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25 Giu [11:40]

McLaren Group, problemi di liquidità:
si lavora per evitare l'insolvenza

Jacopo Rubino

Non ci sono più dubbi, la McLaren attraversa un momento delicato: non in pista, ma a livello finanziario. La principale fonte di ricavi del gruppo (circa l'80%), la vendita delle supercar stradali, è crollata a causa dell'emergenza Coronavirus creando un serio problema di liquidità alle casse aziendali. Come riportato dalla testata economica Forbes, c'è tempo fino al 10 luglio per evitare l'insolvenza nei confronti dei fornitori. La missione è di recuperare 280 milioni di sterline, più o meno 310 milioni di euro.

La soluzione anticipata dai britannici Sky News, che sembrano davvero ben informati sulla vicenda, è un prestito dalla National Bank of Bahrain, almeno a copertura parziale. L'istituto di credito è posseduto al 44% da Mumtalakat, il fondo sovrano del regno mediorientale che a sua volta è azionista di maggioranza McLaren. Questo canale preferenziale, si legge su Autosport, garantirebbe condizioni migliori rispetto a quelle offerte dai mercati.

La prima ipotesi era invece di attivare una nuova ipoteca sulla sede di Woking e sulla collezione di vetture storiche, ma un gruppo di obbligazionisti ha detto no: quei beni sono già a garanzia dei bond da loro acquistati. Si andrà così in tribunale il 2 luglio, alla vigilia del primo Gran Premio di F1 del 2020, per determinare se la McLaren abbia davvero diritto di sbloccare il proprio patrimonio e sfruttarlo per raccogliere ulteriore risorse. Ma il prestito dalla banca del Bahrain farebbe da salvagente a prescindere da come andrà l'azione legale, che l'Alta Corte di Londra ha peraltro fissato in maniera rapidissima, vista l'importanza del caso.

In questo quadro, si spiegano ancora meglio le recenti strategie già attuate o valutate dal McLaren Group: fra queste la potenziale vendita di una quota del team F1, McLaren Racing, o il tentativo di ottenere un prestito dal governo del Regno Unito, rifiutato. Già confermato, purtroppo, il piano di 1200 licenziamenti, 70 dei quali riguarderanno proprio il reparto corse. Meglio che Liberty Media resti vigile.
RS Racing