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26 Gen [13:30]

La Formula 1 in Tunisia?
Forse grazie alle criptovalute

Jacopo Rubino

Dopo il Marocco, nel 1958, e il Sudafrica per 23 edizioni complessive, chissà che la Tunisia non possa diventare il primo Paese africano ad ospitare il Mondiale di Formula 1. Questo, almeno, è il piano di Bitrace Investments, un fondo con sede a Londra che sta progettando un autodromo internazionale alle porte della famosa località turistica di Hammamet, a circa 80 km dalla capitale Tunisi e a soli 10 dall'aeroporto di Enfidah.

L'iniziativa, denominata ufficialmente "Tunisia Racing F1 City", avrebbe nel circuito il fiore all'occhiello di un faraonico complesso sportivo e residenziale da 300 ettari, con alberghi di lusso, ristoranti, campi da tennis e da golf, uno stadio di calcio, centri commerciali, casinò e ville. Sarebbero necessari circa 270 milioni di dollari, forse pure meno complice il basso costo della manodopera locale. Da dove arriverebbe però il supporto economico?

Qui sta la vera innovazione: Bitrace opera sul mercato delle criptovalute e da ieri ha lanciato la sua ICO, l'offerta di moneta iniziale che si concluderà il 25 febbraio. Di fatto è una raccolta fondi attraverso la creazione di una moneta specifica, scambiata con altre criptovalute già esistenti, come gli ormai famosi bitcon o gli ethereum, ma anche con i "semplici" dollari degli Stati Uniti.

Se il finanziamento dovesse raggiungere gli obiettivi, in Tunisia potrebbero davvero scattare i lavori per costruire un tracciato da 4,9 chilometri, pensato per ottenere l'omologazione FIA di livello 1 e quindi la possibilità di organizzare un Gran Premio della categoria regina. Indubbio il sapore esotico di cui godrebbe l'impianto, a ridosso del Mar Mediterraneo, e dotato di illuminazione artificiale per eventuali corse in notturna. L'ottimo clima, per giunta, potrebbe consentire test in qualsiasi periodo dell'anno, a due passi dall'Europa.

Uomo chiave di "Tunisia Racing F1 City" è il suo presidente Chadly Zoutien, storico direttore dell'automobile club nazionale che in oltre quarant'anni non ha mai abbandonato il sogno di portare qui il Circus. Basti pensare che il suo primo tentativo risale già al 1974. Senza dimenticare che già a cavallo degli anni Venti e Trenta si disputò il Grand Prix di Tunisi, quando il Paese era ancora un protettorato della Francia: nell'albo d'oro ci sono anche i nostri Achille Varzi (tre vittorie) e Tazio Nuvolari. E Zoutien, durante l'ultimo GP di Abu Dhabi, si è fatto fotografare anche insieme a Sean Bratches, l'attuale direttore commerciale della Formula 1.


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