Michele Montesano
Mancava all’appello solamente l’Alpine per definire la griglia di partenza della stagione 2023 di Formula 1. Con la nuova A523 la squadra francese proverà a consolidare il quarto posto nella classifica costruttori. Un altro tassello di un piano ambizioso che vedrà il team di Enstone provare a scalare, pian piano, la montagna per puntare alla vetta entro il 2025. Obiettivi tutt’altro facili da raggiungere perché la concorrenza, in primis McLaren e Aston Martin, preme per accorciare le distanze.
Per questo motivo i tecnici Alpine hanno puntato sulla concretezza cercando di evolvere quanto di buono visto sulla precedente A522. Oltre all’affidabilità, rivelatosi uno dei talloni d’Achille nella scorsa stagione, si è lavorato tanto sull’aerodinamica. A tal proposito tra la A523 che ha effettuato il filming day, lunedì a Silverstone, e quella vista ieri in occasione della presentazione ci sono numerose discrepanze, sintomo che la vera Alpine la vedremo solamente in occasione dei test in Bahrain. Cerchiamo quindi di osservare quali sono i punti fermi della monoposto che affronterà il mondiale 2023.
Muso piatto e sospensioni push rod riviste
L’Alpine A523 si caratterizza per un nuovo musetto più lungo, si ancora al profilo principale dell’ala anteriore, e piatto. Confermato lo scavo inferiore, per far passare aria nel sotto vettura, così come la parte iniziale del telaio leggermente più alta rispetto alla scorsa monoposto. Anche l’alettone anteriore ha un nuovo disegno. La parte centrale del mainplane presenta un cucchiaio rovesciato, in modo da creare una canalizzazione per far confluire aria verso il fondo, per poi proseguire piatto verso le paratie verticali. Gli upper flap, ad ala di gabbiano, scendono verso i lati creando dei soffiaggi con gli endplate in modo generare l’effetto outwash.
Pur mantenendo lo schema push rod, la sospensione anteriore è stata ridisegnata. I triangoli sono ora più ravvicinati, con quello inferiore che è stato rialzato per pulire il flusso che investe i canali Venturi. Il braccio superiore è, invece, disallineato e disposto in una posizione più arretrata. Rivisto anche il cinematismo dell’asta del puntone ora più inclinata in avanti. L’obiettivo è quello di migliorare la stabilità dell’anteriore e, al contempo, incrementare l’efficienza aerodinamica.
Fiancate ridisegnate ed estremizzate
Anche la zona dei fianchi ha visto una profonda rivisitazione. L’ingresso delle pance, pur mantenendo una forma squadrata, è più piccolo e presenta un labbro inferiore più accentuato in modo da creare un generoso sottosquadro, in stile Red Bull, per formare una canalizzazione con il fondo piatto. Sopra si possono notare gli specchietti retrovisori, ora più grandi per regolamento, sorretti da due sostegni e affiancati da 4 vorticatori (non presenti nei render) per energizzare il flusso sul cofano motore.
Lo studio della fluidodinamica interna ha permesso di rivedere la disposizione dei componenti a cominciare dai radiatori. Questi sono ora più inclinati, in modo da lasciare spazio al generoso incavo nelle fiancate. Rispetto alla scorsa monoposto, lo scavo è stato aumentato per convogliare un maggior flusso spinto anche dall’aria calda proveniente dalle feritoie del cofano. Le fiancate poi scendono repentinamente verso il basso in modo da alimentare il fondo piatto.
L’airbox presenta una forma simile a quella Mercedes, con la sezione triangolare affiancata da 2 orecchie. Il cofano motore della A523 è più muscoloso nella sezione centrale poiché sulla V del propulsore Renault è rimasto un radiatore che sfoga direttamente in coda, anche per questo non è presente la pinna sul dorso del cofano. Dietro all’abitacolo l’engine cover presenta dei rigonfiamenti, per gli elementi accessori della Power Unit, oltre a diverse branchie utili a smaltire il calore e spingere il flusso verso le beam wings. In coda il cofano termina con i classici megafoni per espellere l’aria calda.
Al posteriore arriva il push rod
I tecnici Alpine si sono focalizzati maggiormente sul retrotreno decidendo di abbandonare lo schema sospensivo pull rod in favore del push rod. Tale scelta ha molteplici vantaggi: oltre alla maggior facilità progettuale, sarà più facile intervenire per la corretta messa a punto, poiché gli elementi sono posizionati in alto. Questo ha comportato la realizzazione di una nuova scatola del cambio per gli attacchi delle sospensioni e gli alloggi dei cinematismi.
Ma lo scopo principale di tale scelta è migliorare l’efficienza aerodinamica. L’asta del puntone, così come gli elementi posizionati ora in alto, creano una minore interferenza. Inoltre, anche il triangolo inferiore è stato rialzato per lasciare libero il passaggio dell’aria sullo scivolo dell’estrattore.
Rivisto anche il profilo principale dell’alettone posteriore, sorretto da un monopilone, che presenta una forma a cucchiaio da medio carico. Confermate le beam wings che, con l’ausilio dell’aria calda espulsa dalle branchie e dal cofano motore, aiutano a incrementare la downforce sull’asse posteriore lavorando in sinergia con il diffusore.
Anche l’Alpine A 523, come ormai tutte le vetture presenti in griglia, ha numerose zone in nero carbonio al fine di risparmiare peso. I vertici del team francese hanno reso noto che sono previste diverse evoluzioni sulla monoposto al fine di migliorare sia le performance che per limare ulteriormente il peso.