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11 Set [15:07]

De Donno: "Stabilite le gerarchie,
i team verranno nella Regional FIA"

Mattia Tremolada

Luca De Donno, patron WSK, racconta le sue motivazioni dietro la scelta di candidarsi come organizzatore della Formula 4 Italia e della Formula Regional European. In entrambi i casi si è affidato alla vetture Tatuus spinte da propulsori Autotecnica. Facciamo con lui il punto della situazione dopo la ripresa dalla pausa estiva. 

Partiamo dal principio: come è nata l’idea di candidare la WSK per organizzare il campionato italiano di Formula 4 e la conseguente scelta di puntare sui telai Tatuus?

“Dopo tanti anni trascorsi nei kartdromi, ascoltando i piloti parlare del proprio futuro nelle formule, abbiamo iniziato a pensare di organizzare una nostra serie. Poco tempo dopo, la FIA ha lanciato la Formula 4 e ci è sembrata subito la categoria ideale per noi. A quel punto, ho mandato la nostra candidatura ufficiale alla federazione italiana, abbiamo vinto il concorso e siamo diventati gli organizzatori del campionato. Per noi si trattava di una sfida personale, per capire se avessimo la stoffa per stare nel paddock di un autodromo. Il primo periodo di apprendimento non è stato facile, ma molto costruttivo. Il passo successivo è stato creare un concorso per scegliere il fornitore delle monoposto. Il bando è stato vinto da Tatuus e per noi è stata una gran fortuna. Abbiamo infatti avuto l’occasione di lavorare con uno dei migliori costruttori in assoluto di vetture formula. La macchina è stata perfetta fin dalla prima stagione e ad oggi ha un’affidabilità invidiabile che ci ha permesso di avere ben trenta vetture al via”.

Quindi come è arrivata la decisione di continuare ad accompagnare i giovani piloti nel percorso verso la F1 con la Formula Regional European... 

“È stato un passo naturale. Come abbiamo sentito l’esigenza di salire dal kart alla Formula 4, così i abbiamo ritenuto necessario continuare a crescere con la Formula Regional. Ci siamo accorti che i piloti che uscivano dalla F4 avevano bisogno di un anello di congiunzione con la F3 internazionale, che ha budget e cavalleria molto maggiori. Abbiamo quindi creato un tassello intermedio, importante per calmierare i vari step e traghettare i ragazzi verso le formule maggiori con meno violenza”.

Il debutto della Formula Regional però, non è stato dei più facili. Ritiene che una volta che la piramide voluta dalla FIA sarà consolidata, ci sarà una maggiore adesione?

“Ci siamo inseriti in un palcoscenico molto complicato, con tanti campionati dal livello simile e con lo stesso target. Alcuni già esistenti sono stati costretti a fermarsi, mentre gli altri si sono spartiti il mercato. Il nostro obiettivo era quello di lanciare il campionato già quest’anno e lo abbiamo raggiunto. È vero che in questo momento c’è un po’ di confusione, ma siamo l’unica categoria di questo livello con la titolazione ufficiale FIA, quindi sono sicuro che una volta stabilite le gerarchie, la maggior parte dei team convergerà nella nostra struttura”.

Cosa ne pensa della monoposto? Ha raccolto l’eredità importante della F3, adottando però una filosofia molto diversa.

“La Tatuus T-318 aveva già una stagione in Asia alle spalle, dunque è stata perfetta fin dall’inizio. Tuttavia è difficile fare un paragone con le vecchie vetture di F3. Si tratta di una filosofia differente, anche a livello di sicurezza. Le macchine attuali sono più pesanti per via delle nuove omologazioni di sicurezza, l’aggiunta dell’halo e di materiali che rendono l’auto più sicura si fa sentire, ma rappresentano un notevole salto di qualità. Per quanto riguarda la motorizzazione è normale che si sia passati al turbo, perché questa è la strada intrapresa dalle categorie superiori. A livello di performance, la Formula Regional si colloca bene tra la F4 e la nuova F3, una vettura più performante non avrebbe avuto senso perché avrebbe accentuato troppo il divario con la F4. Inoltre, la vecchia F3 di fatto è completamente scomparsa, sdoppiandosi da una parte nella Formula Regional e dall’altra nella GP3”.

A fine stagione debutterà nei FIA Motorsport Games la prima vettura di Formula 4 ibrida e dotata di halo. Queste soluzioni verranno adottate a breve anche nel campionato italiano?

“L’omologa dell’attuale macchina è giunta quest’anno a scadenza, dopo sei stagioni. Abbiamo già ricevuto una deroga per il 2020, ma l’intenzione della FIA pare essere quella di estenderla fino al 2024. Contemporaneamente, però, la federazione internazionale sta anche spingendo per avere al via una nuova macchina dotata del sistema halo. In questi mesi parleremo con l’ACI e decideremo quando inserire la nuova vettura”.