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12 Mar [10:57]

Coronavirus e Formula 1,
una strana vigilia a Melbourne

Jacopo Rubino - Foto XPB

Manca meno di un giorno al via delle prove libere a Melbourne, la Formula 1 ora non può più far finta che la questione Coronavirus non la riguardi. È una vigilia strana, che almeno per gli osservatori oscura in parte l'emozione per il ritorno in pista, in uno degli eventi più amati del calendario, e tutti i temi tecnico-politici: il sistema DAS della Mercedes, o lo scontro sulla power unit Ferrari. Non c'è panico forse, ma incertezza. Lewis Hamilton nella conferenza stampa del giovedì ha già preso una posizione molto netta, forte del suo carisma: "Sono veramente sorpreso che siamo qui. È bello gareggiare, ma è uno shock essere seduti tutti in questa stanza. Ci sono già tanti fans, il resto del mondo sta reagendo, forse un po' in ritardo, invece la F1 continua ad andare avanti. Lo trovo preoccupante".

Hanno reagito anche gli altri campionati motoristici, come la Formula E e il WEC. E poi c'è la MotoGP, che ha già dovuto rinunciare al Qatar e riprogrammare le tappe in USA e Argentina. A livello di logistica, composizione geografica e seguito, la serie regina delle due ruote è la più vicina alla Formula 1. Liberty Media per adesso ha invece rimosso ufficialmente, anzi posticipato a data da destinarsi, solo la trasferta in Cina, territorio d'origine dell'epidemia.

Nel paddock in Australia sono state prese intanto misure di cautela, sia dai team che dalla F1 stessa: disciplinate le attività con la stampa, niente interviste per le TV, niente sessioni di autografi. Inevitabile. La Haas ha però altri due membri del proprio organico in isolamento, oltre ai primi due di ieri, che si aggiungono a quello della McLaren. Si attendono i risultati delle analisi mediche: cosa può succedere se fosse accertato il contagio da COVID-19? Quarantene obbligate, magari a costo dell'intero Gran Premio? Senza dimenticare che mercoledì era stato accertato un caso presso l'Albert Park Hotel, struttura situata davvero a due passi dalla pista, e per questo chiusa. Sembrano già lontane le parole di Andrew Westacott, capo dell'organizzazione a Melbourne, che dieci giorni fa mostraca tranquillità. Ma del resto è da ieri che l'Organizzazione Mondiale della Salità ha catalogato il Coronavirus come "pandemia" su scala globale.

L'evolversi della situazione potrebbe avere conseguenze anche sul round in Bahrain del prossimo weekend, seppur sia già stato annunciato che si svolgerà a porte chiuse. Ma bisogna considerare gli spostamenti aerei di tutte le persone che compongono il Circus. E poi c'è il Vietnam, che ha introdotto restrizioni per i visti europei.
RS Racing