Michele Montesano
Duro quanto imprevedibile, il Safari Rally del Kenya ha continuato a regalare colpi di scena. Se al comando della prova africana del WRC ci sono ancora saldamente ben tre Toyota, subito dietro Thierry Neuville è stato costretto ad alzare bandiera bianca. In splendida forma, Sebastien Ogier ha sfruttato la ripetizione pomeridiana per allungare su Kalle Rovanperä portando, così, il suo vantaggio a quasi ventitré secondi sul compagno di squadra. Seppur già troppo distante dalla vetta, a completare la tripletta Toyota ci ha pensato Elfyn Evans.
Prestazione da incrociare per Ogier e Vincent Landais che hanno letteralmente annichilito gli avversari firmando tutte le Prove Speciali del pomeriggio. Risolti i problemi con l’unità ibrida nel parco assistenza di metà giornata, l’otto volte iridato è tornato a dettare l’andatura siglando il miglior crono nella ripetizione di Loldia. Il pilota di Gap si è quindi ripetuto nel secondo passaggio della Geothermal e, infine, nella Kedong 2 nonostante una lieve toccata ad un tronco con il posteriore della sua Yaris.
Ancora una volta la strategia di portare a bordo solamente una ruota di scorta, così come fatto in mattinata, si è rilevata vincente. Viaggiando più leggero, Ogier ha potuto sfruttare la maggior maneggevolezza della Yaris nelle sezioni più tecniche delle speciali keniote. Di contro Rovanperä ha pagato dazio nell’aprire la tornata pomeridiana. Infatti il terreno solcato e la presenza del fesh-fesh hanno creato non pochi grattacapi al Flying Finn alle prese con una Yaris troppo sottosterzante.
Così come lo scorso anno, il podio provvisorio è tutto nelle mani della Toyota. Seppur staccato di oltre quarantatré secondi dal leader Ogier, Evans occupa saldamente il terzo posto (nella foto sopra). Costantemente tra i primi cinque nel corso delle speciali, il gallese però non è riuscito a trovare ancora il giusto assetto. Una dimostrazione è l’errore che ha commesso nel corso della Kedong 2 dove ha perso il controllo della Yaris strappando un arbusto da bordo strada.
Evans dovrà quindi guardarsi le spalle dalla Hyundai di Esapekka Lappi, infatti Neuville è stato costretto alla resa. Nei primi chilometri della Geothermal 2, una forte compressione ha piegato irreparabilmente la sospensione anteriore sinistra della i20N del belga. Neuville (nella foto sopra) non ha potuto far altro che parcheggiare la sua Hyundai vedendo sfumare la possibilità di riagganciare Rovanperä nella lotta mondiale. A ereditare il quarto posto è stato Lappi che, alla sua prima presenza nel Safari Rally del Kenya, è il primo fra i piloti non Toyota.
Risolti i problemi con il tirante dello sterzo accusati in mattinata sulla Toyota, Takamoto Katsuta è stato letteralmente bersagliato dalla sfortuna. Dapprima, nella speciale di Loldia 2, il nipponico non è riuscito a schivare una zebra ferma in traiettoria. Nonostante sia arrivato al traguardo con la Yaris visibilmente danneggiata, il giapponese ha continuato la corsa. Ma, nelle successive ripetizioni di Geothermal e Kedong, a rallentare la sua marcia ci hanno pensato rispettivamente una foratura e il parabrezza scheggiato. Il quinto posto, a fine giornata, rende più che merito alla tenacia dimostrata dal combattivo Katsuta.
Decisamente sottotono la prestazione messa in mostra da Dani Sordo. Sesto, lo spagnolo della Hyundai non ha particolarmente brillato sulle speciali africane, soprattutto se messo a confronto con quanto fatto vedere dai suoi compagni di squadra. Giornata da dimenticare per il team M-Sport. Pur cambiando l’assetto della sua Ford Puma, Ott Tänak non riuscito ad invertire la tendenza. L’estone (nella foto sopra) ha avuto la meglio solamente sul suo compagno di squadra Pierre-Louis Loubet, scivolato in ottava posizione dopo aver subito due forature nel passaggio pomeridiano.
Ribaltone nel WRC2. Nell’ultima PS di giornata, il leader Oliver Solberg è stato costretto al ritiro per la rottura della sospensione anteriore destra sulla sua Skoda Fabia Rally2. Gregoire Munster ha quindi ereditato il comando tra le WRC2. Nono assoluto, il lussemburghese ha così mitigato la difficile giornata in casa M-Sport. Secondo posto di classe per la Skoda del pluricampione europeo Kajetan Kajetanowicz.
Venerdì 23 giugno 2023, classifica dopo la SS7 (top 15)
1 - Ogier-Landais (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 1h14'38"7
2 - Rovanpera-Halttunen (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 22"8
3 - Evans-Martin (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 43"5
4 - Lappi-Ferm (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 54"0
5 - Katsuta-Johnston (Toyota GR Yaris Rally1) - Toyota - 1'19"4
6 - Sordo-Carrera (Hyundai i20N Rally1) - Hyundai - 1'28"4
7 - Tanak-Jarveoja (Ford Puma Rally1) - M Sport - 3'03"3
8 - Loubet-Gilsoul (Ford Puma Rally1) - M Sport - 7'04"9
9 - Munster-Louka (Ford Fiesta WRC2) - M Sport - 8'50"7
10 - Kajetanowicz-Szczepaniak (Skoda Fabia WRC2) - Kajetanowicz - 9'17"1
11 - Serderidis-Miclotte (Ford Puma Rally1) - M Sport - 9'35"4
12 - Prokop-Jurka (Ford Fiesta WRC2) - Prokop - 12'12"5
13 - Tundo-Jessop (Skoda Fabia WRC2) - Tundo - 14'46"5
14 - Kremer-Gottschalk (Skoda Fabia WRC2) - Kremer - 17'15"7
15 - Dominguez-Penate (Ford Fiesta WRC3) - Dominguez - 17'43"9