21 Nov [19:53]
Perez, il "mediano" che
ha accarezzato il sogno
Massimo Costa - Foto Red Bull
Ci aveva sperato fino all’ultimo giro, ma non ce l’ha fatta. Sergio Perez non è il vice campione del mondo 2022, la Red Bull-Honda non raccoglie la doppietta nella classifica piloti che sarebbe stata la classica ciliegina su una torta assai dolce per loro considerando le 17 vittorie sulle 22 gare disputate e il titolo costruttori intascato con largo margine sulla Ferrari. Il messicano chiude così da terzo una stagione che lo ha visto primo a Montecarlo e Singapore, un anno in cui ha dovuto lottare con le difficoltà nell’adattarsi al set-up della RB18 nata e sviluppata per assecondare la guida di Max Verstappen, ma comunque proficuo per lui perché mai nella sua lunga carriera in F1 ha potuto fregiarsi della medaglia di bronzo nel campionato dopo aver chiuso quarto nel 2020 con la Racing Point e nel 2021 con la Red Bull.
Insomma, si dirà, meglio che niente. Le polemiche pesantissime con il compagno Verstappen dopo il GP del Brasile, in cui l’olandese non gli aveva dato la posizione pensando appunto alla lotta con Leclerc per la seconda piazza in campionato, sono sembrate svanite d’incanto. Una polemica durissima in realtà, in cui Perez aveva dichiarato via radio, nel giro di rientro dopo la bandiera a scacchi, che “Max ha mostrato la persona che è”. Una vendetta, quella di Verstappen, per quanto accaduto nel GP di Monaco.
Nelle ore successive alla gara di San Paolo, era emerso che la tensione tra i due piloti Red Bull risalirebbe a quella qualifica, quando Perez andò a sbattere al Portier, la curva che precede il tunnel. In quell'incidente, rimase coinvolto anche Carlos Sainz che sopraggiunse qualche istante dopo l'urto contro il rail del messicano, e la qualifica venne fermata. Verstappen che seguiva di poco la Ferrari dello spagnolo, fu costretto a fermarsi rinunciando al tentativo di conquistare la pole. Di fatto, l'olandese sostiene che Checo abbia commesso una frode, il ché sarebbe un fatto molto grave a cui la F1 dovrebbe effettuare una verifica.
Ma Checo poteva essere lui secondo in campionato se Verstappen si fosse fatto da parte a San Paolo? Sarebbero stati due punti in più per Perez, che però alla luce dell’esito del GP di Yas Marina non risultano decisivi. Leclerc infatti, ha realizzato 308 punti contro i 305 di Perez, con quei 2 in più del Brasile poteva quindi arrivare a 307. E dire che Perez a Yas Marina ha occupato la seconda posizione, davanti a Leclerc, fino al 33° giro, quando ha imboccato la corsia box per il secondo pit-stop decisamente anticipato avendo montato le gomme dure al 16° passaggio. Ma Checo appariva in difficoltà, Leclerc si era sensibilmente avvicinato e così dal box Red Bull hanno deciso di fare una mossa diversa.
In Ferrari sono stati bravi a non farsi prendere dall'ansia. Potevano replicare subito richiamando in pit-lane Leclerc, rimettendo così il loro pilota dietro a Perez, ma hanno atteso. Con Leclerc c'è stato un continuo conciliabolo per capire se le Pirelli dure montate al giro 22 potevano reggere fino al 58° e ultimo passaggio. Leclerc le ha gestite benissimo e quando nel finale Perez si avvicinava rapidamente, guadagnando mezzo secondo e anche più ad ogni tornata, ha saputo mantenere la calma. Tutto si sarebbe deciso negli ultimi chilometri di gara, con Perez che puntava a entrare in zona DRS, sotto il secondo, per attaccare la Ferrari quanto meno sul secondo lungo rettilineo.
Ma tempo prezioso e decisivo, Perez lo ha perso al 56° giro nel doppiaggio di Pierre Gasly, in lotta per il 13esimo posto con Alexander Albon. Gasly ha chiuso la porta a Perez alla curva 6 scatenando le ire del pilota Red Bull. Una mossa certamente poco simpatica quella del francese, considerando che era ancora pilota del gruppo Red Bull (da lunedì veste i colori della Alpine). Un piccolo sgarbo finale per non essere stato promosso nel team diretto da Christian Horner avendogli preferito lo scorso anno Perez? Chissà, rimane il fatto che la battaglia con Albon era completamente inutile ai fini della classifica. Perez quindi non è riuscito a prendere Leclerc come sperava e il sipario è sceso sulla sua annata.