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GLI SCARICHI CALDI
Nel 2011 la Ferrari non si fa prendere in contropiede, come accadde
nel 2010, quando ci vollero diversi mesi per vedere all’opera gli scari-
chi bassi, stile Red Bull. A Barcellona, in occasione del Gran Premio
di Spagna, la rossa testato la versione definitiva degli scarichi che, sulla
scorta di quanto fatto da AdrianNewey sulla RB7, vengono convogliati
in un’apposita carenatura montata all’inizio del condotto estrattore
posteriore. Gli addetti ai lavori sostengono che, da sola, questa modi-
fica valga dai 2 ai 4 decimi di secondo al giro: le prestazioni di Alonso
eMassamigliorano, ma le Red Bull RB7 di Vettel eWebber rimangono
macchine di un altro pianeta per gli uomini in rosso che, malgrado
tutti gli sforzi profusi a Maranello, non vanno oltre il terzo posto nel
mondiale costruttori, ma con un distacco abissale nei confronti della
Red Bull (650 punti, contro i 375 della Ferrari).
MINI FIANCATE, MAXI RASTREMAZIONE
Una consistente rastremazione posteriore è fondamentale sulle odierne monoposto da Gran Premio, perchè migliora
le prestazioni della vettura sul dritto, incrementa la deportanza sull’asse posteriore e consente uno sfruttamento ottimale
delle coperture posteriori. Ecco perchè sulla F150 i tecnici della Ferrari insistono tanto su questo punto, dando vita ad
una monoposto con fiancate particolarmente basse e strette verso il retrotreno. Alzando lo sguardo, all’altezza della
carenatura motore, si può invece notare come la carrozzeria della rossa 2011 termini con un disegno a “V”, che dovrebbe
favorire lo scorrimento del flusso d’aria che investe l’ala posteriore. Il residuo di pinna, ancora consentito dal regola-
mento, viene invece sfruttato per convogliare sempre verso l’ala posteriore l’aria calda che fuoriesce dal vano motore.
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