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FORMULA 1
TEST A SAKHIR
Filippo Zanier
Fino alla settimana scorsa sembrava che
dovessero passare un'altra stagione a gio-
carsi il ruolo di fanalino di coda del Mon-
diale con la Caterham, lottando gara per
gara per quel decimo posto che per un
team può fare la differenza tra vivere e
morire, visto che vuol dire guadagnarsi un
posto al tavolo della spartizione dei diritti
televisivi. Alla fine della seconda tornata
dei test in Bahrain, però, la situazione della
Marussia sembra decisamente cambiata: il
team guidato da John Booth e Graheme
Lowdon è infatti riuscito in un salto di qua-
lità che pochi credevano possibile, e dal
ruolo di cenerentola del campionato
rischia di passare a quello di sorpresa. La
spiegazione sta nei numeri dei test che se
prima di giovedì scorso erano disperanti,
con appena 290 chilometri percorsi dalla
MR03 tra Jerez e al Sakhir, sono schizzati
a quote inattese con l'ultima quattro giorni
di prove in Bahrain. Tra giovedì e domeni-
ca, infatti, la nuova monoposto del team
con sede a Banbury ha coperto la bellezza
di 1.400 km: si tratta di un risultato che
eguaglia ad esempio le percorrenze di
McLaren e Toro Rosso ed è decisamente
superiore ai chilometri messi insieme da
Red Bull e Lotus, che quella cifra la supe-
rano a malapena sommando i giri fatti da
ognuna. Un capovolgimento di fronte inat-
teso per molti, ma non per il team che nelle
scorse settimane aveva tenuto a specificare
che la ragione dei continui stop non era
meccanica, ma semplicemente dovuta a
difficoltà legate ad elettronica e software.
Doveva essere vero perché non appena
risolti questi problemi la Marussia ha ini-
ziato a girare come un orologio, macinan-
do passaggi su passaggi forte dell'affidabi-
lità della power unit Ferrari.
Max Chilton ha così coperto 44 giri senza
particolari problemi il primo giorno, men-
tre Jules Bianchi ha regalato alla MR03 il
primo acuto venerdì, con il sesto tempo di
giornata e 67 tornate all'attivo, con solo
piccole noie immediatamente risolte.
Ancora meglio è andata sabato con 78 pas-
saggi messi in fila, prima che nell'ultimo
giorno di prove a disposizioneMax Chilton
sfoderasse un 1'36"835 che nessuno si
aspettava, arrivato grazie a una simulazio-
ne di qualifica con gomme Supersoft.
Insomma tanti buoni segnali, corroborati
anche dal fatto che il team sia riuscito a
completare più di un long-run su un passo
intorno all'1'40. Questo mette la Marussia
in una condizione in cui mai si era trovata
prima, cioè quella di essere senza dubbio
anni luce davanti alla Caterham, e forse
anche nella condizione di dare fastidio a
team fino ad oggi irraggiungibili come
SALT
E’ quello compiuto dalla Marussia che nelle prove
finali ha aumentato il numero dei giri percorsi sia
con Bianchi sia con Chilton e soprattutto sorpreso
con riscontri cronometrici di tutto rispetto