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12 Ott [16:55]

Fuji, gara: Davidson e Buemi sempre più leader

Silvano Taormina

L'edizione appena conclusa della 6 Ore del Fuji, quinta tappa stagionale del FIA WEC, ha celebrato il successo casalingo della Toyota. A mettere le mani sulle coppe dei vincitori, per la terza volta in questa stagione dopo Silverstone e Spa, ci hanno pensato Anthony Davidson e Sebastien Buemi che, seppur per l'occasione rimaneggiati dall'assenza di Nicolas Lapierre, si sono imposti grazie ad equilibrato mix di velocità, esperienza e intelligenza tattica.

L'equipaggio della vettura numero 8, dopo aver centrato la pole nelle qualifiche del sabato, ha preso il comando delle ostilità dopo dodici giri. Da lì in poi, si sono rivelati imprendibili per tutto il resto del plotone. Nei primi minuti sembrava che la Porsche potesse ambire alla vittoria grazie ad una partenza impeccabile di Mark Webber che, dopo essere scattato dalla prima fila, ha preso il comando delle operazioni prima che una lenta foratura lo costringesse ad anticipare la sosta. Tale inconveniente, oltre a portare i suoi co-equiper Bernhard e Hartley ad affrontare un doppio stint con lo stesso treno di gomme, lo ha relegato alle spalle dell'altra Toyota di Sarrazin, Wurz e Nakajima.
Questi ultimi si sono limitati ad inseguire i compagni di box senza mai riuscire ad avvicinarli.

Il terzo posto della Porsche, la quale ha piazzato l'altra 919 Hybrid di Jani-Dumas-Lieb a ridosso del podio nonostante una piccola perdita di potenza nel finale, fa sorridere la Casa tedesca che in questa occasione è senza dubbio apparsa come la seconda forza in campo. Il tutto a discapito dell'Audi che, dopo le disastrose qualifiche del sabato, non è riuscita a resuscitare in gara. Di Grassi, Duval e Kristensen non sono andati oltre il quinto posto accusando un ritardo di due giri dai vincitori.

È andata peggio a Lotterer, Fassler e Treluyer, rallentati da una penalità. La doppietta della Toyota davanti agli oltre cinquantamila spettatori del Fuji permette alla Casa nipponica non solo di celebrare il terzo successo consecutivo nella gara di casa, ma la proietta in testa alla classifica costruttori a discapito dell'Audi che adesso insegue ad otto lunghezze.

Nuovo successo in LMP2 per Pla-Canal-Rusinov, per la prima volta al vertice dopo il passaggio alla nuovissima Ligier-Nissan JSP2. Nel corso della prima ora, Pla ha dovuto fare i conti con l'Oreca-Nissan di Imperatori prima che questi venisse rallentato da una foratura. Solo nel finale Bradley, subentrato all'elvetico in casa KCMG, ha provato a ridurre il gap dai vincitori recuperando ben quarantasette secondi in un ora. Non abbastanza per poter ambire a qualcosa di più. Il podio è stato completato dalla sorprendente Morgan-Nissan dell'OAK di Yacaman-Ihara-Brundle nonostante un contatto a metà gara con una Porsche della classe GT. Gara da dimenticare per il leader della classifica piloti Zlobin, coadiuvato da Mediani e Minassian, quarti sotto la bandiera a scacchi dopo aver scontato un paio di penalità.

Cambiamento di fronte nella categoria GTE Pro dove l'AF Corse ha celebrato una brillante doppietta. A salire sul gradino più alto del podio Gianmaria Bruni e Toni Vilander i quali, nonostante uno stop-and-go per aver oltrepassato i limiti della pista, si sono imposti su Davide Rigon e James Calado. L'Aston Martin, dopo la pole conquistata sabato, si è complicata la vita sin dal primo giro in cui Turner, in quel momento secondo, ha centrato la Vantage V8 gemella del poleman MacDowall coinvolgendo anche la Porsche di Lietz. L'inglese è riuscito a proseguire battagliando nei primi sessanta minuti con Bruni prima che questi prendesse il sopravvento. La casa britannica può consolarsi con l'uno-due nella classe GTE Am dove Thiim-Hansson-Poulsen si sono imposti davanti ai compagni Lamy-Nygaard-Dalla Lana.

Domenica 12 ottobre, gara

1 - Davidson/Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 236 giri 6h00'39''367
2 - Wurz/Sarrazin/Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 25''627
3 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro
4 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 2 giri
5 - Di Grassi/Duval/Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 2 giri
6 - Fassler/Lotterer/Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 3 giri
7 - Rusinov/Pla/Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 17 giri
8 - Howson/Bradley/Imperatori (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 17 giri
9 - Ihara/Yacaman/Brundle (Morgan-Judd) - OAK - 20 giri
10 - Zlobin/Minassian/Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 21 giri
11 - Kraihamer/Belicchi/Leimer (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 21 giri
12 - Ladygin/Shaitar/Ladygin (Oreca 03-Nissan) - 24 giri
13 - Bruni/Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 28 giri
14 - Rigon/Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 28 giri
15 - MacDowall/O'Young-Rees (Aston Martin Vantage) - AMR - 28 giri
16 - Bergmeister/Lietz (Porsche 911) - Manthey - 29 giri
17 - Poulsen/H.Hansson/Thim (Aston Martin Vantage) - AMR - 29 giri
18 - Dalla Lana/Lamy/Nygaard (Aston Martin Vantage) - AMR - 29 giri
19 - Perrodo/Collard/Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 32 giri
20 - Ried/Bachler/Al Qubaisi (Porsche 911 RSR) - Proton - 32 giri
21 - Turner/Mucke (Aston Martin Vantage) - AMR - 32 giri
22 - Curtis/Bleekemolen (Ferrari 458) - AF Corse - 33 giri
23 - Pilet/Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 34 giri
24 - Prost/Heidfeld/Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 57 giri

Giro più veloce: Mark Webber 1'27''759

Ritirati
Bouchut/Rossiter/Kaffer
Wyatt/Rugolo/Bertolini
Roda/Ruberti/Segal

Il campionato

LMP1
1. Davidson e Buemi 122; 2. Lapierre 96; 3. Lotterer, Treluyer e Fassler 93; 4. Di Grassi e Kristensen 82; 5. Wurz e Sarrazzin 51; 6. Lieb, Jani e Dumas 57; 7. Nakajima 53; 8. Beche, Heidfeld e Prost 48,5; 9. Duval 46; 10. Bernhard, Webber e Hartley 40,5.

LMP2
1. Zlobin 110; 2. Canal, Rusinov e Pla 94; 3. Howson e Bradley 80; 4. A. Ladygin 77; 5. Mediani e Minassian 60; 6. Salo 50.

GTE Pro
1. Bruni e Vilander 131; 2. Makowiecki 81,5; 3. Lietz 73; 4. Holzer 63; 5 Bergmeister 61.

GTE Am
1. H. Hansson e Poulsen 136; 2. Thiim 100; 3. Nygaard, Dalla Lana e Lamy 97; 4. Ried, Al Qubaisi e Bachler 87.
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