Michele Montesano - XPB Images
Senza girarci intorno, la Mercedes è sicuramente il team che ha subìto maggiormente il nuovo regolamento tecnico della Formula 1. Nell’arco di pochi mesi, la squadra della Stella si è ritrovata dalla lotta per il titolo mondiale al restare impantanata nel centro gruppo. La W13 che, con quelle pance quasi inesistenti, nei test di Sakhir aveva impressionato gli addetti ai lavori, si è rivelata meno efficace del previsto. Come più volte capitato nella F1 moderna, in molti hanno puntato il dito su una non corretta correlazione fra i dati scaturiti dalla galleria del vento e dal CFD con le risultanze registrate in pista.
A differenza delle altre monoposto, la W13 pare subisca eccessivamente il fenomeno del porpoising. Nello specifico il saltellamento della Mercedes non scompare in fase di decelerazione, ma si ‘trascina’ fino ad ingresso curva costringendo i piloti a non impostare al meglio la traiettoria. Nella giornata di mercoledì, gli uomini di Brackley si sono recati al Paul Ricard per effettuare il secondo e ultimo filming day stagionale, con l’obiettivo di testare le novità poi introdotte nel weekend di Barcellona. Leggendo fra le righe, quello spagnolo, sarà un GP cruciale per il prosieguo della stagione delle frecce d’argento. Il Montmelò farà da spartiacque per capire se il progetto della W13 è salvabile, o se in Mercedes saranno costretti a svolgere il ruolo di comprimari per il resto della stagione.
Come prevedibile le maggiori novità riguardano il fondo piatto. Il team campione del mondo ha adottato sulla sua monoposto il doppio T-Tray, anche se posizionato più in alto rispetto alle altre vetture. Tale soluzione è stata introdotta per prima dall’Aston Martin sulla sua AMR22 e immediatamente copiato dalla Ferrari, tanto che la F1-75 disponeva del doppio splitter già alla presentazione. L’idea, che è poi stata riproposta anche da Red Bull e Alpine, permette di incrementare il carico aerodinamico nel sotto scocca (che non si paga in termini di velocità di punta) senza inficiare la resistenza all’avanzamento.
Rivestirà un ruolo ancora più importante il nuovo fondo piatto che avrà il compito di ridurre il tanto temuto effetto porpoising. Ispirato a quanto visto sulla McLaren MCL36, e poi copiato da altre squadre, il marciapiede presenta un bordo d’uscita completamente ridisegnato. La sagoma esterna presenta una lama, collegata al fondo per mezzo di placche in metallo per garantire la giusta flessibilità. L’obiettivo di tale soluzione è di creare un effetto sigillo, incrementando così la deportanza del fondo, e contemporaneamente garantire uno sfogo del flusso per mitigare il porpoising.
In Mercedes hanno inoltre confermato l’alettone anteriore che ha debuttato a Miami. Questo presenta un bordo di attacco rialzato delle paratie laterali per garantire un incremento dell’Out-Wash, pulendo il flusso che investe il corpo della monoposto. Piccole novità anche sulle bandelle all’interno degli pneumatici posteriori, utili ad incrementare l’effetto di espansione dell’estrattore. Stando a quanto dichiarato dal cronometro nelle prove libere, tali soluzioni pare siano riuscire a rendere finalmente più competitive le W13. Bisognerà attendere però le qualifiche per capire l’effettivo potenziale delle frecce d’argento.