EFFETTO SOFFIAGGIO
Come spiegare la superiorità tecnica della Red Bull in questi anni? Uno dei segreti tecnici
delle ultime creature di Adrian Newey è l’assetto "rake", vale a dire l’inclinazione verso
l’alto del fondo piatto e della vettura, rispetto all’asse anteriore. In questomodo è possibile
ottenere un certo effetto suolo, a patto che si rispettino certe distanze tra fondo piatto e
pista. Un tempo, per ottenere certi vantaggi aerodinamici, si ricorreva alle famigerate
minigonne, ma oggi, dopo la messa al bando delle appendici mobili, bisogna operare di
cesello, con corrrettivi aerodinamici decisa-
mente più sofisticati. Nel caso della Red Bull,
in questi ultimi due anni Adrian Newey ha
messo a punto una serie di correttivi, lavoran-
do sugli scarichi e sulle speciali mappature del
motore Renault. Sruttando il flusso d'aria cal-
da in uscita dagli scarichi e la loro ubicazione,
definita per regolamento dalle norme emanate
nel 2012 dalla Federazione, è pos-
sibile energizzare il flusso d'aria
diretto all’estrattore posteriore
ed ottimizzarne la resa (leggi
aumentare la deportanza). Sulla
Red Bull RB9, come si può osser-
vare nel disegno, il flusso d’aria che
investe il retrotreno viene sapien-
temente scomposto in più compo-
nenti: quella principale, espulsa
dagli scarichi-motore, viene incanalata tra
la carrozzeria e le ruote motrici, prima di
raggiungere il profilo estrattore, mentre
una quota non trascurabile confluisce in
una serie di prese d’aria, ricavate alla
base delle fiancate, in corrispondenza
del terminale degli scarichi e viene
quindi letteralmente “sparata” verso il
difusore posteriore. Sui circuiti dove occor-
re più carico (tipo Montacarlo o Ungheria) per
recurare ancora un po’ di deportanza, la Red Bull
utilizza anche quello che in gergo viene definito il “monkey seat”, ovvero
un piccolo alettoncino aggiunto, posto alla base di quello principale.
SCARICHI IN DETTAGLIO
A partire dal 2011 il sistema degli scarichi e lo sfruttamento dell’aria calda da essi espulsa
è diventato fondamentale nella progettazione e nello sviluppo di una moderna Formula
1, per aumentare la stabilità della vettura in fase di frenata, e la velocità di percorrenza
curva e in accelerazione. Una volta tolta la carrozzeria ecco come si presenta la parte cen-
trale della Red Bull RB9, dove svettano per l’appunto gli scarichi, che seguono un percorso
abbastanza tortuoso, per riuscire a scaricare il flusso di aria calda nella parte medio-bassa
della fiancata. Nel caso della monoposto progettata da Adrian Newey, fin dallo scorso
anno il tecnico della vettura campione del mondo ha deciso di imitare la Sauber, la prima
ad avere individuato nell’effetto Coanda la possibilità di recuperare parte della deportanza
persa dopo l’abolizione degli “scarichi soffiati”. Ovviamente, dopo una prima fase di asse-
stamento, Adrian Newey ha voluto differenziarsi dagli avversari, esasperando lo sfrutta-
mento dell’effetto Coanda, con una soluzione che indirizza un doppio flusso d’’aria verso
il diffusore posteriore: il flusso principale, che arriva dagli scarichi motore, investe la zona
compresa tra le ruote motrici ed il diffusore, mentre un secondo flusso, arriva da un una
serie di prese d’aria, ubicate nella parte bassa della fiancata, che lo “sparano” in direzione
del retrotreno
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