Marco CortesiRobert Wickens continua con coraggio la sua riabilitazione a Indianapolis, assistito dallo staff medico dell’IndyCar e col supporto unanime della comunità del motorsport. Il pilota canadese oggi ha voluto condividere una delle difficoltà che si trova ad affrontare a causa della lesione del midollo spinale subita in occasione del tremendo incidente di Pocono. “Oggi ho fatto la mia prima transizione come paraplegico” ha spiegato, ovvero passare dal letto alla carrozzina, "Presto sarò in grado di farlo da solo".
Dopo aver mostrato immagini di movimenti volontari delle gambe che avevano generato molto ottimismo, forse anche eccessivo, Wickens ha così voluto dare una rappresentazione più realistica di quelle che sono le difficoltà quotidiane, pur senza dare indicazioni “cliniche”. Priorità, al momento, è rinforzare la parte superiore del corpo per potersi spostare autonomamente e riguadagnare l'autosufficienza.
Alcuni media hanno parlato, con poca sensibilità, di paralisi definitiva dalla vita in giù. La situazione in realtà è molto complessa e la paraplegia può essere incompleta a vari livelli: non ci sono (probabilmente non le ha nemmeno Wickens) anticipazioni su un eventuale recupero. Che sarà comunque lungo. Wickens ha comunque confermato di avere sensibilità e alcuni movimenti, pur non avendo la mobilità dal torace in giù, situazione che potrebbe però evolvere positivamente nei prossimi 24 mesi
Si tratta della realtà quotidiana di tutte le persone che, avendo subito una lesione del midollo spinale, in particolare se non completa, si battono anche senza previsioni accurate di un possibile risultato.
A far forza a Wickens, oltre ai piloti e in particolare James Hinchcliffe, anche la presenza di Sam Schmidt, tetraplegico in seguito a un incidente nel 2000 sull’ovale di Orlando. Ma in grado, nonostante tutto, di fare grandi passi avanti, tornando a respirare autonomamente mesi dopo l’accaduto e raggiungendo numerosi altri traguardi sportivi e personali.