22 Nov [16:43]
Budar, team principal Citroen:
"Nel 2020 saremmo stati competitivi"
Massimo Costa
In una intervista concessa ad Autosport, il team principal Pierre Budar ha cercato di offrire una spiegazione sul ritiro repentino della Citroen dal Mondiale WRC. Eccone i punti salienti.
"Mikkelsen? Breen? Quando vuoi essere coinvolto nella lotta per vincere il mondiale, allora hai bisogno di avere in squadra uno dei tre grandi del campionato. Quindi, dopo aver fatto il meglio per cercare di ottenere uno di essi, ma senza riuscirci, abbiamo dovuto prendere una decisione. Che è quello che abbiamo fatto".
"Ogier scontento? Sono certo che abbiamo compiuto progressi durante l'anno e sono stati pianificati sviluppi che sarebbero stati pronti per Montecarlo, ma per Ogier bisognava arrivarci prima. Posso essere d'accordo su questo suo punto di vista, ma non poteva essere possibile. Abbiamo perso tempo all'inizio della stagione e per questo sostengo che avevamo bisogno di due anni per completare il nostro progetto. Sono abbastanza convinto che avremmo potuto iniziare la stagione 2020 in una posizione migliore rispetto a quest'anno".
"L'ibrido nel WRC? Abbiamo ragionato su diversi scenari, poi è stato deciso di rilanciare Peugeot nel WEC. Abbiamo già DS coinvolta nella Formula E, quindi non siamo riusciti ad ottenere un terzo programma per il WRC scegliendo di non coinvolgere il marchio Citroen nell'ibrido che partirà dal 2022".
"Anche l'aspetto del marketing ha avuto il suo peso nella decisione di lasciare il WRC. Uno dei nostri obiettivi è lo sviluppo nei mercati internazionali. L'India per esempio, rappresenta un grande progetto per noi, ma nel motorsport non è presente, così come la Cina. Di conseguenza, non abbiamo molto materiale in mano da questo punto di vista quando andiamo dal nostro CEO per spiegare cosa potremmo fare per la commercializzazione del brand in quei mercati".
Dispiace, dalle parole di Budar, che un talento in crescita come Esapekka Lappi non sia stato minimamente tenuto in considerazione come pilota in grado nel 2020 di poter fare la differenza. Ma il vero problema del ritiro, come suggerisce lo stesso Ogier, non risiede di certo nella mancanza di un top driver, checché lo sostenga il buon Budar. Le promesse di un 2020 competitivo lasciano il tempo che trovano se il presente non ha mai offerto garanzie per poter lottare ad armi pari rally dopo rally con Toyota e Hyundai.