30 Ago [15:02]
Il fallimento a metà della Ferrari:
F1-75 vincente, ma la squadra no
Massimo Costa - XPB Images
Adesso, col mondiale piloti praticamente perso per i 98 punti di differenza tra Charles Leclerc e Max Verstappen, in Ferrari (e dintorni) passa questa linea. Parole dette in ordine sparso: "L'avevamo detto che vincere il titolo non era l'obiettivo, rispetto al 2021 c'è stato un grande passo in avanti, alla conquista del campionato ci penseremo il prossimo anno, ora puntiamo a vincere qualche gara". Mentalità da provinciali. Peccato che tutti sanno, forse a Maranello sono distratti, che in F1 le occasioni vanno prese al volo, che le certezze non esistono, che le cose da una stagione all'altra possono cambiare radicalmente. A parte il crollo di Spa, dove per la prima volta la F1-75 ha mostrato una mancanza di competitività mai vista nel corso del campionato, la Ferrari in tutte le precedenti tredici gare ha lottato per vincere su ogni tipologia di circuito.
Purtroppo, tra errori clamorosi di strategia, errori dei piloti, problemi tecnici (comunque rari), il divario dalla Red Bull di Verstappen è via via aumentato sempre più. Ma come aveva detto fino alla vigilia di Spa il pilota olandese non senza malizia, la F1-75 è spesso stata superiore alla RB18 . Tanti i Gran Premi letteralmente regalati alla Red Bull. Quindi, non ce la raccontino.
La Ferrari quest'anno aveva tutte le carte in regola per puntare alla vittoria finale o quanto meno a giocarsela fino all'ultima corsa, ma a bloccarla è stata una squadra che non è parsa all'altezza del compito, piloti compresi. Troppi errori e titubanze da parte di Carlos Sainz, poco carattere di Charles Leclerc nell'imporsi con il team davanti a chiamate del muretto box spesso senza senso che hanno avvilito il suo talento, l'ultima anche domenica a Spa per cercare un inutile giro veloce a due tornate dal traguardo.
Recentemente, avevamo calcolato, sempre prima del GP belga, in oltre 70 i punti buttati letteralmente nel cestino dalla Ferrari. Il team principal Mattia Binotto era finalmente riuscito a creare un gruppo di lavoro tecnico, dopo le tristi stagione del 2020 e 2021, capace di realizzare un pacchetto telaio-motore in grado di battersi ad armi pari con la Red Bull, però se costruisci una intelaiatura di una squadra forte come il Real Madrid, ma dalla panchina poi non sanno come far vincere le partite ai propri giocatori, l'unica parola adeguata è questa: fallimento.
Dicono quindi, ci pensiamo nel 2023. Ma il prossimo anno avremo un Verstappen ancora più sicuro di sé e una Red Bull che certamente compirà ulteriori passi in avanti, mentre la Mercedes non potrà certamente ripetere un'annata come l'attuale e farà di tutto per tornare a giocarsi il mondiale con due piloti del calibro di Lewis Hamilton e George Russell. Non sarà semplice anche perché dopo la grande delusione attuale, la pressione sarà ancora più forte per tutti, piloti compresi.