4 Ago [9:38]
Il punto dopo Hockenheim
Un trono per tre, Fuoco lotta
Jacopo Rubino
Corsa a tre. È stata questa fino ad ora la fisionomia della GP3 Series edizione 2016, almeno per quanto riguarda la lotta al titolo. Charles Leclerc, Alexander Albon, Antonio Fuoco: sono loro ad aver catalizzato la maggior parte dell'attenzione in questi primi cinque round, in attesa di scoprire come proseguirà la loro sfida dalla ripresa a Spa-Francorchamps fino alla chiusura di Abu Dhabi.
Due seri antagonisti per Leclerc
Il primo evento a Barcellona sembrava aver confermato, come da previsioni, la superiorità di Leclerc. Nonostante l'etichetta di rookie, il monegasco in arrivo dal FIA F.3 aveva già tutti i crismi di grande favorito, considerato inoltre l'abbinamento con la ART Grand Prix: una garanzia, visto che la compagine transalpina è storicamente la numero 1 della categoria. Dopo un mese e mezzo di sosta, un frenetico luglio ha però offerto a Leclerc pane per i suoi denti, con il compagno di box Albon e il nostro Fuoco, suo "collega" nella Ferrari Driver Academy. Per il thailandese questa è sicuramente la miglior stagione mai vissuta, mostrando un cambio di passo che forse non ci si poteva aspettare. Per lui tre vittorie, e la soddisfazione di aver occupato anche la vetta della graduatoria. Che ad oggi è comunque distante appena tre punti.
Il salto di qualità di Fuoco
Dopo l'interlocutorio 2015, insieme a un team Carlin in parabola discendente (la scuderia britannica, non a caso, ha poi salutato), questa annata era considerata per Fuoco come la prova del nove. Raccogliendo la pesante eredità di Luca Ghiotto in casa Trident, il talento cosentino non sta deludendo: presenza abituale in zona punti, Antonio è salito sei volte sul podio come Leclerc, e ha centrato due splendide vittorie in gara 2 a Silverstone sotto la pioggia, e in gara 1 a Hockenheim con una ripartenza-capolavoro dalla virtual safety car. Peccato per il ritiro nella manche tedesca di domenica, che gli ha fatto perdere leggermente contatto, scivolando a -11. Ma nulla è precluso a Fuoco, specialmente se riuscirà a progredire in qualifica.
Parry e De Vries emergono
Il resto della griglia, per adesso, ha giocato un ruolo di contorno, mancando della regolarità avuta dal tris di vertice. Da Budapest si è però rivisto in palla Matt Parry, balzato al quarto posto in graduatoria, seppur con un distacco ancora significativo. Il gallese del team Koiranen precede Nyck De Vries, che al di là di alcuni lampi non ha probabilmente reso come lecito attendersi, vista anche l'esperienza maturata con la più potente Formula Renault 3.5. Tra gli altri prospetti interessanti annoveriamo Jake Hughes (DAMS), Ralph Boschung (Koiranen) e il giapponese Nirei Fukuzumi, che paga lo scotto di non conoscere i tracciati europei.
Il bel debutto di Maini
Degno di nota l'esordio di Arjun Maini: entrato a giochi iniziati, dopo la chiusura del suo programma nel FIA F.3, l'indiano ha trovato un sedile in casa Jenzer, viaggiando stabilmente nei punti. Per lui addirittura la gioia del secondo posto in gara 2 in Ungheria, sfruttando l'opportunità della griglia invertita. Segno che, probabilmente, le caratteristiche della Dallara GP3/16 si sposano bene al suo stile di guida. In Germania un punto se lo è preso anche Tatiana Calderon, bissando l'impresa "in rosa" che nel 2012 era già riuscita alla britannica Alice Powell.