Michele Montesano - XPB Images
Il GP del Bahrain non è stato certo il miglior modo per celebrare i sessant’anni dalla nascita del team McLaren. Sul tracciato di Sakhir, la squadra di Woking ha iniziato la nuova stagione di Formula 1 già in affanno racimolando zero punti. A tarpare le ali, oltre alla scarsa affidabilità che ha colpito entrambe le monoposto, pare ci sia anche un netto ritardo per quanto riguarda lo sviluppo aerodinamico della MCL60.
Il debutto di Oscar Piastri in Formula 1 è durato appena 13 giri. Noie elettriche hanno dapprima rallentato la McLaren dell’australiano, fino al definitivo stop per problemi alla trasmissione. Inutile il cambio del volante, il problema elettrico era localizzato in corrispondenza del piantone dello sterzo e quindi non facilmente riparabile in gara. Il GP del Bahrain si è rivelato ben presto un calvario anche per Lando Norris. Arrivato ultimo al traguardo, l’inglese è stato costretto a effettuare ben sette soste a causa della perdita di pressione pneumatica del motore. Ogni 10 giri Norris è stato richiamato ai box per immettere aria nel sistema e ripressurizzare il circuito del propulsore.
I vertici McLaren avevano messo le cose in chiaro sin dalla presentazione della MCL60. Lo stesso Andrea Stella, neo Team Principal della scuderia inglese, ha più volte dichiarato di pazientare prima dell’arrivo di aggiornamenti che renderanno la monoposto più competitiva. A incidere sui problemi che attanagliano la vettura britannica, pare sia stata la direttiva 39, introdotta a settembre 2022 dalla FIA per ovviare al fenomeno del porpoising. Tale modifica (che consiste nell’alzare il fondo piatto di 15 millimetri) ha penalizzato la MCL60, che era già in fase di progettazione avanzata, modificandone il suo equilibrio aerodinamico.
Gli uomini diretti dal DT James Key hanno quindi dovuto rivedere completamente il fondo piatto, area nevralgica per le nuove monoposto a ‘effetto suolo’. Infatti, la maggior parte del carico aerodinamico viene generato proprio nel sotto vettura. La corsa contro il tempo però, non è riuscita e in Bahrain non sono arrivati i tanto attesi aggiornamenti. Non tutto è andato perso, visto che si è cercato di raccogliere dati al fine di trovare la correlazione fra pista e CFD proprio per preparare al meglio le nuove componenti.
A rallentare il lavoro in quel di Woking è anche la mancanza di una galleria del vento. In attesa che la propria venga ultimata (si vocifera entro giugno), McLaren sta utilizzando sia quella Mercedes, in Inghilterra, che quella Toyota a Colonia. Ciò implica un ulteriore spreco di energie, oltre che di tempo, a discapito di una maggior reattività nel realizzare nuove componenti da implementare sulla vettura. Oltre alla galleria del vento, Stella dovrà quindi introdurre anche una nuova metodologia di lavoro più snella per far tornare la McLaren nelle posizioni che contano.
Tuttavia le previsioni fatte a inizio stagione sono state confermate, almeno in parte, durante le qualifiche. In McLaren si aspettavano di trovarsi nella seconda metà della classifica: infatti Norris si è qualificato in undicesima posizione, mentre Piastri è stato eliminato in Q1 chiudendo diciottesimo. Un incoraggiante punto di partenza soprattutto in ottica gara, come ha confermato lo stesso Stella: “L’obiettivo di entrare in Q3 e raggiungere la zona punti poteva essere alla nostra portata già in Bahrain. Non solo la lotta a centro gruppo è ancora più serrata ma, rispetto lo scorso anno, si è avvicinata anche a Ferrari e Aston Martin. Qualora riuscissimo a migliorare la vettura di qualche decimo, come da programma, potremmo levarci delle belle soddisfazioni”.
Altra nota positiva è che il pacchetto composto da telaio e sospensioni pare abbia già dato riscontri incoraggianti. A livello meccanico la MCL60 non ha stressato troppo le Pirelli, nonostante il tracciato di Sakhir sia uno fra i più esigenti sugli pneumatici. In McLaren si respira aria di riscatto, c’è fiducia di invertire la tendenza già nelle prossime gare. Innanzitutto sono previsti sviluppi minori sia nel GP dell’Arabia Saudita che a Melbourne. Mentre il primo, e più corposo, pacchetto di aggiornamenti arriverà solamente a Baku.