19 Lug [13:46]
Esclusivo
Magnussen: 'Voglio la F.1 già nel 2014'
Da Spielberg - Filippo Zanier
Tutti gli occhi erano puntati su di lui, e Kevin Magnussen non ha mancato l'occasione: a Silverstone, nella prima giornata dello Young Driver Test, ha portato una McLaren in testa al gruppo, cosa che non si vedeva da tempo, e ha preceduto un titolare del Circus come Paul Di Resta e uno dei suoi rivali nella F.Renault 3.5, Antonio Felix da Costa. Avrebbe di che essere entusiasta il giovane talento danese, ma quando lo incontriamo, nel truck del team DAMS parcheggiato nel paddock del Red Bull Ring, sede della sesta prova del campionato WSR 3.5, Kevin è tranquillo. Risponde alle domande mentre sistema la visiera in vista delle prove libere, e non trasmette particolare emozione, nemmeno quando gli chiediamo cosa si prova a issarsi in cima al foglio dei tempi F.1.
"Non è importante - attacca il figlio d'arte - in un test come quello di mercoledì ci sono così tante variabili che davvero non conta essere davanti. Certo, quando esci dal garage guardi qual è il miglior tempo e ti poni sempre l'obiettivo di batterlo, da questo punto di vista vedere il proprio nome accanto alla scritta P1 fa certamente piacere, ma non era l'obiettivo assoluto del test".
Sei arrivato a quest'occasione senza aver mai gareggiato in GP3 o GP2, quindi senza esperienza con le gomme Pirelli se si esclude una sessione di test nel 2011 a Barcellona. A giudicare dal risultato non sembra che tu ne sia stato svantaggiato...
"Infatti, non ho avuto nessuno svantaggio. Le gomme Pirelli della GP2 sono diverse da quelle della F.1 e non potrebbe essere altrimenti viste le diverse caratteristiche delle macchine o ad esempio il fatto che in GP2 sia vietato l'uso delle termocoperte. Quindi no, non credo che non avere mai corso con le Pirelli abbia rappresentato uno svantaggio. Certo, non ho ancora fatto simulazioni di gara per cui può essere che dal punto di vista della gestione degli pneumatici sulla distanza ci siano delle similitudini, ma niente che un buon pilota non possa assimilare in fretta".
Si sa molto poco del programma Young Driver della McLaren, che attività comprende?
"Non è diverso dagli altri programmi. A parte occasioni più uniche che rare come questo test a Silverstone, comprende una certa quantità di sessioni al simulatore e un programma intenso di allenamento fisico con il team F.1".
La tua situazione è diversa rispetto ai piloti del programma Red Bull. Loro sanno che fra il team maggiore e la Toro Rosso le cose nel 2014 dovrebbero muoversi facendo spazio ad almeno una giovane new entry. Per te, invece, non sembra esserci molto spazio in McLaren con Jenson Button e Sergio Perez.
"Il nostro obiettivo è gareggiare in F.1 già nel 2014, e se non sarà possibile farlo con la McLaren vedremo di riuscirci con qualche altro team. E questo non vuol dire che il rapporto con la McLaren si debba interrompere, ci sono già situazioni simili in F.1 (Jules Bianchi, pilota Ferrari Driver Academy e titolare con Marussia, ndr) che procedono senza problemi".