad Knaus, erano espertis-
simi proprio in questo. Ora gli altri, in particolare quelli che, pur avendo grandi
risorse avevano “perso il filo” dello sviluppo (vedi Roush) sperano che avvenga
una cosa simile a quella vista in F.1, ovvero che ci sia la possibilità di ripartire
tutti con nuovi elementi che per sconvolgere i valori preesistenti.
Matt Kenseth, Kyle Busch e Ricky Stenhouse
1...,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44 46,47,48,49,50,51,52,53,54,55,...72
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