7 Gen [14:26]
Il contratto è ancora da firmare,
l'inusuale compleanno di Hamilton
Jacopo Rubino - XPB Images
Un compleanno da Sir ma anche da... disoccupato, seppur di lusso: Lewis Hamilton oggi spegne così le 36 candeline, visto il contratto con la Mercedes scaduto il 31 dicembre e ancora da rinnovare. Situazione strana, in Formula 1 forse mai accaduta a un campione del mondo in carica, se non a chi aveva già deciso di ritirarsi. Le parti vogliono continuare il loro sodalizio vincente, ma sarebbe soprattutto la fermezza del britannico a tenere la questione nel limbo.
Come confermato anche dal Corriere della Sera, Hamilton è riluttante a ridursi lo stipendio di 45 milioni di euro percepito nel 2020, e avrebbe chiesto garanzie per un incarico da testimonial una volta appeso il casco al chiodo. Il tutto nonostante gli effetti economici del COVID-19 e i tagli al personale che il gruppo Daimler ha già confermato di dover compiere, in una fase delicata per il futuro dell'industria automobilistica. Non solo per la pandemia, ma anche per la tranisizione verso l'elettrico. Si dice inoltre che Lewis, in caso di ottavo titolo, voglia una quota del premio in denaro corrisposto alla squadra e come "regalo" una AMG One, la supercar ibrida con power unit derivata da quella di F1.
Ulteriore divergenza sarebbe sulla durata dell'accordo. Hamilton punterebbe un quadriennale (e sarebbe al via anche superate le 40 primavere), la Mercedes preferirebbe un orizzonte temporale più breve, per aver più libertà. E in più c'è l'incognita del tetto salariale che si attende nel Circus dal 2023, a cui proprio "The Hammer" si è subito espresso contrario. Matassa non facile da sbrogliare per il team principal Toto Wolff, a cui l'amministratore delegato Ola Kallenius ha dato pubblico mandato di archiviare la pratica: questo al di là del fortissimo rapporto personale tra il manager austriaco e il suo pilota, che aveva reso i precedenti rinnovi molto più rapidi.
Sull'argomento si è espresso anche l'ex rivale Mark Webber, al podcast At The Controls: "Lewis ritiene di avere un valore, e ce l'ha. Ha portato molto a questo sport e alla Mercedes, e vuole che venga riconosciuto". Ma l'australiano menziona la variabile George Russell, che lo ha sostituito (benissimo) al GP di Sakhir quando è stato positivo al Coronavirus. "Le tempistiche per Lewis sono state terribili. Ho guidato una F1 per 1000 giorni della mia vita, in dodici anni credo di aver ceduto il volante solo tre volte, perché non volevo nessuno nella mia macchina. Non vuoi che qualcuno si metta in mostra con il tuo materiale e i tuoi ingegneri".
Per condurre in porto la trattativa con soddisfazione reciproca, sarebbe decisivo l'intervento di Ineos, ora proprietaria del 33 per cento della scuderia dopo una stagione da sponsor. Il colosso inglese dell'industria chimica finanzierebbe una quota del salario di Hamilton, colmando la distanza fra i due fronti. In qualche modo, tutto sarebbe sistemato: ma la firma quando ci sarà?