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21 Ago [15:57]

ISTANBUL - GARA
Kimi Raikkonen fantastico
Alonso ringrazia Montoya

di Massimo Costa

- 24. Questo il numero col quale Kimi Raikkonen ha lasciato il circuito di Istanbul dopo la netta affermazione nel primo GP di Turchia della storia della F.1. 24 sono i punti che lo separano da Fernando Alonso, implacabile secondo. Prima di Istanbul, quindi dopo la gara di Budapest, la differenza tra i due grandi mattatori della stagione era di 26 lunghezze mentre alla vigilia dell'Ungheria, Raikkonen si trovava a una distanza abissale da Alonso: 36 punti. E peccato che Juan Pablo Montoya ne ha fatta una delle sue a due giri dal termine, andando largo alla curva otto quando occupava il secondo posto, permettendo allo spagnolo della Renault di superarlo, altrimenti ora Raikkonen poteva trovarsi a - 22. E' indubbiamente un bel finale di stagione e i due contendenti sono di assoluto livello. Siamo tornati ai tempi di Schumacher-Hakkinen o Schumacher-Villeneuve. Alonso e Raikkonen sono due piloti maledettamente veloci, mentalmente imbattibili, abilissimi nello sfruttare al cento per cento la loro monoposto, feroci in qualifica. E soprattutto sono giovanissimi. Mancano cinque gare al termine del campionato: Monza, Spa, San Paolo, Suzuka, Shanghai. 50 i punti in palio. Inutili fare calcoli, il cammino è ancora lungo, ma una cosa è chiara: la McLaren di Raikkonen non deve più fare passi falsi ed Alonso può permettersi di finire tutte le rimanenti corse alle spalle del finlandese per laurearsi campione.

Il peso di Fisichella e Montoya sul mondiale
Entrambi possono contare sull'aiuto dei loro compagni di squadra, anche se a Istanbul, da loro non hanno tratto giovamento in termini di punti. Giancarlo Fisichella questo weekend ha fatto il possibile ottenendo la pole e facendosi da parte al secondo giro per lasciare passare Alonso, leggermente meno carico di benzina. Il romano era scattato in testa, ma alla curva nove ha messo due ruote sulla terra e Raikkonen non si è lasciato sfuggire l'occasione affiancando subito Fisichella superandolo poi alla curva undici. Da quel momento non l'hanno più preso. Cosa poteva accadere se Giancarlo fosse riuscito a tenere dietro di se il pilota della McLaren non lo sapremo mai. Fisichella ha poi perso il podio per un errore del suo box in occasione del primo rifornimento ed è giunto quarto portando comunque punti pesanti per la classifica costruttori.
Montoya era secondo dopo che nella prima parte di gara aveva occupato il quarto posto. La strategia adottata dalla McLaren per i rifornimenti lo ha premiato portandolo davanti ad Alonso. Poteva essere la prima doppietta del team di Ron Dennis, ma quando c'è di mezzo Montoya è sempre meglio aspettare la bandiera a scacchi. Nel doppiaggio di Tiago Monteiro, il pilota della McLaren si è rimesso subito in traiettoria per impostare la curva, come se il portoghese non esistesse, ed ha frenato secco. Sorpreso, Monteiro lo ha leggermente toccato spedendolo in testacoda. Montoya è stato bravo a ripartire immediatamente, non perdendo la posizione. Negli specchietti però, vedeva la sagoma della Renault di Alonso e si è innervosito. Alla curva otto è praticamente andato dritto aprendo la porta ad Alonso.

Toyota e Honda troppo lontane, Williams... afflosciata
Dopo la qualifica avevamo scritto che la Toyota poteva essere la terza incomoda, ma fin dai primi giri si è capito che Jarno Trulli non poteva tenere il passo dei piloti Renault e Mercedes. E' giunto sesto, passato dalla Bar-Honda di Jenson Button, autore di una bella rimonta dalla settima fila, con tanti sorpassi effettuati. Peccato per quell'errore in qualifica, forse poteva essere proprio l'inglese a dare fastidio ai leader se scattava dalle prime file.
Bravissimi David Coulthard e Christian Klien. A Budapest non avevano concluso il primo giro per colpa di altri, a Istanbul hanno portato tre punti alla Red Bull correndo con giudizio.
Le Williams-Bmw hanno sofferto di un problema strano che non è ancora stato capito. Sia Mark Webber sia Nick Heidfeld hanno subìto due afflosciamenti a testa della ruota posteriore destra. La squadra ha subito dichiarato che la Michelin non c'entra nulla. Resta da capire cosa ha portato a compiere pericolose uscite di pista ai suoi piloti e soprattutto perché, dopo che Webber aveva subìto il secondo distacco della gomma dal cerchione, Heidfeld è stato lasciato in pista finché non ha compiuto un 360 in piena velocità per colpa dello stesso problema. Che aveva già sopportato al primo giro.

Michael Schumacher e Felipe Massa poco lucidi
Lascia perplessi il comportamento della coppia Ferrari del 2006. Michael Schumacher, mentre era ottavo alle spalle di Rubens Barrichello, è stato attaccato da Webber, nettamente più veloce. L'australiano della Williams era attardato di un giro e tentava di sdoppiarsi, non rappresentava una minaccia quindi. Schumacher, invece, ha tenuto duro impostando la traiettoria nonostante Webber fosse al suo interno. Inevitabile il contatto. Schumacher ha così concluso un weekend terribile (nove fra uscite e testacoda dal venerdì alla domenica) con una manovra poco lucida e senza senso. Tornato ai box, dopo un controllo è stato rispedito in pista, ma si è fermato nuovamente nel garage. Per evitare di partire per primo nella qualifica del GP d'Italia a Monza, il tedesco ha poi coperto una distanza che gli ha permesso di scavalcare Webber, Massa ed Heidfeld e a quel punto si è definitivamente ritirato. Barrichello è giunto decimo, evidentemente non poteva fare di più. Rimane il fatto che le Ferrari erano dietro alle due Red Bull.
Massa, ferrarista del futuro, si è buttato verso la staccata della prima curva come se avesse una bandana sugli occhi, tenendosi tutto all'interno. Quando Heidfeld, assolutamente davanti al brasiliano, si è spostato verso sinistra per tentare un legittimo attacco a Trulli, Massa ha frenato forte scomponendosi, non impostando la curva, attraversando la pista fortunatamente senza centrare nessuno. Nella via di fuga ha poi tenuto giù, perdendo l'ala anteriore che in mille pezzi è volata verso la Ferrari di Schumacher. Se Massa pensa ancora che la prima curva sia decisiva come in una gara di F.Renault, beh, allora Jean Todt dovrà lavorarci un po' su.

Nella foto, Kimi Raikkonen.

L'ordine di arrivo, domenica 21 agosto 2005

1 - Kimi Raikkonen (McLaren Mp4-20-Mercedes) - 58 giri in 1.24'34"454
2 - Fernando Alonso (Renault R25) - a 18"609
3 - Juan Pablo Montoya (McLaren Mp4-20-Mercedes) - a 19"635
4 - Giancarlo Fisichella (Renault R25) - a 37"973
5 - Jenson Button (Bar 007-Honda) - a 39"304
6 - Jarno Trulli (Toyota TF105) - a 55"420
7 - David Coulthard (Red Bull RB1-Cosworth) - a 1'09"296
8 - Christian Klien (Red Bull RB1-Cosworth) - a 1'11"622
9 - Takuma Sato (Bar 007-Honda) - a 1'49"987
10 - Rubens Barrichello (Ferrari F2005) - a 1 giro
11 - Jacques Villeneuve (Sauber C24-Ferrari) - a 1 giro
12 - Ralf Schumacher (Toyota TF105) - a 1 giro
13 - Robert Doornbos (Minardi PS05-Cosworth) - a 3 giri
14 - Narain Karthikeyan (Jordan EJ15-Toyota) - a 3 giri
15 - Tiago Monteiro (Jordan EJ15-Toyota) - a 3 giri

Ritirati
20° giro - Mark Webber - foratura
28° giro - Felipe Massa - motore
29° giro - Nick Heidfeld - foratura
32° giro - Michael Schumacher - ritiro volontario
48° giro - Christijan Albers

Il campionato piloti
1.Alonso punti 95; 2.Raikkonen 71; 3.M.Schumacher 55; 4.Montoya 40; 5.Trulli 39; 6.Fisichella 35; 7.R.Schumacher 32; 8.Barrichello 31; 9.Heidfeld 28; 10.Webber 24; 11.Button 23; 12.Coulthard 21; 13.Massa 8; 14.Wurz, Villeneuve e Monteiro 6; 17.Klien e Karthikeyan 5; 19.De La Rosa e Albers 4; 21.Friesacher 3; 22.Sato e Liuzzi 1.

Il campionato costruttori
1.Renault punti 130; 2.McLaren-Mercedes 121; 3.Ferrari 86; 4.Toyota 71; 5.Williams-Bmw 52; 6.Red Bull-Cosworth 27; 7.Bar-Honda 24; 8.Sauber-Ferrari 14; 9.Jordan-Toyota 11; 10.Minardi-Cosworth 7.
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