Marco Cortesi
Non è stata una stagione semplice quella di Ronnie Quintarelli nel SuperGT. Una vettura arrivata ormai alla fine del ciclo vitale, unita ai miglioramenti continui degli avversari, hanno costretto le scuderie del marchio Nissan a inseguire, in particolare nelle fasi conclusive del campionato. Oggi però, le prospettive sono tutte sulla nuova vettura, la Z GT500, che sostituirà la GT-R dopo quasi tre lustri. In NISMO non sono attesi grossi scossoni dal punto di vista dell'equipaggio, con Quintarelli che presumibilmente si troverà di nuovo accanto a Tsugio Matsuda. Tuttavia per la squadra ufficiale è arrivata una brutta tegola con la scomparsa dopo una lunga malattia del Team Principal Yutaka Suzuki, figura cardine sia dal punto di vista professionale che umano.
Ronnie, qual è il bilancio della stagione?"E’ stata dura. Certo, in alcune gare abbiamo combattuto, come ad esempio sulle piste tortuose tipo Suzuka, in cui abbiamo fatto una tripletta. Però, quando si è arrivati alla fine, e c’è stato da dare tutto nelle ultime due gare, eravamo indietro anche a causa di qualche problema tecnico, avendo dovuto cambiare due motori. Quando ti manca mezzo secondo, in un campionato competitivo come questo, trovarsi oltre il decimo posto è un attimo. Anche io sento di non aver fatto la differenza quanto avrei voluto, vuoi per le difficoltà generali, vuoi per il fatto di avere pochi test a disposizione. In passato, si facevano molte più giornate in macchina. Ora è tutto più complicato. Ma si tratta di un’evoluzione fisiologica: quando il livello si alza così tanto, bisogna continuare a spingere, e il prossimo anno voglio fare un ulteriore step, dedicandomi anche al simulatore, che è diventato importantissimo per restare al passo".
Quello del Fuji è stato per te il termine di un lungo idillio, quello con la GT-R..."E’ stato un addio emozionante, dato che praticamente tutta la mia carriera nella classe GT500 è stata con la GT-R. Con lei ho conquistato i miei successi e vissuto le più grandi emozioni. Ma in particolare al Fuji ho visto da vicino anche quanto questa vettura sia importante e iconica per tutti, per la Nissan stessa e per i tifosi, che hanno seguito massicciamente l’ultima trasferta".
Sembra che Nissan abbia un seguito molto più appassionato rispetto ai rivali, come mai?"Nissan suscita molta passione perché ha una lunghissima storia nel mondo delle corse, e ha avuto negli anni piloti molto riconoscibili, come ad esempio Hoshino e Hasemi, e lo stesso vale per le vetture. Le Nissan hanno corso molto sia in patria che fuori, e ci sono stati tanti progetti importanti, dall’Europa agli USA, fino all’Australia. Inoltre, come brand ha sempre avuto un occhio di riguardo verso i tifosi, e nel corso degli anni la cosa è diventata reciproca. Ci sono tanti appassionati che vivono per seguire Nissan".
Ora avete un nuovo capitolo da aprire, c'è molta pressione?
"Le aspettative sono sicuramente molto alte. Dopotutto, abbiamo vinto il titolo per l’ultima volta nel 2015. Negli anni seguenti, Nissan non ha avuto, come ad esempio Toyota, la forza di proporre due nuovi modelli stradali in pochi anni e adattarli ai regolamenti, però con la nuova Z c’è la volontà di tornare a lottare per il campionato. Non ci sono più scuse e l’ha messo in chiaro anche il Vicepresidente di Nissan che è intervenuto alla presentazione".
A complicare le cose in NISMO c'è però stata la recente scomparsa, a soli 56 anni, del Direttore Yutaka Suzuki..."Purtroppo la notizia ci ha colti di sorpresa e rattristato molto, ci si aspettava che potesse recuperare e tornare al suo posto. Il suo ruolo era importantissimo sia dal punto di vista tecnico che da quello umano. Dopotutto, era entrato in Nismo finita l'università, iniziando una lunga carriera da ingegnere, progettista e manager. Era rispettatissimo, e la macchina 23 era tutto per lui. La squadra è fatta di persone, e una sua parola poteva fare la differenza anche quando, quest'anno, lavorava da remoto. Per fortuna il team potrà contare su Takeshi Nakajima, che da tempo è Chief Engineer, ed è veramente speciale, un pilastro per tutti".
Avete potuto già provare la nuova macchina? Come vedi la situazione in generale del gruppo Nissan, state lavorando insieme?"Abbiamo avuto il primo test, e la Z sembra rispondere alle aspettative della vigilia. Come gruppo, l'interazione è limitata dal fatto che utilizziamo gomme diverse, e l'unico vero scambio c'è con il team BMax, che ha le Michelin, come NISMO. Comunque, le altre squadre, che storicamente erano un po' più arretrate rispetto a noi, hanno fatto un grande passo avanti e penso che potremo essere tutti competitivi il prossimo anno".
Un 2022 da vivere tutto in Giappone, ci sono possibilità di vederti tornare in Italia?"Ormai sono due anni che non rientro per via delle restrizioni ai viaggi e le difficoltà logistiche. Avevo in programma di tornare a fine anno, ma purtroppo anche in Giappone è arrivata la nuova variante del Covid-19, con il primo caso che ha riguardato un viaggiatore in arrivo dall'Italia. Sono entrate in vigore delle restrizioni molto puntuali, e sarebbe stato complicato gestire in particolare il rientro, con la quarantena obbligatoria. Speriamo per tutti che la situazione si sistemi presto".