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2 Feb [11:51]

IGTC – 12 Ore di Bathurst
Marciello e Rossi a podio

Michele Montesano

La stagione 2025 dell’Intercontinental GT Challenge si è aperta nel segno della BMW e del Team WRT. Al termine della 12 Ore di Bathurst, la squadra belga ha conquistato una perentoria doppietta con le sue M4 GT3. A tagliare per primi il traguardo, sono stati i fratelli Sheldon e Kelvin Van der Linde affiancati da Augusto Farfus, subito alle loro spalle ha concluso il terzetto composto da Valentino Rossi, Raffaele Marciello e Charles Weerts.

Come prevedibile, la gara è stata inframezzata da varie neutralizzazioni, ben sette le safety-car, numerosi colpi di scena e altrettanti incidenti, ma alla fine a spuntarla sono state le BMW. Oltre a gestire al meglio gli imprevisti, il Team WRT è riuscito a fare la differenza effettuando una sosta in meno rispetto agli avversari. Gli unici a mantenere lo stesso ruolino di marcia delle BMW, sono stati Jules Gounon, Luca Stolz e Kenny Habul, terzi con la Mercedes AMG GT3 del team 75 Express. 


Il primo colpo di scena è arrivato già allo scoccare della prima ora, quando Will Brown, al volante della Ferrari 296 GT3, si è scontrato con la Mercedes di Maximilian Götz che è finito nella ghiaia. Sfruttando l’ingresso della safety-car, entrambe le BMW del WRT hanno effettuato la prima sosta balzando al comando delle operazioni. Questo vantaggio si è poi rivelato determinate per il prosieguo della gara, tanto che il terzetto Farfus, Sheldon e Kelvin van der Linde (nella foto sopra) è rimasto in testa per circa tre quarti della corsa. 

La safety-car ha dovuto fare gli straordinari con Ryan Sorensen che, dopo aver perso il controllo della sua McLaren Artura GT4, ha dapprima sbattuto violentemente contro il muro, per poi rimbalzare in pista centrando l’incolpevole Audi R8 GT3 di Marcel Zalloua. Spettacolare anche il contatto che ha visto Habul speronare, alla curva Skyline, la Mercedes di Stephen Grove, che è quasi volato oltre le barriere (nella foto sotto). Visto l'entità dell’impatto, il pilota è poi stato trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti. 


Da segnalare le altre neutralizzazioni che hanno visto Luke Youlden, sulla Mercedes AMG GT3, e l’alfiere Lamborghini Hurácan di Grant Denyer spargere i loro detriti lungo la pista. Protagonista di un’entusiasmante lotta per il vertice nelle prime fasi di gara, Ricardo Feller nel corso della settima ora è stato costretto a parcheggiare la sua Audi R8 GT3, per via di un guasto meccanico, causando l’ennesimo ingresso della vettura di sicurezza. L’ultimo intervento della safety-car è avvenuto un’ora dopo, quando Maxime Martin, in lizza per la vittoria, ha perso il controllo della sua Mercedes AMG GT3 picchiando contro il muro all’uscita della curva The Chase. 

La gara è quindi ripartita a quattro ore e mezza dalla bandiera a scacchi con la strategia che ha giocato un ruolo determinante. Infatti, a 37 minuti dal termine, Chaz Mostert ha sorpassato Kelvin van der Linde prendendo il comando della gara. Il pilota della Ferrari ha poi inanellato una sequenza di giri veloci in vista dell’ultimo rabbocco, avvenuto a 23 minuti dalla fine. Proprio questa sosta ha fatto scivolare Mostert fuori dal podio lasciando strada libera alla BMW di Kelvin van der Linde. Il sudafricano ha così tagliato il traguardo per primo vincendo assieme al fratello Sheldon e a Farfus. 


A completare la doppietta BMW WRT ci hanno pensato Rossi, Marciello e Weerts. Nonostante l’equipaggio della M4 GT3 numero 46 abbia dovuto scontare un drive through, per un’infrazione commessa durante l’ultima neutralizzazione, è rimasto sempre nel gruppo di testa. A fare la differenza è stato Marciello che, a 20 minuti dalla bandiera a scacchi, ha sorpassato Gounon conquistando la seconda posizione. Il francese, in equipaggio con Stolz e Habul, si è quindi dovuto accontentare del gradino più basso del podio. Mentre, come già scritto, la sosta sul finale ha fatto scivolare il terzetto della Ferrari Arise Racing, composto da Mostert, Daniel Serra e Will Brown, al quarto posto. 

Scattata dalla pole, la Mercedes di Götz Luca Auer e Jayden Ojeda è subito scivolata nelle retrovie. Solamente grazie a un intenso recupero l’equipaggio del Craft-Bamboo è riuscito a guadagnare la top-5. Seppur nello stesso giro dei vincitori, la Porsche 911 GT3R dell’Absolute Racing è apparsa meno incisiva rispetto i rivali. Alessio Picariello, Ayhancan Güven e Matt Campbell hanno chiuso la 12 Ore di Bathurst sesti precedendo la Mercedes AMG GT3 del team Heart of Racing. Ian James, Zach Robichon e Ross Gunn sono così riusciti a conquistare la vittoria in classe Bronze. A seguire la Ferrari griffata Arise Racing vincitrice in Pro-Am con il quartetto Alessio Rovera, Jaxon Evans, Elliot Schutte e Brad Schumacher (nella foto sotto).


Nono posto assoluto e seconda vittoria consecutiva in classe Silver della 12 Ode di Bathurst per la Lamborghini Hurácan GT3 del Wall Racing con Aaron Dietz, Tony D’Alberto, Grant Denyer e Brendon Leitch. La vittoria tra le GT4 è andata alla McLaren Artura gestita dal Method Motorsport, con il terzetto composto Josh Buchan, Jake Sanatalucia e Anthony Levitt quattordicesimo al traguardo. Subito dietro l’unica vettura iscritta in GT2, la KTM X-Bow del Vantage Team con David Crampton, Glenn Wood e Trent Harrison bravi a recuperare posizioni dopo aver riscontrato noie elettriche sulla vettura.

Domenica 2 febbraio 2025, gara

1 - Farfus-S.Van der Linde-K.Van der Linde (BMW M4 GT3) - WRT - 306 giri
2 - Rossi-Weerts-Marciello (BMW M4 GT3) - WRT - 10.2450
3 - Habul-Gounon-Stolz (Mercedes AMG GT3) - 75 Express - 11.3630
4 - Serra-Mostert-Brown (Ferrari 296 GT3) - Arise - 1:03.9620
5 - Gotz-Auer-Ojeda (Mercedes AMG GT3) - Craft-Bamboo - 1:27.9040
6 - Picariello-Guven-Campbell (Porsche 911 GT3R) - Absolute - 1:42.0680
7 - Gunn-Robichon-James (Mercedes AMG GT3) - HoR - 1 giro
8 - Rovera-Evans-Schutte-Schumacher (Ferrari 296 GT3) - Arise - 3 giri
9 - D'Alberto-Leitch-Denyer-Deitz (Lamborghini Huracan GT3) - Wall - 3 giri
10 - Heinrich-Y.Shahin-S.Shahin-Schuring (Porsche 911 GT3R) - The Bend - 3 giri
11 - Holdsworth-Fiore-Cini (Audi R8 LMS GT3) - MPC - 15 giri
12 - Youlden-Russell-T.Koundouris-J.Koundouris (Mercedes AMG GT3) - Supabarn - 23 giri
13 - Day-Villagomez-Robotham (Aston Martin Vantage GT3) - Volante Rosso - 30 giri
14 - Levitt-Buchan-Santalucia (McLaren Artura GT4) - Method - 30 giri
15 - Crampton-Harrison-Wood (KTM XBow GT2) - Vantage - 36 giri
16 - Griffith-Christodoulou-Bilski (Mercedes AMG GT4) - Nineteen - 45 giri
17 - Andrews-Zalloua-Pires (Audi R8 LMS GT3) - Geyer - 65 giri

Giro più veloce: Chaz Mostert 2'02"274

Ritirati
Engel-Martin-Grenier (Mercedes AMG GT3) - GMR
Feller-Feeney-Talbot (Audi R8 LMS GT3) - MPC
Schiller-B.Grove-S.Grove (Mercedes AMG GT3) - Grove
Sorensen-Hayman (McLaren Artura GT4) - Method
Lowndes-Randle (Mercedes AMG GT3) - Scott Taylor