25 Apr [19:30]
Budapest - Il commento
Un weekend di qualità all'Hungaroring
Jacopo Rubino - Foto Speedy
La cornice era prestigiosa, al fianco del Mondiale Turismo e del FIA F3 (magari con la possibilità di aprire un canale di trattative), e lo spettacolo fornito dalla Formula 3.5 V8 a Budapest è stato pienamente all'altezza. "Non sembra neppure che ci siano 15 vetture", ha confidato a Italiaracing uno dei team principal nel paddock. Ha ragione: entrambe le manche sono state intense e combattute. Un piccolo contributo lo ha dato pure il meteo, spaziando dal sole e dalle temperature miti di venerdì e sabato fino alla pioggia di domenica, così da mescolare le carte.
Nel diluvio il primo trionfo per Dillmann e AVF
Gara 2, disputata di fronte a 35 mila spettatori, è stata in effetti decisamente avvincente. Non sono mancati i colpi di scena tra errori, rimonte e la safety-car che ha influenzato le strategie, ma alla fine ad imporsi è stato il poleman Tom Dillmann. Per l'esperto francese, che vantava già un centro in GP2, è stata la prima vittoria assoluta nella categoria (contando anche la precedente Formula Renault 3.5), così come per la AVF. La scuderia spagnola, al terzo anno di attività, ha meritatamente rotto il ghiaccio. La coppia Dillmann/AVF, perció, comanda entrambe le classifiche e si candida a favorita per il titolo.
RP Motorsport già vincente
Per Dillmann poteva essere addirittura en-plein, senza l'errore in gara 1 che lo ha fatto scivolare al secondo posto. Ad aggiudicarsi il successo del sabato, quindi, è stata la RP Motorsport con Johnny Cecotto. Anche in questo caso è stata una prima volta, ma arrivata dopo appena due round: un premio al lavoro della compagine diretta da Fabio Pampado, che sulla scia dei tanti trionfi conquistati nell'Euroformula Open ha scelto di mettersi in gioco contro strutture presenti da diverse stagioni, tenendo alta la bandiera italiana.
Nissany da applausi, bene Deletraz-Panis
Tra i contendenti si è distinto anche Roy Nissany, domenica splendida medaglia d'argento dopo la pole sfiorata al mattino. L'israeliano della Lotus, galvanizzato dall'aria... di casa (la capitale magiara è infatti da tempo la sua città adottiva), ha vestito i panni del "top player" e ha saputo dare spettacolo. Nonostante un testacoda appena dopo la bandiera verde, Nissany ha recuperato fino a piombare in chiusura addosso a Dillmann. Con un giro in più, forse, poteva esserci il colpaccio. Appaiati in testa alla classifica dopo Alcaniz, i figli d'arte Louis Deletraz e Aurelien Panis curiosamente lasciano l'Ungheria ancora a braccetto con 62 lunghezze, dopo aver raccolto un podio ciascuno. Lo svizzero ha terminato terzo in gara 1, il collega della Arden in gara 2.
Arriva il nuovo record
A dispetto dei detrattori, insomma, il campionato gestito dalla RPM di Jaime Alguersuari senior è vivace. Anche a livello prestazionale, come dimostra la pole siglata sabato da Dillmann. Il suo 1'26"729 è divenuto il nuovo record assoluto all'Hungaroring per la serie da 3.5 litri. Merito del nuovo asfalto, certo, ma rimane una ottima testimonianza della qualità di questo palcoscenico.