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19 Giu [12:34]

Le Mans - Tris Ferrari nella GTE AM
Cioci unico italiano a salire sul podio

L’edizione numero 85 della 24 Ore di Le Mans ha riservato alla Ferrari una tripletta, un quinto posto e due delusioni nelle classi GT. Il successo, per il terzo anno consecutivo, è arrivato nella classe GTE-Am dove la 488 ha letteralmente dominato. A vincere, con un giro di vantaggio su tutti, è stata la vettura di JMW Motorsport, team inglese all’esordio con la nuova berlinetta. A guidare l’auto giallo-nera Robert Smith, Dries Vanthoor e Will Stevens. Al secondo posto si sono piazzati Marco Cioci, Duncan Cameron e Aaron Scott con la 488 GTE numero 55 di Spirit of Race, mentre terzi si sono piazzati i vincitori 2016, Bill Sweedler e Townsend Bell, insieme a Cooper MacNeil sulla Ferrari della Scuderia Corsa.

Le cose sono andate meno bene nella classe GTE-Pro dove solo la 488 GTE numero 71 del team AF Corse ha conquistato un piazzamento da punti giungendo quinta con Davide Rigon, Sam Bird e Miguel Molina. Poca fortuna per la vettura 51 di James Calado, Alessandro Pier Guidi e Michele Rugolo, tagliata fuori da un’incomprensione con un doppiato che ne ha messo ko un radiatore, e per la 488 numero 82 del team Risi Competizione di Toni Vilander, Giancarlo Fisichella e Pierre Kaffer, che è stata centrata e messa fuori uso da una manovra folle di Matthieu Vaxiviere sull’Oreca del team TDS Racing.

GTE-Am
La grande soddisfazione per la Ferrari è arrivata nella classe GTE-Am, dove la Casa di Maranello ha fatto tripletta con tre 488 GTE appartenenti ad altrettanti team: JMW Motorsport, Spirit of Race e Scuderia Corsa. In avvio a dettare il passo è stata l’Aston Martin di Dalla Lana-Lamy-Lauda che però al calare delle tenebre è rimasta vittima dell’esplosione della gomma anteriore destra che l’ha, di fatto, tolta dai giochi. A quel punto la prima posizione è andata alla 488 di JMW che era stata l’unica a contendere alla vettura inglese la prima piazza già in precedenza.

Il giovane Dries Vanthoor, l’ex pilota di Formula 1 Will Stevens, e l’esperto Robert Smith hanno guidato in maniera impeccabile portando a casa un risultato straordinario per il team britannico che aveva vinto poche settimane fa a Monza la sua ultima gara con la 458 Italia GTE (nella European Le Mans Series) e ha iniziato nella maniera migliore, a Le Mans, la nuova era targata 488 GTE.

In seconda posizione si è piazzata la vettura gemella del team Spirit of Race di Marco Cioci, Duncan Cameron e Aaron Scott. Anche il terzo posto è stato occupato da una Ferrari, la 488 GTE del team Scuderia Corsa affidata ai vincitori 2016, Bill Sweedler e Townsend Bell, affiancati da Cooper MacNeil. Da segnalare anche il quinto posto della Ferrari del team Clearwater Racing di Matt Griffin, Keita Sawa e Mok Weng Sun che marca punti importantissimi per il titolo GTE-Am del FIA World Endurance Championship (WEC). Il campionato riprende a metà luglio con la gara del Nurburgring.

GTE-Pro
Al via sulla 488 GTE numero 51 di AF Corse, Alessandro Pier Guidi, si è esibito in una partenza fulminea che gli ha permesso di scavalcare l’Aston Martin che partiva in pole e di mettersi a guidare il gruppo. Al contrario Sam Bird perdeva una posizione sulla 71. Toni Vilander, invece, scattava bene dall’undicesima piazza iniziando a recuperare terreno. Presto le Aston Martin, forti di una velocità nettamente superiore in rettilineo, prendevano il comando e andavano in fuga con la numero 95 di Thiim-Stanaway-Sorensen davanti ai compagni di squadra. Il primo colpo di scena cadeva allo scoccare della quarta ora, quando un’assurda manovra di Matthieu Vaxiviere alla seconda chicane dell’Hunaudieres sbatteva letteralmente contro le barriere la 488 GTE di Risi Competizione affidata in quel momento a Pierre Kaffer.

Nell’incidente ha rischiato di essere coinvolto anche Miguel Molina con la 488 numero 71. Proprio questa vettura ha vissuto una serata molto difficile con un drive-through per il mancato rispetto dei limiti della pista prima e una foratura dopo che hanno fatto perdere secondi preziosi cui si sono aggiunti due casi di slow zone (settori in cui bisogna procedere a velocità limitata) che sono state inserite quando la prima metà del gruppo delle vetture GT era già passato, finendo per penalizzare solo chi era già attardato. Una serie di Safety Car nella notte ha portato al mattino entrambe le Ferrari nel gruppo di testa con la 51 al terzo posto e la 71 più indietro.

In prossimità della diciassettesima ora di gara un’incomprensione tra Calado e il pilota dell’Aston Martin numero 90, ha di fatto messo fine alla corsa della vettura 51. James è venuto a contatto con la vettura doppiata danneggiando un radiatore la cui sostituzione ha richiesto più di un’ora. La Ferrari 488 numero 71 si è invece venuta a trovare in lotta per il quarto posto con laFord numero 67 e la Porsche numero 91. Nell’ultima ora le posizioni non sono cambiate e così, nella gara vinta dall’Aston Martin di Darren Turner, Jonny Adam e Daniel Serra, per Davide Rigon, Miguel Molina e Sam Bird è arrivato il quinto posto.