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18 Set [15:05]

Nessuno vuole Alonso
La Honda non lo supporterà?

Massimo Costa

C'era da aspettarselo. La Honda North America, braccio statunitense del colosso giapponese, ha fatto sapere (ovviamente su ordini arrivati da Tokyo) che Fernando Alonso potrà scordarsi di correre in Indycar con una monoposto spinta dal loro propulsore. Michael Andretti, che dovrebbe gestire la vettura targata McLaren, dice che non è vero, che non vi sono problemi tra Honda e Alonso. Semmai la Honda non vorrebbe legare il proprio nome nuovamente alla McLaren, non ad Alonso, dopo il fallimento del rapporto in F1.

Diplomazia? Rimane il fatto che le voci si fanno insistenti e non ci si dovrebbe meravigliare molto se pensiamo ai tre anni di critiche pesanti, di umiliazioni pubbliche, che il pilota spagnolo ha dedicato alla power unit Honda al netto dei 32 milioni che riceveva. Che poi, come si è visto quest'anno con la McLaren spinta da un propulsore molto più competitivo quale è il Renault, le critiche occorreva rivolgerle pure al team di Woking incapace di adattare a dovere la power unit "nippo" ai loro carenti telai.

Alonso se vorrà correre in Indycar, a quanto pare, dovrà farlo con un team spinto dai motori Chevrolet. Ma c'è anche un altro motivo che avrebbe indotto la Honda a sbarrare i propri cancelli al due volte iridato F1. Non bisogna dimenticare che Fernando è legato fino al dopo 24 Ore Le Mans 2019, quindi fino al prossimo giugno, da un contratto con la rivale Toyota, altro costruttore giapponese, per correre nel WEC. Situazione piuttosto ambigua quindi, che la Honda non può certo accettare. Come se un pilota avesse un contratto sia con Audi sia con BMW...

Dunque, pare proprio che lo spagnolo non lo voglia nessuno, ma anche qui non c'è da stupirsi. Come abbiamo già scritto ampiamente, Alonso al di là delle sue qualità di guida non criticabili, non si è certo aiutato negli anni. Se andiamo a vedere nel passato in F1, c'è sempre il suo zampino dietro ai grandi scandali recenti. Lo spygate che coinvolse la McLaren (e guarda caso la dirigenza Mercedes, che era legata al team diretto all'epoca da Ron Dennis, proprietaria al 40 per cento, non ne ha più voluto sapere di lui), il crashgate di Singapore con la Renault (altro costruttore che ci ha tirato una riga sopra), per non parlare della tensione creata in Ferrari anno dopo anno, fino alle purghe di ingegneri, team manager, da lui volute nelle diverse squadre in cui è stato. E per concludere, la sentenza della Red Bull: "È un pilota che spacca i team".

Insomma, non vi stiamo raccontando niente di nuovo. Vedremo se la Honda farà marcia indietro, se sono soltanto rumors incontrollabili, oppure se realmente Alonso per correre in Indycar dovrà dirigersi verso un team Chevy. Intanto, si parla di una sua possibile collocazione presso la squadra di Harding...