20 Nov [15:22]
Al Sakhir - Gara 1
Vandoorne domina, ART campione
Jacopo Rubino - Photo Pellegrini
Per nulla appagato dal titolo conquistato un mese fa a Sochi, Stoffel Vandoorne festeggia il sesto successo della sua trionfale stagione in GP2 Series. Nel ritorno sul circuito di Sakhir, a lui decisamente congeniale (qui aveva già vinto la Feature Race nel 2014 e ad aprile), il belga ha offerto l'ennesima prova di superiorità. Balzato in testa al via, sfilando subito il poleman Pierre Gasly, il pilota della ART Grand Prix ha tenuto indisturbato il comando fino all'arrivo. Suo asso nella manica, una gestione gomme formidabile, con un ritmo divenuto alla lunga insostenibile per chiunque. Vandoorne ha infatti coperto ben 21 giri nel primo stint, senza apparenti difficoltà: la stessa strategia, di fatto, è invece costata il podio a quelli che erano i suoi principali inseguitori.
Su tutti il nostro Raffaele Marciello, che aveva occupato saldamente la seconda piazza tenendosi alle spalle, oltre a Gasly, anche Norman Nato e Nobuharu Matsushita. Il giapponese, effettuando il pit-stop con un giro d'anticipo sui rivali, ha guadagnato il margine decisivo per giocarsi la top 3. Scivolato indietro Nathanael Berthon (partito con le soft, e poi in crisi di aderenza), tagliato fuori Alexander Rossi per la rottura dell'ala anteriore in un contatto con Mitch Evans, al 29esimo passaggio Matsushita si è preso la piazza d'onore sullo stesso neozelandese. Per la ART è maturata così una doppietta, che vale la vittoria matematica del campionato a squadre. Il quarto in dieci anni.
In terza piazza, come detto, ha terminato Evans (Russian Time), davanti a Marciello. In chiusura l'italiano della Trident ha avuto ragione di Sergey Sirotkin, dando comunque vita a una delle prestazioni più positive dell'anno. A seguire, Gasly ha battuto Rio Haryanto nella caccia al sesto posto. Alex Lynn, Jordan King e Arthur Pic hanno completato la zona punti. Rossi, costretto a sostituire l'ala danneggiata al giro 25, ha poi concluso 18esimo. I detriti rimasti in pista, probabilmente, hanno anche causato la foratura della posteriore destra di Nato (Arden), in una corsa che non non ha comunque registrato ritiri.
Da replay l'episodio che ha visto protagonisti Haryanto e King all'ingresso della pit-lane: l'inglese, sul lato interno, ha tagliato la strada all'indonesiano che stava cercando entrare ai box, ma i commissari non hanno preso provvedimenti.
Venerdì 20 novembre 2015, gara 1
1 - Stoffel Vandoorne - ART - 32 giri 57'15"184
2 - Nobuharu Matsushita - ART - 13"526
3 - Mitch Evans - Russian Time - 17"617
4 - Raffaele Marciello - Trident - 20"494
5 - Sergey Sirotkin - Rapax - 21"924
6 - Pierre Gasly - DAMS - 22"622
7 - Rio Haryanto - Campos - 26"972
8 - Alex Lynn - DAMS - 30"590
9 - Jordan King - Racing Engineering - 31"312
10 - Arthur Pic - Campos - 41"514
11 - Nathanael Berthon - Lazarus - 43"621
12 - Sergio Canamasas - Lazarus - 45"597
13 - Marlon Stockinger - Status - 47"319
14 - Nicholas Latifi - MP - 49"854
15 - Artem Markelov - Russian Time - 56"728
16 - Gustav Malja - Rapax - 57"380
17 - Andre Negrao - Arden - 59"439
18 - Alexander Rossi - Racing Engineering - 59"845
19 - Daniel De Jong - Trident - 1'00"613
20 - Rene Binder - MP - 1'00"700
21 - Dean Stoneman - Carlin - 1'08"684
22 - Oliver Rowland - Status - 1'11"829
23 - Sean Gelael - Carlin - 1 giro
24 - Norman Nato - Arden - 1 giro
Giro più veloce: Stoffel Vandoorne 1'43"166
Il campionato
1.Vandoorne 304.5; 2.Rossi 169.5; 3.Haryanto 132; 4.Sirotkin 131; 5.Evans 105; 6.Lynn 94; 7.Gasly 90; 8.Marciello 86; 9.Stanaway 60; 10.Pic 50.5