Mattia TremoladaUna delle sorprese in positivo dei test collettivi della Formula Renault Eurocup a Valencia è stata l’accoppiata italiana composta da Lorenzo Colombo e da BhaiTech Racing. Quarto assoluto lo scorso anno, Colombo ha attraversato un inverno interlocutorio, in cui si è avvicinato al mondo delle corse a ruote coperte prima di accettare la chiamata di BhaiTech per proseguire in F.Renault.
Il binomio si è rivelato subito molto competitivo, dettando il passo fin dalla prima sessione stagionale. Lorenzo, ti aspettavi di essere subito così veloce a Valencia?
“Con BhaiTech mi sono trovato bene fin dall’inizio. Non mi aspettavo di essere subito in cima alla classifica alla prima uscita stagionale, ma appena salito in macchina ho constatato che aveva già un assetto di base molto buono. Sono rimasto piacevolmente stupito dal lavoro che hanno fatto nei test post stagionali, in cui hanno sviluppato molto bene la macchina. E anche se ero concentrato su diverse prove e anche qualche esperimento a livello di set up, i tempi sono subito arrivati”.
La settimana successiva vi sareste dovuti spostare a Barcellona, ma Renault è stata costretta ad annullare le prove.
“Siamo rimasti tutti molto dispiaciuti all’interno del team per l’annullamento dei test di Barcellona, perché probabilmente sarebbe stato più veritiero: a Valencia è possibile andare oltre i limiti della pista traendone un vantaggio importante, quindi i tempi di alcuni piloti sono da prendere con le pinze. A Montmelò invece, questo è molto più difficile, quindi sarebbe stato più significativo a livello cronometrico”.
Con BhaiTech hai già disputato due stagioni ad alto livello in Formula 4 nel 2016 (secondo tra i rookie) e nel 2017 (terzo assoluto). Com’è stato tornare nel team diretto da Gaglian?
“È stato tutto molto più semplice rispetto a debuttare con una squadra nuova. Conosco già il metodo di lavoro del team e gran parte delle persone. BhaiTech inoltre, ha una struttura di primo livello, con uno dei simulatori più avanzati d’Europa e mette a disposizione dei propri piloti una palestra con tanto di personal trainer”.
Quest’anno sarai uno dei piloti più esperti al via.
“È vero e la mia esperienza sarà decisiva per sviluppare la macchina. Porterò certamente in dote tutto quello che ho imparato guidando una vettura competitiva come quella di MP Motorsport, e magari qualche segreto sul loro metodo di lavoro”.
Fin dalla prima sessione il tuo avversario principale è stato Victor Martins, che l’anno scorso fu tuo compagno di squadra. Secondo te chi sarà il favorito per il titolo?“Saremo in quattro o cinque piloti a giocarci il campionato. Il livello della Formula Renault Eurocup è sempre alto, a mio avviso il migliore tra i molteplici campionati di F3 presenti in Europa. Tutte le squadre hanno ormai una buona esperienza con le vetture, quindi credo che il gruppo sarà più compatto rispetto allo scorso anno, con R-Ace e MP sempre favorite, ma quest’anno aggiungo BhaiTech e ART. Tra i piloti vedo molto competitivo Victor, che l’anno scorso ho avuto come compagno di squadra, e di cui conosco bene il potenziale. Ci sarà poi anche Caio Collet, che la passata stagione ha vinto il titolo riservato ai rookie e nel 2020 potrà sicuramente lottare al vertice”.
Nel 2019 hai mostrato un buon potenziale, ma cosa ti è mancato per puntare al titolo?
“Durante la prima parte di stagione ho avuto un po’ di sfortuna e non sono riuscito a massimizzare il buon potenziale velocistico che avevo, perdendo molti punti importanti. Il vero problema però, è stato nella seconda parte dell’anno. Dopo aver dominato al Paul Ricard e a Spa (in Francia ha ottenuto due pole, due vittorie e due giri veloci, vincendo poi nuovamente in Belgio, ndr) sono rientrato dalla pausa estiva al Nurburgring e non ho avuto le stesse sensazioni che avevo nelle gare precedenti con la mia macchina. In generale tutto il team MP ha faticato nella seconda parte di stagione. Al Nurburgring eravamo molto lontani da R-Ace, che invece ha continuato a migliorare. Dopo quel fine settimana, Martins era il pilota messo meglio in classifica e tutto il team si è giustamente concentrato su di lui. Io non sono più riuscito ad avere il feeling che avevo prima della pausa estiva. Più che la costanza, mi mancava proprio la velocità sul giro secco. Ancora oggi non riesco proprio a capire perché nelle prove libere fossi più veloce che in qualifica. Una situazione paradossale, da cui non siamo più riusciti ad uscire”.
Il tuo inverno è stato strano. Hai valutato il passaggio alle ruote coperte per poi decidere di restare in monoposto poco prima dell’inizio dei test collettivi di Formula Renault. “È stato un inverno sperimentale. Lo scorso anno ci eravamo posti l’obiettivo di passare nel FIA Formula 3 nel 2020 e fino a metà stagione ero convinto che avremmo potuto farcela, soprattutto quando ero sulla cresta dell’onda dopo aver dominato gli appuntamenti di Le Castellet e Spa. Le offerte di budget erano però troppo alte e abbiamo iniziato a pensare ad un’alternativa per cercare di costruirmi un futuro da pilota professionista nel mondo delle ruote coperte. Ma sono ancora molto giovane e quando BhaiTech mi ha cercato, volendomi fortemente per la mia esperienza, abbiamo deciso di rimanere in monoposto un altro anno. Ho comunque avuto modo di provare una Lamborghini Super Trofeo a Cremona e una LMP3 a Barcellona in dicembre. È stato un primo assaggio delle competizioni a ruote coperte, che quest’anno seguirò maggiormente per iniziare a farmi un’idea su una disciplina molto diversa da quella a cui sono abituato”.
Quali sensazioni hai provato alla guida delle auto a ruote coperte?
“È stato abbastanza complicato. In realtà i tempi sono stati buoni, ma la differenza rispetto ad una formula è enorme. La macchina è molto più pesante e quindi va guidata in un modo diverso. Ho cercato di imparare il più possibile in quelle poche giornate, provando a mettere in pratica turno dopo turno quello che mi diceva l’ingegnere”.
A questo punto della tua carriera quale pensi possa essere il tuo futuro. Ti vedi ancora in formula nel 2021 o i budget richiesti sono comunque troppo alti e dovrai passare alle ruote coperte? “Il 2020 può essere l’anno del rilancio dopo una stagione difficile, una seconda possibilità. Per farlo, devo vincere il titolo. La strada è molto lunga, con il team abbiamo provato solo in una pista, ma sono molto fiducioso dopo il primo contatto avuto a Valencia. Sono convinto che abbiamo un grande potenziale”.
Come stai vivendo questo periodo di quarantena. Riesci ad allenarti?
“È ovviamente molto difficile per un atleta. Sto rispettando la quarantena rimanendo confinato in casa, dove però non posso che fare allenamenti a corpo libero, senza poter usare i classici strumenti della palestra, quindi sono molto limitato. Riesco comunque a fare esercizio con regolarità, in modo da mantenere uno stato di forma accettabile per quando potrò tornare in macchina. Sto usando molto il simulatore che è comunque molto utile per non perdere il ritmo,
e visto che siamo tutti nella stessa situazione a livello globale si sta creando un bel gruppo di piloti reali che corrono online. Nel weekend di gara, il dialogo tra noi piloti è sempre un po’ freddo, ma in questo periodo è tutto diverso, il clima è più rilassato. E non sto trascurando gli studi universitari, spesso sono in video chiamata con i miei compagni, con cui ci aggiorniamo sulle lezioni e sugli esercizi”.