6 Nov [13:30]
I 7 titoli consecutivi Mercedes:
tutto nasce dalla forza del gruppo
Jacopo Rubino - XPB Images
A Imola la Mercedes ha festeggiato il settimo Mondiale Costruttori consecutivo, nuovo record assoluto staccando in modo definitivo la Ferrari che era arrivata a 6, fra il 1999 e il 2004. Ma anche il dominio più incredibile nella storia della Formula 1 è destinato prima o poi a concludersi, è nell'ordine delle cose. La domanda è: quando? Di certo l'armata di Brackley è la favorita anche in ottica 2021, forte di un vantaggio competitivo mai davvero colmato dagli avversari, e proseguire così il ciclo vincente.
"Possiamo spingerci oltre. Siamo pronti per la prossima sfida", ha avvertito il team principal Toto Wolff, che vede comunque una Red Bull temibile. "Credo che la Honda voglia salutare in grande stile, saranno extra motiviati. E vale lo stesso per la Red Bull e per Max (Verstappen, ndr)".
Ma questo è anche il momento di riflettere su quanto è stato fatto dal 2014 ad oggi, che non ha precedenti. "Ci sono stati sudore, lacrime e sacrifici da fare. Tante decisioni da prendere. Ora si realizza un sogno", ha affermato il manager austriaco, svelando un aneddoto significativo. "Ricordo che nel 2014 avevamo fissato un obiettivo, ottenere un titolo, e Aldo Costa (il capo progettista, ndr) all'epoca disse "Non credo sia abbastanza ambizioso, dovremmo scrivere sul muro che vogliamo vincere molti campionati". Sembrava una follia, ma adesso siamo qui ed è incredibile".
La supremazia tecnica Mercedes, dal 2014, spesso è stata impossibile da contrastare. Tutto nasce da un gruppo unito, compatto, mai appagato. Forse è un caso di studio, anche al di fuori del motorsport. "Si tratta di essere trasparenti, di non avere segreti, di incoraggiare le persone, di parlarsi, non trovare colpevoli se ci sono problemi ma di analizzarli", ha sottolineato Wolff. "Si tratta di capire come funziona un'organizzazione, le persone, prendersi cura di loro e motivarle. Ogni persona è importante, il team è fatto di persone e bisogna averle a cuore. Questo è il nostro valore principale".
Si spiega ancor di più il concetto espresso da Lewis Hamilton, l'uomo simbolo in pista del dominio Mercedes: "Quando vinci nei Costruttori, credo sia quasi meglio che il titolo piloti, perché è qualcosa che si fa in modo collettivo. Siamo tutti parte di una catena, ed è bello".
Grazie a questa cultura interna, all'assenza di lotte intestine, la scuderia di Brackley non ha sofferto neppure le uscite di alcune figure chiave, come lo stesso Costa, ora in Dallara, del mago della power unit Andy Cowell o, prima ancora, di Paddy Lowe. Senza dimenticare la scomparsa di Niki Lauda. Ma la missione più grande di Wolff potrebbe essere quella di dare continuità al proprio lavoro quando cederà le vesti di team principal, per assumere un incarico prettamente dirigenziale. Uno scenario che si sta delineando da tempo. "Credo che per tutti ci sia un ciclo, in un incarico. Ma non sono ancora arrivato alla fine del mio, penso di poter ancora contribuire. Ho però bisogno di guardare avanti, promuovere qualcuno e farlo crescere. Una sfida fantastica, anche se per un po' mi vedrete ancora qui...". Un candidato alla successione c'è già (forse l'attuale dt James Allison), ma Wolff ha messo in chiaro: "Non ve lo dirò".