Massimo CostaCome spesso accade in Italia, molti scoprono un certo pilota soltanto quando sbarca a Maranello. E se prima, ovvero quando correva per un team avversario, era guardato come un nemico, criticato, attaccato, deriso, ecco che appena il reprobo vestiva una tuta rossa, vedi per esempio Michael Schumacher, Fernando Alonso, Sebastian Vettel, rapidamente diventava una persona eccellente, un pilota fantastico, eccetera eccetera. Presto questo si verificherà con Lewis Hamilton. E' un discorso che non riguarda soltanto gli appassionati, che in fondo hanno tutto il diritto di comportarsi in tal maniera in quanto fans, bensì anche stampa e tv, il ché appare un tantino più grave.
Arrivando all'oggi, Carlos Sainz, quando è stato nominato pilota Ferrari, ha ricevuto in Italia una accoglienza piuttosto fredda, accompagnata da molto scetticismo. Quasi non esisteva lo spagnolo, l'attenzione era (ed è tuttora) soltanto per quello che alcuni chiamano il predestinato: Charles Leclerc. Morale, il primo anno, il 2021, Sainz ha preceduto il compagno di squadra di pochi punti, ma la cosa quasi è passata sotto traccia.
Nel 2022, Leclerc è risultato vice campione del mondo, Sainz ha concluso quinto. Un anno in cui il monegasco ha colto ben nove pole, tradotte in due vittorie, un terzo successo è arrivato dopo essere scattato dalla seconda piazzola. Lo spagnolo ha realizzato tre pole e una vittoria.
Lo scorso anno, di nuovo hanno ottenuto praticamente gli stessi punti: Charles 206, Carlos 200. Leclerc ha realizzato cinque pole, ma nessun primo posto in gara. Sainz due pole e una vittoria. E qui sta la sostanziale differenza: il ragazzo di Madrid ha messo il proprio timbro nell'unico GP stagionale conquistato dalla Ferrari, a Singapore, capitalizzando al massimo il weekend storto di Max Verstappen, l'unico dell'anno in cui la Red Bull è inciampata.
E lo stesso si è verificato nel GP di Australia 2024. Sainz, seppur fortemente debilitato fisicamente, ha conquistato la prima fila col secondo tempo, proprio come Leclerc a Sakhir e Jeddah (dove in quest'ultimo weekend Carlos era assente), ed ha saputo tradurre nuovamente in vittoria una corsa in cui la Red Bull è incappata in mille difficoltà tra Verstappen e Perez. Non è importante perdersi in ragionamenti filosofici per capire se la Ferrari fosse stata in grado di tenere la prima posizione senza l'inconveniente al disco freno della RB20 dell'olandese, la cosa fondamentale è che Sainz ancora una volta ha dimostrato di saper leggere perfettamente l'occasione che gli si è presentata tramutandola in vittoria. E per di più, nonostante un intervento chirurgico sostenuto 15 giorni prima.
E' dunque un dato di fatto che Sainz ha portato alla Ferrari le uniche vittorie del 2023 e di questo primo capitolo 2024, evento che non può che portare a un certo rosicamento da parte di Leclerc. Che ha sbagliato la qualifica ausraliana privandosi così della migliore opportunità presentatasi sul piatto in questo inizio di stagione. E va anche ricordato che i problemi ai freni sofferti da Charles a Sakhir (partito secondo e arrivato quarto), di cui si è fatto un gran parlare, li ha avuti anche Sainz, di cui non si è fatto un gran parlare e che dalla seconda fila ha concluso terzo.
Non c'è dualismo in Ferrari, si lavora per raggiungere un obiettivo comune e Frederic Vasseur è un eccellente programmatore e gestore di uomini. Anni e anni di motorsport sempre ad alto livello, dalla F3 alla F1, lo confermano. Quindi, il suo primo obiettivo è quello di far tornare la Ferrari al vertice e far sì che all'interno della squadra non si creino quelle sciocche dispute, rivalità, che avevano trovato sfogo con la precedente gestione creando soltanto malumori e danni, come poi si è visto con la disastrosa SF-23.
Questa armonia si estende anche ai piloti. Leclerc è velocissimo in qualifica e in gara, ma ancora tende a commettere errori banali piuttosto sorprendenti considerando che ha già partecipato a 126 Gran Premi, il primo disputato nell'ormai lontano 2018. Sainz, 185 gare svolte, paga qualcosa in termini di velocità pura in qualifica rispetto a Leclerc, ma ha una visione, una gestione della gara e della monoposto che riteniamo essere superiori a quelle del compagno.
Il capolavoro di Singapore, il capolavoro di Melbourne, saranno difficilmente dimenticabili nel paddock F1. La prestazione di domenica scorsa, sarà fondamentale per Sainz per proseguire la sua avventura nel Mondiale in team di alto livello. Il cugino manager e papà Carlos senior, indomabile ex due volte campione del mondo rally e vincitore della scorsa edizione della Dakar oltre che nel 2018 e 2007, sapranno muoversi nella miglior maniera. Carlos junior, 29 anni, è sicuramente l'uomo mercato in ottica 2025, appetibile per Mercedes (sarebbero folli a non considerarlo), poi si parla anche di Sauber con futuro Audi, ma l'incognita è enorme, oltre di Aston Martin, non certo paragonabile a Mercedes. Red Bull? Chissà, ma non per fare da cameriere a Verstappen...