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20 Giu 2013 [17:33]

Testgate, oggi il verdetto

Il verdetto del processo dell’anno della F.1, quello sul Testgate che si è svolto oggi fino a pomeriggio inoltrato al Tribunale Internazionale di Parigi, sarà reso noto domani, venerdì. Come è noto sotto accusa era il test condotto lo scorso mese dalla Mercedes e dalla Pirelli a Barcellona, e che aveva provocato una interrogazione da parte di Red Bull e Ferrari. Oggi sono stati ascoltati come testimoni, fra gli altri, Ross Brawn e gli avvocati di Pirelli e Mercedes, che hanno contestato l’accusa di aver infranto l’articolo 22.1 del regolamento, che vieta i test privati da parte dei partecipanti al mondiale con vetture dell’anno in corso.
La Fia ha sostenuto di non aver mai dato l’autorizzazione ai test, e che il carteggio via mail del team con Charlie Whiting (nel quale si informava la casa di Stoccarda che un test del genere avrebbe potuto essere autorizzato se vi fossero stati invitati anche gli altri partecipanti al Mondiale) non costituiva una implicita autorizzazione. Inoltre la Fia ha sostenuto che la Pirelli non aveva mai rivolto l’invito in questione anche agli altri team.
La Mercedes ha ribattuto che il test era stato organizzato dalla Pirelli, e che quindi non poteva essere considerato una iniziativa della Mercedes; in tal caso, hanno contestato i legali di Stoccarda, anche la Ferrari avrebbe dovuto essere inquisita per il test condotti a inizio anno, considerato che sostenere un test con una vettura del 2011 (come nel caso della Ferrari) o del 2013 (come ha fatto la Mercedes, rappresenta un “vantaggio minimo”.
I rappresentanti della casa di pneumatici italiana hanno eccepito che non essendo loro partecipanti al Mondiale, ma semplicemente fornitori, non possono ricadere sotto il regolamento Fia, citando come precedente quello a favore di Briatore nel “Crashgate” del 2009: il manager piemontese, dopo il bando a vita, fu reintegrato in appello proprio su questa base dal Tribunale francese.
Occorre aspettare dunque ancora un giorno per conoscer l’esito di un caso che ha arroventato il clima del Circus, fra i timori della Pirelli di vedersi utilizzata come “capro espiatorio” e lo scetticismo degli osservatori che ritengano difficile che vengano adottate sanzioni gravi contro la Mercedes.
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