Jacopo RubinoIeri i team di Formula 1 hanno trovato l'intesa sul budget cap (nel 2021 sarà di 145 milioni di dollari, poi scenderà leggermente), ma hanno anche votato per l'introduzione dei cosiddetti "handicap aerodinamici": serviranno a contenere i costi e a equilibrare i valori in pista, favorendo lo spettacolo. Come afferma la BBC, manca soltanto la ratifica da parte della FIA che arriverà la prossima settimana, ed è considerata una formalità.
Dalla prossima stagione lo sviluppo aerodinamico consentito a ogni squadra, quindi, sarà regolato in base alla classifica costruttori dell'anno precedente. Chi avrà concluso in ultima posizione disporrà del monte ore più alto, tra galleria del vento e simulazioni computerizzate, quello campione in carica il più basso. Salendo di piazzamento il limite scenderà del 2,5%, senza distinzioni a prescindere tra le "big" (oggi Mercedes, Ferrari e Red Bull) e il resto del gruppo come si era valutato inizialmente.
"Vediamo come funzionerà, potrebbe incidere in modo significativo", ha dichiarato a The Race il team principal Red Bull, Christian Horner. Le scuderie di seconda fascia potrebbero recuperare terreno, ma l'inglese è convinto che le più forti, anche con meno ore da sfruttare, possano mantenere la loro supremazia. "Dipende dalle persone, dai piloti, da come si approcciano queste regole", sostiene Horner. "I migliori resteranno davanti".
Non piaceranno ai puristi, ma le restrizioni sulla ricerca aerodinamica sembrano quantomeno un sistema più coerente con lo spirito della F1 rispetto all'uso delle zavorre e del Balance of Performance, tipico delle corse GT o Turismo. Qualcosa che nella categoria regina avrebbe potuto essere quasi un "sacrilegio", per fortuna mai realmente contemplato.