24 Feb 2025 [14:01]
E adesso la FIA contesta i tifosi
È tribale chi fischia i piloti
Massimo Costa
La libertà di comportarsi ed esprimersi, ah che brutta parola "libertà" per i soloni della FIA. Dovete sapere che in occasione della mega presentazione delle livree F1 tenutasi a Londra, Christian Horner (inglese) da sempre team principal della Red Bull è stato sonoramente fischiato dal pubbico, si presume inglese. E già, la Red Bull non sta per niente simpatica da quelle parti da quando c'è Max Verstappen, anche lui fischiato. Strascichi della poca simpatia che suscita da sempre Horner e per quanto riguarda Verstappen, del duello con Lewis Hamilton (idolo britannico) nel 2021 e per il suo noto essere un tantino esagerato in certi comportamenti.
Va anche aggiunto, tanto per rendersi ancora più simpatici (si fa per dire), che quando è toccato alla Red Bull presentarsi sul palco, ha parlato il solo Horner. I piloti Verstappen e Liam Lawson hanno fatto scena muta, a differenza di tutti gli altri 18 loro colleghi che hanno espresso gratitudine nei confronti del pubblico eccetera. No, i redbullini se ne sono stati zitti, salutando con la manina. Un bel modo per farsi amare verrebbe da dire.
Ma alla FIA i fischi non sono piaciuti. Nella sua rincorsa alla morigerazione totale di addetti ai lavori e piloti nelle competizioni che portano il logo della Federazione, ora si pretende anche che il pubblico (pagante) non possa esprimere i propri sentimenti. Non ci sono state offese, parolacce, semplici fischi. Per chi ha cultura dello sport, c'è una regola imprescindibile: il pubblico ha diritto di fischiare la propria squadra se questa li delude. Certo, poi non si deve andare oltre. E il pubblico ha anche il diritto di fischiare gli avversari, rimanendo in una diatriba civile ovviamente.
Si sa che poi negli stadi, parliamo di calcio, si rischia spesso che la diga del buon senso finisca a ramengo in certi Paesi (vedi Italia e Francia) dove si fa ben poco per educare i tifosi come, invece, verificatosi nel corso degli anni in Gran Bretagna, Germania, Olanda, Belgio o Spagna, tanto per citarne alcuni.
Ma che la FIA arrivi a definire tribale, sì avete letto bene, tribale, il comportamento del pubblico londinese (pagante) per aver fischiato Horner e Verstappen appare grottesco, se non preoccupante. Una azione che segue quelle regole contestate dai piloti per cui occorre essere dei damerini, anche quando l'adrenalina è a mille, ed è vietato esprimere opinioni sull'operato dei commissari sportivi eccetera. Oltre che mostrare certe sensibilità che vanno oltre lo sport. Censura, insomma, la parola che piace tantissimo al presidente FIA Mohammed Ben Sulayem.