Michele Montesano - XPB Images
Il nuovo capitolo è appena iniziato per Red Bull. La RB21, la prima monoposto del team austro-inglese del post Adrian Newey, è appena scesa in pista nei test pre stagionali di Formula 1. La squadra di Milton Keynes dovrà dimostrare di saper vincere anche senza la mano del geniale progettista inglese. A ereditare questo gravoso compito è stato Pierre Waché che, già nella seconda parte del 2024, ha gestito lo sviluppo della RB20. La nuova monoposto dovrà essere l’arma vincente con cui Max Verstappen, affiancato da Liam Lawson, punterà a conquistare il quinto titolo consecutivo.
Musetto acuminato e anteriore con pull rod
Più che una rivoluzione, al RB21 è una fine evoluzione della monoposto dello scorso anno. In Red Bull hanno cercato di correggere i difetti emersi sulla RB20 lavorando sui dettagli. Lo si nota già dal musetto che è stato assottigliato e poggia direttamente sul profilo principale dell’alettone. Questo è dotato di un profilo a cucchiaio, nella zona centrale, che crea uno slot più marcato con il secondo elemento. I flap superiori, di nuovo disegno, scendono verso le estremità per gestire l’effetto out wash e spostare il flusso verso l’esterno delle ruote anteriori.
Pur confermando lo schema pull rod, la sospensione anteriore è stata ulteriormente affinata. Il triangolo superiore presenta sempre il primo braccio che si influcra nella parte superiore della scocca (possibile multi-link come sulla RB20), mentre il posteriore è più in basso e svergolato per gestire al meglio l’effetto anti dive e il bilanciamento della monoposto anche nei trasferimenti di carico. Infine il tirante dello sterzo è posto davanti al triangolo inferiore per creare un soffiaggio e spingere l’aria verso i canali Venturi.
Fianchi ridisegnati e cofano più snello
Come visto sulle altre monoposto, la tendenza di quest’anno è di estremizzare la zona centrale cercando di ridurre la sezione delle fiancate. Non fa eccezione la Red Bull che sulla RB21 presenta delle pance completamente ridisegnate. Ciò significa che sotto la carrozzeria è stato modificato anche la disposizione degli elementi, con conseguente rinuncia all’impianto di raffreddamento multi-stadio che ha creato diversi problemi nell’arco del 2024.
L’ingresso delle pance non si discosta molto da quanto visto sulla RB20 al termine della passata stagione. Sotto il lungo profilo alare superiore troviamo la stretta presa orizzontale che è abbinata alla feritoia verticale. Tuttavia, la nuova disposizione delle masse radianti ha consentito di incrementare il sottosquadro inferiore permettendo al flusso di scorrere sul fondo piatto, quest’ultimo rivisto nel suo disegno. Sebbene spioventi verso il retrotreno, i fianchi sono più bombati ai lati, mente sulla superficie superiore è stata mantenuta la canalizzazione che porta aria al posteriore.
Invariato l’airbox di forma ovale, mentre sotto troviamo i flap ai lati degli attacchi dell’Halo in stile Ferrari. Il cofano motore si presenta più profilato e con una sezione superiore più stretta. Questo poi si allarga in corrispondenza delle aperture in coda che, a differenza della monoposto dello scorso anno, scendono più in basso quasi a soffiare direttamente sulle beam wings.
Posteriore con il push rod e ala più scarica
In Red Bull hanno confermato al posteriore la sospensione con schema push rod, ma i cinematismi sono stati modificati. Troviamo, infatti, l’asta del puntone che si influcra più in alto nella scatola del cambio liberando anche la zona del triangolo superiore, che presenta dei bracci disallineati. Rivisti anche le profilature in carbonio per cercare di migliorare il flusso che investe lo scivolo del diffusore.
L’alettone posteriore, sorretto dal mono-pilone, presenta un profilo principale più scarico pur mantenendo il bordo d’ingresso a cucchiaio. Ciò significa che in Red Bull sono sicuri di aver trovato maggior carico aerodinamico dal fondo piatto consentendo, così, di poter scaricare le ali a beneficio di una maggior velocità di punta.
Oltre all’uscita del progettista Newey, la squadra di Milton Keynes lo scorso anno si è trovata a dover fare i conti anche con la mancanza di correlazione dei dati scaturiti dalla galleria del vento e dal CFD con quelli della pista. Ciò ha rallentato non poco lo sviluppo della RB20 che è coinciso con una messa a punto più complessa. I tecnici Red Bull, nel realizzare la RB21, hanno quindi cercato di progettare una vettura con una finestra di utilizzo più ampia. Ma solamente la pista potrà dare il responso definitivo in merito all’efficacia di tali scelte.